Epilogo

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Dove finisce l’arcobaleno, nella tua anima o all’orizzonte?
(Pablo Neruda)

"Signora Jeon, è andato tutto bene come hanno detto i medici?" domandò Jimin, entrando nella stanza del ragazzo dai capelli castani, ancora semibuia

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"Signora Jeon, è andato tutto bene come hanno detto i medici?" domandò Jimin, entrando nella stanza del ragazzo dai capelli castani, ancora semibuia.
Aveva conosciuto i genitori di Jungkook poco prima dell'intervento, ed erano stati subito molto disponibili con il ragazzo dai capelli biondi.
"Il dottore ha detto di aspettare qualche giorno, Jimin. Non sta bene ora, era un intervento delicato e ha bisogno di riposare. Non disturbarlo troppo, per favore." rispose la signora Jeon, facendo passare il biondo per poterlo lasciare andare verso il suo ragazzo.
Jungkook era sdraiato sul letto, con una benda bianca su ciascun occhio, e le coperte tirate su fino al petto.
"Jimin?" sussurrò, quando il biondo si avvicinò a lui.
"Kookie, sono qui... come ti senti?" chiese, accarezzandogli delicatamente la mano con fare premuroso.
"Jiminie, mi fa male la testa e ho tanta paura" confessò il ragazzo, tremava. "Vorrei solamente vedere i colori, tutti quanti, lo sai?"
Il biondo si intenerì, a quella confessione, così sincera. Jungkook sembrava un bimbo, era davvero tenero. "Ehi, riposati ora. Ai colori ci penseremo più avanti, ora dai il tempo al mal di testa di passare, okay?"
Il più piccolo gli strinse la mano. "Hyung, io voglio vedere il tuo viso e voglio vedere come sorridi, le tue labbra... sono stanco di questo nulla davanti a me, non ne posso più."
Il maggiore cominciò a passare la mano libera, quella che non teneva la mano di Jungkook, nei capelli del castano; facendo in modo che si calmasse.
"Dovresti dormire, piccolo coniglietto, è importante che tu ti riprenda."
Jungkook si addormentò quasi subito, lasciando il biondo perso nei suoi caotici pensieri. Ancora qualche giorno, e sarebbe arrivata l'ora della verità. Anche sua sorella avrebbe presto ricevuto il rapporto dal medico, con la conferma che la sua nipotina era in salute e pronta a lasciare l'ospedale.

×××

Jimin era nervoso, la tensione era palpabile nella stanza.
Jungkook aveva chiesto di rimuovere le bende per conto suo, i medici e i suoi genitori sarebbero rimasti fuori ad attendere: lui voleva accanto a sè solamente il suo ragazzo.
Con le mani che tremavano, il castano afferrò le estremità delle bende, togliendole con delicatezza.
Teneva gli occhi chiusi, e Jimin sentì il suo cuore fare mille capriole.
"Sono pronto, Jiminie, anche se ho paura." il ragazzo dai capelli biondi portò la propria mano sul petto del fidanzato, all'altezza del cuore. "Lo sento, ma devi stare tranquillo." disse baciandolo senza preavviso, per poi staccarsi, con il sorriso sulle labbra.
Fu allora che il castano aprì gli occhi, e poco dopo cominciò a piangere.
"Jungkook, che cosa succede?" Jimin era preoccupato, spaventato, voleva solo sapere il motivo di quelle lacrime.
Il più piccolo le sfregò via, poi prese le mani di Jimin, arrivando all'altezza del suo sguardo. Disse due parole, le due parole che cambiarono letteralmente la vita di entrambi.
"Sei bellissimo."
Il silenzio invase per un momento la stanza, sembrò quasi magico.
"R-riesci a vedermi?" domandò poi il maggiore, che stava trattenendo le lacrime, dopo quella frase.
"I tuoi capelli sembrano così morbidi... le tue labbra hyung, sono così belle, e il tuo viso è esattamente come lo avevo percepito." sussurrò Jungkook, per poi guardarsi intorno.
Era tutto nuovo per lui.
Le tende che danzavano delicate seguendo il vento, Luna che scodinzolava felice accanto a lui, il ragazzo che amava, un raggio di sole che entrava dalla finestra accarezzando la sua pelle liscia... poi, si sentì mancare il terreno sotto i piedi e non vide più nulla.
Non sentì più nulla, solamente Jimin che lo afferrava, chiaramente spaventato.

×××

"Jungkook per favore, rispondimi." Jimin era preoccupato, non riusciva a sopportare la consapevolezza che il suo ragazzo avesse sofferto così tanto.
Il castano era sdraiato sul letto, con gli occhi chiusi e una flebo al braccio.
I medici stavano rassicurando i genitori sulle condizioni del figlio, e proprio in quel momento il più piccilo aprì gli occhi.
"Jiminie, mi dispiace, davvero." si scusò, guardando il biondino, che gli teneva la mano.
"I dottori hanno detto che non hai mangiato nulla in questi ultimi giorni; è vero?"
Jungkook annuì. "Ero preoccupato, non riuscivo a mangiare nulla a parte quelle cose che mi hai fatto assaggiare, non l'ho fatto apposta." spiegò, cercando di alzarsi, ma con scarsi risultati.
"Stai buono a letto, piccolo, devi rimetterti in forze se vuoi che ti porti fuori a vedere il mondo, quindi ti conviene riposare e mangiare qualcosa. Io vado a salutare la mia nipotina, che finalmente è in perfetta salute." Lo baciò sulle labbra con dolcezza, per poi uscire dalla stanza.

×××

Jungkook e Jimin salirono sul primo autobus per il centro di Busan, dopo le mille raccomandazioni da parte dei genitori del più piccolo.
"Guarda hyung, quell'albero ha delle foglie particolari, è così bello e... oh mio dio, sono le famose nuvole che dicevi, quelle?" Jungkook non la smetteva più di fare domande, ed il maggiore rispose a ciascuna di esse con dolcezza: era così felice per lui.
Due ragazzi dietro di loro risero a quella situazione che pareva solo strana, ma subito Jimin spiegò loro la situazione.
"Il mio ragazzo ha subito un'operazione per poter vedere; prima era cieco." disse, severamente. "Vi prego di non giudicare le persone prima di sapere la loro storia." aggiunse poi.
I ragazzi si scusarono, scendendo successivamente alla loro fermata, dopo aver augurato buona vita ai due fidanzati.
Buona vita a quei due giovani, che avrebbero esplorato il mondo insieme, inaugurando quel viaggio che sugellarono con un bacio, proprio nel mezzo della piazza principale della loro città; Busan.
E quel bacio fu un arcobaleno, un arcobaleno dei più belli di tutta la Corea del Sud: viola come il loro primo incontro, blu come la profondità dei suoi sentimenti, azzurro a simboleggiare la fragilità della vita di Jungkook, il verde come la ventata di aria fresca che Jimin vi aveva portato. un tocco di giallo per rappresentare l'allegria, arancione per l'insicurezza e la malinconia. Infine il rosso, i loro battiti del cuore.
Li avevano tutti, tutti i colori dell'amore.

×××

Grazie per aver letto questa breve ff e aver aspettato con pazienza i capitoli.
Vi purplo, e mi piacerebbe ringraziarvi con una gif che adoro:

Ancora grazieeee!
~Ely❤

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora