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ciao a tutti, ragazze e ragazze.
qui è Eddie Kaspbrak. dal vivo e in stereofonia.
non ci posso credere.
niente rimpatriate. niente bis. e stavolta, neppure una richiesta.
non è possibile, Eddie si è ucciso.
spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. o meglio, di come mai è finita. e se state ascoltando queste cassette, è perché voi siete una delle ragioni.
cosa?! no!
non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori...ve lo prometto.
cos'è, una specie di macabro biglietto d'addio?
prima di suicidarsi, ha registrato una serie di cassette- ma perché?
le regole sono semplicissime. sono solo due. regola numero uno: ascoltare. regola numero due: consegnare il pacco agli altri. mi auguro che nessuna delle due sia troppo facile per voi.
«cosa ascolti di bello?»
«cazzo, mamma!»
mi butto sullo stereo, schiacciando più tasti contemporaneamente.
«dio mi hai fatto venire un colpo!» dico. «comunque niente, solo una stupida ricerca per la scuola.»
è la mia risposta fissa. torno a casa tardi? una ricerca per la scuola. ho bisogno di qualche soldo in più? una ricerca per la scuola.
e ora, i nastri di un ragazzo. un ragazzo che due settimane fa ha ingerito una manciata di pillole, e per di più si è tagliato le vene.
una ricerca per la scuola.
«posso sentire? e non dire parolacce richard.» chiede alzando gli occhi al cielo.
«non è roba mia.» rispondo indifferente, sfregando la punta della scarpa contro il pavimento di gemendo. «sto aiutando un amico. è per storia. una noia...»
«bravo, molto carino da parte tua.» poi si sporge oltre la mia spalla sollevando un panno impolverato, uno dei miei vecchi pannolini di stoffa, per prendere un metro da sarta nascosto li sotto. «allora ti lascio in pace.»
aspetto finché la porta non si richiude, poi piazzo un dito su 𝖯𝖫𝖠𝖸.
ho le dita, le mani, le braccia e il collo molli come quelli di un burattino. mi sento completamente svuotato. non ho nemmeno la forza per premere il tasto di uno stereo.
vorrei non aver mai posato gli occhi su quel pacco o delle sette cassette che contiene. premere 𝖯𝖫𝖠𝖸 la prima volta è stato facile. un gioco da ragazzi. non avevo idea di cosa ci fosse registrato.
ma adesso, è una delle sensazioni più terrificanti che abbia mai provato.
abbasso il volume e schiaccio 𝖯𝖫𝖠𝖸.►
...una volta che avete finito di ascoltare tutti e tredici i lati -perché ogni storia ha tredici lati- dovete riavvolgere le cassette, e rimetterle nella scatola e consegnarla alla persona che viene dopo di voi nel racconto. e tu, fortunato numero tredici, sei liberissimo di portartele con te all'inferno. chissà, magari ci rivedremo laggiù, sempre se ci credi.
qualora foste tentati ad infrangere le regole, sappiate che ho provveduto a fare una copia di ogni nastro. se il pacco non dovesse raggiungere TUTTI i diretti interessati, tali copie diventeranno subito di dominio pubblico.
il mio non è stato un gesto avventato.
non datemi per scontato...una seconda volta
no. non può pensarlo sul serio.
vi tengo d'occhio.
▌ ▌lo stomaco si contrae, pronto a farmi vomitare se solo rilasso i muscoli.
conoscevo Edward o più comunemente Eddie, anzi non è che lo conoscevo. era il mio migliore amico...ragazzo- amante?
ovviamente non lo conoscevo abbastanza da riuscir ad impedire ciò che è successo.
durante tutti questi anni abbiamo lavorato insieme al cinema. e neanche un anno fa ad una festa, ci siamo baciati. e messi insieme.
e giuro che non l'ho mai e poi mai dato per scontato. lo giuro.
queste cassette non dovrebbero essere qui. non con me. ci dev'essere un errore.
o forse è uno scherzo di pessimo gusto.
i nastri-addio di Eddie Kaspbrak stanno passando di mano in mano. qualcuno deve averne fatta una copia e deve avermela spedita per prendermi in giro. domani, a scuola, qualcuno scoppierà a ridere vedendomi, oppure fare una smorfia e si volterà dall'altra parte. così saprò chi è stato.
e poi?
poi non lo so.►
quasi mi dimenticavo. se siete sulla mia lista, avreste dovuto ricevere una mappa.
lascio cadere l'involucro nel cestino.
sono sulla lista.
nel corso della registrazione, farò riferimento a vari luoghi sparsi per la nostra cittadina che vi invito a visitare. non posso certo obbligarvi, ma se volete capirci qualcosa in più, seguite le stelle.
oppure, se preferite, potete anche buttare via la mappa, tanto non lo saprò mai.
mentre eddie parla attraverso le casse importate dello stereo, sento tutto il peso dello zaino contro la gamba. dentro, accartocciata sul fondo da qualche parte, deve esserci una cartina.
o forse sì. non so a cosa di preciso come funziona questa storia della morte. chissà magari sono qui in piedi davanti a voi.
mi piego in avanti, appoggiando i gomiti sul tavolo. lascio sprofondare la testa tra le mani, passandosi le dita tra i capelli inaspettatamente umidi, iniziando a piangere silenziosamente.
chiedo scusa, non è carino da parte mia-
pronto, Uris?
Stanley Uris, quinto liceo. primo bacio di Eddie.
ma perché so queste cose...
Stanley, tesoro, sei stato tu il mio primo bacio. la prima mano che ho stretto nella mia. ma, in fondo, non eri niente di speciale. e non lo dico con cattiveria, sul serio. c'era qualcosa in te che mi spingeva a voler essere il tuo ragazzo.
tu non lo sai, ma due anni fa, quando eri in terza ed io in prima, ti seguivo di nascosto. ho perfino fotocopiato il tuo orario, devo ancora averlo da qualche parte. e quando rovisteranno tra le mie cose può darsi che lo getteranno via pensando che una cotta da prima non abbia alcuna importanza.
ma è così?
per me si, ce l'ha eccome. sono risalito fino a te per trovare un'introduzione alla mia storia. ed in effetti è stato questo l'inizio di tutto.
ma io a che punto sono tra queste storie? secondo? terzo? più si va avanti, peggio è? ha detto che quel fortunato del numero tredici potrà portarsi le cassette all'inferno.
una volta terminata la cassetta, Stan, spero che tu capirai il tuo ruolo in questa faccenda. ora potrà sembrarti anche una parte minore, ma ha avuto la sua importanza. è una delle sensazioni peggiori in assoluto. so che non l'hai fatto apposta. anzi, quasi tutti voi che state ascoltando non avevate probabilmente la minima idea di quello che stavate facendo, di quello che avete fatto realmente.
ma io che ti ho fatto, eddie? perché, ti giuro, che non ne ho la minima idea. quella serata, se è la stessa che abbiamo in mente entrambi, è stata tanto strana per me- baciarti è stato piacevole e anche tutto quello che è venuto dopo, che cosa ti ho fatto?
la nostra prima stella rossa corrisponde al C-4. è come battaglia navale. una volta finita questa cassetta, dovreste andare lì. abbiamo vissuto in quella casa solo per poco, l'estate prima che iniziasse il liceo.
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don't be a reason. || reddie
Fanfiction"se mi stai ascoltando, sei arrivato troppo tardi." eddie è morto, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lui. ma ne siamo davvero sicuri?