Shock

537 5 0
                                    

Rimasi inizialmente sbaordita, sgranai gli occhi e il mio crvello a centomila giri al secondo ripeteva "che ha detto? Lo ha detto davvero? è un altro sogno?" e io continuavo a sudare,che scena idilliaca.

Ma nel frattempo Dan, il suo sorriso luminoso e quelle meravigliose sfumature verdi nell'iride si avvicinavano.

Sollevò le mani circondandomi il viso, non mi importava nemmeno più d'essere sudata e maleodorante per la corsa sotto il sole pomeridiano, teneva i suoi occhi fissi dentro i miei e piano li chiuse,si chinò a baciarmi leggero come un soffio.

Era lì, a meno di un centimetro da me, sentivo il suo respiro che sapeva di menta, vedevo il suo petto sollevarsi ad un ritmo più veloce del normale, era teso.

Chiusi gli occhi anche io, mi ero sciolta, una sensazione di benessere, di completamento, mi avvolse nel momento di quel contatto e compresi che non avrei più voluto o potuto farne a meno.

Si staccò appena per guardarmi, sorrideva ancora di più,e gli sorrisi di rimando. Capì che volevo che mi baciasse di nuovo, sebbene il mio cervello non elaborasse niente di logico e sensato in quell'istante, quella era l'unica cosa che sapevo.

Mi baciò piano, sulle labbra,poi una sua mano passò sulla mia schiena e mi attirò di più a sè e quel bacio divenne pieno, unico. Gli gettai le braccia al colloe ricambiai il bacio con lo stesso trasporto.

Le nostre lingue in una danza che non sapevano di saper ballare,si ritrovarono perfette solo insieme. Non so quanto tempo ci baciammo ma in quel bacio c'era tutto: le mie scuse per non aver voluto vedere che aveva ragione sin da principio e che l'unico che mi amasse e meritasse tutta la mia anima era solo lui, e per aver detto cose che non avrei voluto nè dovuto;le sue scuse per non esser stato più sicuro di sè da dirmi cosa provava chiaramente e facendosi male ogni giorno,e per essersi allontanato da me senza chiarire.

C'era tutta la felicitá per un rapporto che si ricuce sbocciando nuovo e meraviglioso. C'eravamo noi, due sedicenni innamorati e felici di essere ricambiati,finalmente.

Quando mi accarezzò la guancia sinistra mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio piano mi staccai, Timorosa e felice. Avevo paura che guardandolo qualcosa si sarebbe rotto,perso, volevo protrarre più a lungo possibile quella inebriante sensazione che mi aveva dato baciare ed essere baciata dal MIO Dan,ma contemporaneamente volevo ancora tuffarmi in quegli occhi così belli.

Fu lui a sollevarmi il mento:"ehi-capii che anche lui era vagamente imbarazzato- allora? questo appuntamento me lo concedi?".

Risi e mi venne da piangere, ma finalmeente dopo tanto tempo di felicitá.

"Ci devo pensare" dissi, pizzicandogli un fianco affettuosamente, perscaricare la tensione.

"Ah ci devi pensare? immagino che dovresti, altrimenti,rimandare i tuoi compiti per le vacanze, sei sempre stata così diligente che non vorrei ti sentissi in colpa a svagarti" mi sfottè e prese a farmi il sollettico alla pancia.

Io ridevo,cercavo di indietreggiare,di liberarmi, ma non serviva a niente,era più forte e lo sapeva. " allora?- chiedeva- ci hai pensato?"inizialmente continuavo a ridere senza riuscire a fermarmi, poi riuscii a dire "si,si,sono libera" e la tortura finì, mi guardò,lessi felicitá nei suoi occhi, perchè sapevo che erano lo specchio dei miei. Mi diede un bacio fugace e mi aprì la porta della sua camera come un cavaliere d'altri tempi: "signorina, l'aspetto alle sei e mezza davanti a casa sua" disse formalmente, mi fece ridere ed imboccai le scale per andarmi a preparare. Giunta in fondo mi voltai,era poggiato al parapetto e mi guardava imbambolato (potevo fare questo effetto io?) e chiesi:"come mi devo vestire?" cercando di indagare sul genere di appuntamento che aveva in mente. Scese piano le scale. Ventidue gradini interminabili ma che mi permisero di ammirarlo in tutta la sua bellezza,come gli cadevano bene i pantaloni! Arrivò avanti a me e disse: "sii te stessa- mi accarezzò il viso, io mi appoggiai alla sua mano chiudendo gli occhi ed inspiradone il profumo- siamo sempre Lin e Dan" mi poggiò sulle labbra un altro bacio e completamente intontita uscii per tornare a casa mia.Non penso di aver poggiato i piedi per terra per rientrare, credi di aver fluttuato sospinta dalla brezza.

Mamma era giá andata a lavoro e Mio fratello Robby faceva i compiti "se ti sconvolge così tanto non dovresti andare a correre due volte al giorno" mi disse saggio,"hai ragione, non lo rifarò" gli risposi mentre salivoin trance in bagno.Stetti un quarto d'ora sotto l'acqua della doccia prima di rendermi conto che ero inebetita a guardare il vuoto e a ripensare che quello con Dan era il mio primo vero bacio, perchè c'era il naturale trasporto che c'è tra due persone che si vogliono davvero ( naturale trasporto, come se io sapessi cosa è o meno naturale in queste situazioni).

Ma lo pensavo, perchè stavolta avevo ricambiato quel bacio,con tutta l'anima, era la cosa che più avevo desiderato e a contrario di quello con Matteo, in cui ero rimasta di sale, spiazzata,anche perchè non ero propriamente a mio agio, avevo timore di lui,della situazione ecc,nel bacio con Daniele tutto era perfetto, e io mi sentivo giusta (sudore a parte) al momento giusta, perchè con Daniele tutti i momenti erano giusti, era lui a renderli tali.

Optai quindi per abboccolare le punte dei capelli, poco trucco, solo mascara e un velo di fard sulle gote.

Mi ricordai che a Dan era piaciuta la mia maglietta Fix Design con un fiocco sulle spalle e Cucciolo dei Sette Nani, diceva che somigliava a me da bambina, per via delle orecchie a sventola e la faccia buffa; la abbinai ad un paio di pantaloni neri stretti e un paio di ballerine alte.

Misi una spruzzata di profumo Mistero di Roma di Laura Biagiotti, regalato a papá a Natale, presi la Prima Classe nera e guarai l'orologio di cucina nel momento in cui il clacson della moto suonava fuori casa. Scrissi un post-it alla mamma: "forse ceno con Dan,se no ti chiamo,baci, Lin".

Davanti allo specchio d'ingresso cercai di respirare profondamente per rilassarmi e per la prima volta mi piacqui persino! Eh l'amour!

In tutto questo nemmeno per un secondo pensai a comenl'avrebbe presa Claudia. E continuò a non passarmi per la testa l'esistenza di altra vita sua terra che non fossimo io o Daniele.

Aprii la porta con forzata disinvoltura e me lo ritrovai davanti,dorridente e bello come lo avevo lasciato (come perdere il controllo di quella finta disinvoltura) ma stranamente elegante con una camicia grigio scuro con le maniche arrotolate,portata fuori dai jeans e con un paio di Timberland estive. Mi guardava colpito: "sei... bellissima!" Levò la mano sinistra da dietro la schena e mi porse un fiore,il mio preferito,un girasole grande come la mia faccia. Una mollettina di legno con una coccinella teneva un bigliettino. Avvampai per l'emozione, solo il nonno mi aveva regalato dei fiori,avevo nove anni ed era dopo l'operazione alle tonsille.

"e come un girasole giro intorno a te che sei il mio sole anche di notte. TUO, Dan".

C'era bisogno di aggiungere altro?

Lo baciai e lui mi strinse a sè.

Il posto più bello del mondo era tra le sue braccia,lì dove appiattita al suo corpo saldi nulla poteva ferirmi.

#spazioAutrice

Ciao ragazzi! Non so se avete mai letto il libro originale, questo è il continuo che ho inventato io :D e spero che vi piaccia, se no cmq aspetto i vostri commenti :D

Non Ti Vorrei - sequel [unofficial version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora