2. Non è reale

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Avviso: Scusate il ritardo nel pubblicare, ma non ho potuto fare altrimenti, non avevo tempo di scrivere. Scusate anche gli eventuali errori.

2- Non è reale.

Piano aprì gli occhi.

Sentiva le braccia intorpidite e il resto del corpo era un dolore unico. Provò a muoversi, tirando il braccio, ma una catena la teneva ferma.

Si guardò intorno, tutto era sommerso dal buio. Aspettò che gli occhi si abituassero all'oscurità e poi con lo sguardo ispezionò il luogo; era una cella.

Era, di nuovo, con le spalle al muro che era sudicio e freddo. O era lei ad essere sudicia?

Le spalle le dolevano, per via della posizione scomoda in cui era incatenata.

Sentiva i capelli sudati attaccati alla fronte, il fiato corto e le forze che abbandonavano il corpo. Probabilmente era svenuta, durante il trasferimento con il cacciatore di taglie.

Il cacciatore di taglie. Aveva visto la piccola Maelle, anzi, Maelle aveva visto tutto. E lei, non era stata in grado di proteggerla, di proteggerla da quel mondo.

Dopo tutto come posso pretendere di proteggerla, se non so proteggere nemmeno me stessa?

Strinse i denti, non riuscendo a trattenere una lacrima, che le rigò una guancia arrivandole fino al mento, per poi cadere sul pavimento.

Vide le luci del corridoio accedersi, un po' alla volta e sentì delle voci maschili. Alzò il volto in direzione dei rumori.

Il corridoio e la cella si illuminarono di una luce fioca e Soshanne dovette chiudere gli occhi per l'impatto con la luce. Li riaprì piano piano, vedendo quattro persone. Riconobbe subito i cacciatori di taglie, tra cui anche quello che l'aveva presa. Mentre gli altri due non li riconosceva esattamente, ma sentiva le voci lontane.

Sentì la porta della cella aprirsi – Quindi sei sicuro che è lei? - Chiese uno dei due, aveva una voce bassa, probabilmente di un uomo adulto.

- Certo – La voce dell'uomo-squalo, simile al rompersi dei vetri – Ha polverizzato due dei nostri. E' ancora impregnata delle aure dei Fal'reaser.- continuò poi.

- Perfetto – Disse sempre l'uomo – Andate, il contabile vi manderà il pagamento. - Disse secco, mentre i due Cacciatori se ne andarono.

Rimasero solo due figure. Soshanne li guardò meglio, strabuzzò gli occhi per capire chi fossero e vide l'uomo, che infossava uno smocking nero, con degli occhiali scuri. Le mani erano unite dietro la schiena. Aveva i capelli chiari, che risaltavano sotto le luci delle lampade. L'uomo si girò verso di lei e vide sul collo di quest'ultimo, dei tatuaggi neri.

Soshanne trasalì e scosse la testa, sentiva delle voci nella sua testa.

Delle urla, urlavano e urlavano. Non sapeva come zittirle.

L'uomo accennò una risata – Ciao Soshanne – Disse poi.

Lei si schiacciò contro il muro, deglutendo e subito dopo sentendo la gola bruciare.

- Se è questo il tuo Vero nome – Disse poi girando il volto verso l'altro.

- Zayn, falla parlare.- Disse allontanandosi da lei e uscendo dalla cella, con il rumore delle scarpe che rintoccavano nel corridoio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2014 ⏰

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