È la vigilia di Natale, è notte e fuori si congela. Il ghiaccio sembra aver ricoperto tutto: strade, palazzi, alberi... pure l'aria è gelida e anche il mio cuore, ormai.
Sospiro e continuo a camminare.
Questo è dicembre, questo è il mio periodo dell'anno.
L'oscurità si è impossessata di me da decenni ormai e io stessa sono diventata come lei.Raggiungo finalmente la mia vecchia abitazione, è la classica casa a schiera dei quartieri popolari di Londra. Ovviamente è abbandonata. Da quando me ne sono andata ancora bambina insieme a quel vampiro i miei genitori sono come impazziti, gli anni sono passati e il nostro vecchio nido è diventato un guscio freddo e vuoto. Eppure non mi sono mai dimenticata di loro. Ogni anno a Natale vengo qua in memoria di ciò che eravamo, della mia infanzia.
Apro finalmente la porta e mi dirigo in salotto. La stanza è buia e fredda, ma i mobili sono ancora tutti là, pieni di polvere. Non importa. Mi inginocchio sotto al camino spento, una volta era così caldo e accogliente, ora ne è rimasto soltanto lo scheletro. Ho un pacco regalo con me, lo scarto con estrema lentezza, come da tradizione, ma la carta mi taglia il dito. Una goccia di sangue, una sola, scorre lentamente dalla ferita per poi cadere a terra. Il tempo in quel frangente sembra fermarsi, sembra. Se non fosse che la ferita, subito dopo, inesorabilmente, si richiude su se stessa come se nulla fosse stato.
Sospiro e guardo fuori dalla finestra, i vetri oscurati anch'essi dal tempo.
Darei via tutto
solamente per avere
un posto dove andare
Darei via tutto
per avere qualcuno
da cui tornare a casa
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Ricordi d'infanzia - Concorso Sol Invictus
Short StoryOneshot per il concorso Sol Invictus indetto da @TenebrisIT 290 parole su un massimo di 3500.