Stavo correndo, non avrei mai pensato che potesse succedere una cosa simile... Stavo correndo per la mia vita, correvo per le piccole stradine della città per sfuggire dal mio aggressore, mi guardavo indietro per vedere se lui mi stesse ancora seguendo e ogni volta era li, con quel coltello in mano, con i vestiti sporchi di sangue e con un sorriso da mettermi inquietudine, era li, l'ultimo che pensavo non volesse la mia morte ma invece adesso mi ritrovo a correre scalza per le strade di una città fantasma, l'unico che anche se mi trattava male mi manteneva... Stavo scappando da mio padre. Come ogni sera era tornato a casa ubriaco, farfugliando parole incomprensibili, mia madre cercava sempre di aiutarlo sia a casa che a lavoro ma come ricompensa veniva sempre picchiata, una volta la dovetti trascinare nel letto a causa di un pugno che la fece svenire, anche se mio padre si comportava così credo che in fondo ci volesse bene, ci manteneva ed ogni volta, anche se ubriaco, tornava a casa con i soldi, una parte peró li teneva nascosti alla mamma per comprarsi dell'alcool.
Quella sera peró era diverso era estremamente serio anche se ubriaco, di solito si spogliava e guardava la TV, vedeva sia programmi sullo sport che film, amava i film horror, ma quella sera non accese la TV e neanche si spoglio, rimase fermo sull'orlo della porta a fissare il vuoto con una birra in mano, io curiosa mi avvicinai ma non troppo, non volevo che mi tirasse un pugno, e iniziai a chiamarlo <Papà? Papà stai bene?> dissi con voce tremolante ma lui non rispose, guardava sempre un punto fisso, mi girai e cercai di capire cosa stesse guardando, guardava la sua foto nel giorno del suo matrimonio, era una bellissima foto, i bellissimi e biondi capelli della mamma era raccolti in uno chignion e decorati con dei meravigliosi petali di rosa, il suo viso sorridente trasmetteva una felicità unica, il suo lungo vestito bianco un pó stretto ai fianchi e largo al di sotto la rendeva una principessa, con la mano sinistra teneva il bouquet di vari fiori estivi decorati tutti con una sottile polvere luminosa e con la mano sinistra si teneva al braccio di mio padre, lui era vestito con un lussuoso smoking nero ma invece di mettere il papillon mise una cravatta blu come gli occhi di mia madre, indossava delle scarpe eleganti in pelle nera con una sottile linea blu in fondo, con la mano sinistra sorreggeva mia madre e con la destra salutava gli invitati, anche nel suo volto si vedeva una felicità unica che adesso peró era sparita, non so il perché ma dopo che ho compiuto 10 anni mio padre cambio, all'inizio era dolce e gentile, la solita famiglia felice ma poi inizio a essere freddo e distaccato con tutti.
I miei pensieri vennero distrutti da mio padre che inizio a parlare <Era davvero un bellissimo giorno sai, ricordo ancora le risate e i balli di quella sera, avevo desiderato così tanto tutto questo> disse con voce seria, io rimasi stupita, non si era mai aperto così tanto con me e quindi decisi di indagare <Anche se non c'ero posso immaginare la vostra felicità, ma adesso perché non siamo piú come un tempo, una famiglia felice e unita? Una famiglia che si voleva bene?> dissi trattenendo le lacrime, mio padre mi guardo all'inizio si trattene nel rispondermi ma poi si liberò del grande peso che portava <Per colpa di tua madre, lei ha rovinato tutto e adesso metteró fine a questa storia, Rachel vai in camera tua> disse mio padre dirigendosi in cucina, ero spaventata non sapevo che fare <C-Cosa intendi con mettere fine a questa storia?> dissi con voce tremante <Rachel vai in camera tua, adesso io e tua madre discuteremo pacificamente> non credevo alle sue parole ma non potevo fare altro che obbedire, avevo troppa paura per rivoltarmi contro di lui. Sali velocemente le scale ed entrai in camera mia, presi la chiave dal mio comodino e mi chiusi in quella stanza buia, solo la luce della luna mi permetteva di vedere dove camminavo, dopo non poco tempo iniziai a sentire i miei genitori urlare, non capivo bene cosa stessero dicendo finché non decisi di prendermi coraggio e uscire dalla mia stanza, apri la porta con la chiave e scesi con passo velato le scale, non volevo che mi sentissero, ed arrivai alla porta della cucina, appoggiai l'orecchio alla porta e cercai di capire cosa stessero dicendo <ALLORA TE LO SEI FATTO IL TUO CAZZO DI COLLEGA EH?! LO SAPEVO CHE ERI UNA LURIDA PUTTANA MA NON CREDEVO CHE POTESSI ARRIVARE A COSI TANTO?! QUANTE VOLTE CI SEI ANDATO A LETTO EH!?> sentivo mio padre urlare, non capivo bene la situazione, sotto il mio punto di vista mia madre era una donna fedele ed amabile, non avrebbe mai tradito papà <Ma cosa dici tesoro? Sarai stanco da lavoro, dai su ti aiuto> disse mia madre con voce soave <NON PRENDERMI PER IL CULO STACY! HO LE PROVE! TI HO SEMPRE VISTA CON CON IL TUO COLLEGA, HO VISTO COME LO TRATTAVI E COSA AVETE FATTO, IO C'ERO SEMPRE MA PER AMOR DELLA FAMIGLIA E DI RACHEL NON HO MAI FATTO NIENTE, MA ADESSO METTERÓ FINE A TUTTO!> disse mio padre battendo un pugno <TSH, sapevo che mi avresti scoperto un giorno Nathan ma volevo ancora continuare questa bellissima farsa, mi divertivo troppo sia con te che con lui. E adesso che cosa vuoi farmi eh? NON PUOI FARMI UN CAZZO E ANCHE TU LO SAI!> urlo mia madre, era la prima volta che la sentivo dire parole del genere <No, no, questa volta non lo faró per me ma per Rachel, ha sofferto troppo e finalmente la renderó felice> disse mio padre <Cosa vuoi fare con quello Nathan, stai lontano da me!> urlo mia madre, avevo paura, volevo aprire la porta ma non riuscivo a muovermi finché non senti le urla di mia madre <Per Rachel> disse infine mio padre, dopo ci fu un grande silenzio, avevo paura, troppa paura ma presi coraggio ed apri la porta.
Lo spettacolo che vidi era raccapricciante, mia madre stesa a terra con il sangue che le usciva dalla bocca, i suoi meravigliosi occhi blu ormai non trasmettevano nessuno emozione, mio padre sopra di lei che continuava a pugnararla nel petto, non riuscivo a muovermi ero come immobilizzata finché mio padre non si giró verso di me con un sorriso inquietante <Rachel... Cosa ti avevo detto?> disse alzandosi da mia madre <Dovevi rimanere in camera lo sai... Adesso dovrò pensare a te, cucciola mia> a quelle parole mi vennero i brividi e scappai <DOVE VAI RACHEL?! IO DEVO PENSARE A TE ADESSO!> urlo mio padre rincorendomi, apri la porta di casa e corsi il piú veloce possibile ed adesso mi ritrovo qui, a correre in cerca di salvezza.
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I will protect you [Angels of Death]
Short StoryQuesta è la mia seconda One-Shot, ma al contrario della prima questa non sará triste e soprattutto ci sará una novità, infatti, questa è una One-Shot AU! Storia: Ritroviamo Rachel Gardner, una ragazza di 16 anni, a scappare da qualcuno di cui lei s...