(... È il ricordo di sempre.
Tu con me, amor mio,
quando viene dicembre...)Do not go gentle into that good night,
Old age should burn and rave at close of day;
Rage, rage against the dying of the light.
(Dylan Thomas - Do not go gentle into that good night)"A moth into a butterfly and a lie into
the sweetest truth, I'm so afraid of life.
I try to call your name but I'm
silenced by the fear of dying
in your heart once again."24 dicembre 1904, da qualche parte sulle coste della Cornovaglia
La linea morbida del suo profilo è illuminata appena dal bagliore tremulo delle candele. Giace rannicchiato fra i cuscini del tuo piccolo letto, avvolto dai tentacoli di un sonno irrequieto, i capelli incollati alla fronte e una smorfia distorta a increspare i raffinati tratti del viso.
Non è cambiato molto, in questi cinque anni.
I lineamenti si sono induriti, il corpo irrobustito, la mascella definisce in modo decisamente più marcato la curva del mento, ma davanti a te c'è ancora - e il tuo cuore lo sa - il ragazzo al quale hai consegnato, in un passato che mai come ora t'è parso lontano, il frammento più oscuro e autentico di te stesso.
Non avresti mai creduto di rivederlo tanto presto; eppure, eppure, sei abbastanza sincero da riconoscere come, nei meandri più intimi e tenebrosi del tuo animo, abbia sempre albergato la segreta certezza - o la speranza? - che un giorno le vostre strade si sarebbero incontrate di nuovo. Se per il bene e o per il male - di uno solo fra voi due, oppure di entrambi - non sei onestamente in grado di dirlo.
Tuttavia, rifletti, a volte basta un singolo punto sfuggito all'ordito per sfilacciare e ricomporre da capo la trama labile del destino.
Fino a qualche ora fa te ne stavi seduto nella Sala Grande di Hogwarts, intento a goderti, unito al resto degli insegnanti e agli studenti rimasti a scuola per le vacanze, il sontuoso banchetto organizzato dal Preside per festeggiare tutti insieme la Vigilia di Natale. L'intero ambiente era sommerso da un caleidoscopio vivace di colori vividi e sgargianti, un tripudio di abeti addobbati per l'occasione e di ghirlande d'agrifoglio appese a ogni supporto utile allo scopo; sopra di voi, il soffitto incantato rallegrava l'atmosfera spandendo sugli astanti un turbinio incessante di gemme nivee, perfette ma assai meno pungenti rispetto alle sorelle che volteggiavano leggiadre oltre i vetri istoriati delle finestre.
All'improvviso la vista ti si è offuscata, e un dolore lancinante ti ha trapassato il corpo da parte a parte. Ti sei ritrovato a boccheggiare, appoggiato al tavolo, lo stomaco in subbuglio e la mano sinistra - la sinistra, Dio, la sinistra! - che bruciava quasi fosse stata appena immersa in un cumulo di braci arroventate. Hai avuto l'accortezza di lasciare in fretta il Salone, schivando le domande e le occhiate perplesse dei tuoi colleghi, e di rifugiarti in un corridoio buio, provvidenzialmente vuoto, prima di accasciarti sconvolto sul pavimento, la gola e le meningi serrate in un'implacabile morsa d'acciaio.
E poi lo hai visto, ti è comparso nella mente con la chiarezza violenta di un faro nella notte, un ammasso di stracci mezzo sepolto dalla neve, coperto di sangue, indifeso e tremante nel vento gelido di dicembre. Fra le dita, strette contro il petto ansimante, brillava una reliquia di rara e squisita fattura: un medaglione - il vostro medaglione.
"Albus Albus Albus"
Un'invocazione, una preghiera, una supplica angosciata. Un richiamo impossibile da ignorare. Un imperativo ineludibile, una promessa da mantenere, un patto arcano cui tener fede.
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Quando viene dicembre (Young!Grindeldore)
FanfictionWe were closer than brothers #4 {Young!AlbusxGellert} 24 dicembre 1904, da qualche parte sulle coste della Cornovaglia Questa storia fa parte della serie "We were closer than brothers" insieme a: "Meet me after dark again", "He's more myself than I...