Capitolo unico

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Ormai é maggio e l'Eurovision é iniziato da due giorni. Ermal e Fabrizio tra interviste varie non hanno avuto modo di passare neanche un po' di tempo insieme.
Da quando si sono confessati i loro sentimenti é difficile che passino del tempo vicino senza saltarsi addosso. Peccato che sono settimane che i due non si vedono a causa dei rispettivi impegni e per questo speravano di riuscire a stare un po' insieme.
Speranza vane per ora.

Mancano tre giorni alla finale e i due sono praticamente l'ansia fatta persona anche se non lo dimostrano molto. Ermal probabilmente é il più teso tra i due: si preoccupa di ogni piccolo dettaglio, dei suoi capelli e quelli del campare che non c'è verso di sistemare, degli abiti, delle tempistiche. Odia arrivare in ritardo senza motivo e odia dover dare spiegazioni.

Per questo motivo il riccio si ritrova ad essere più nervoso del solito quando Fabrizio é in ritardo per andare alle prove.
Ermal bussa alla sua camera cercando di capire cosa diamine stia combinando il moro. Questo esce tutto affannato, con le gote in fiamme e si avvia verso l'ascensore seguito da un Ermal sempre più confuso.

"Fabrì ma si può sapere che hai combinato?" chiede Ermal.
"Niente compà, andiamo".
Fabrizio si vergogna terribilmente. Si è appena fatto una sega micidiale in stanza e ha impiegato più tempo del previsto per eiaculare; il tutto pensando al suo riccio, alle sue mani,al suo tocco, alle sue labbra.
Quanto gli manco non lo sa neanche lui. Con questi pensieri un ennesimo principio di erezione si fa spazio nei suoi pantaloni ma cerca di non darci peso.

Entrambi salgono in auto per arrivare all'Arena dove si sarebbero svolte le prove nel pomeriggio.

Fabrizio è decisamente più calmo mentre Ermal è l'opposto. Teso, a morte come una corda di violino. Fabrizio ha quasi paura che i suoi nervi possano saltare letteralmente per quanto sono tesi.

All'ennesimo sbuffo da parte del riccio, Fabrizio si gira spazientito:
"Aò ma la voi finì de sbuffare? Non ti si sopporta più"

"Ah sì? Non mi sopporti? E allora che ci fai ancora vicino a me? Perché non te ne vai dalla mia vita eh?" Ermal quasi grida, interpretando male le parole di Fabrizio e soprattutto creando un pretesto stupido per dare inizio a una discussione enorme.

Fabrizio non può credere alle sue orecchie.
"Davvero Ermal? Stai esagerando."

"Come sempre Fabrì, io esagero sempre no? Va bene così, tutto a posto".

Il moro decide di lasciare stare per ora, Ermal è troppo teso e arriverebbero a litigare sicuramente.
Un'idea malsana gli balena in testa, cosa che non sfugge al riccio che lo guarda poi con aria confusa senza darci più di tanto peso.

Ermal è teso e quindi bisogna farlo rilassare.
Di strada ce n'è ancora da fare considerando anche il traffico.
Due più due...

Per ora resta fermo, guardando il riccio di sottecchi e ridacchiando. Dopo aver ricevuto l'ennesimo sguardo contrariato da parte di quest'ultimo il moro decide di agire. Ermal è seduto al suo fianco in auto, ma c'è troppo spazio tra loro; decide, quindi, di spostarsi sul sedile centrale ed affiancare l'altro.

"Bizio ma che stai a fà? Che vuoi?" dice sussurrando.

"Oh Ermalì vedrai, ce la fai a stà in silenzio si?" sussurra volgendo un sorriso malizioso al compare che intanto lo guarda con desiderio misto a terrore. Che diamine davanti c'è comunque il loro autista.

La mano di Fabrizio scivola lentamente dalla sua gamba fino a poggiarsi sul ginocchio del riccio, iniziando a massaggiarlo con lentezza estenuante. Al moro non sfugge il respiro profondo che ha preso Ermal; intanto continua pian piano a salire con i polpastrelli scatenando dei brividi che corrono lungo la schiena dell'interessato.

Arriva a sfiorargli l'inguine e sente il riccio fremere ma ha voglia di giocare. Ferma la mano per guardarlo negli occhi e viene subito ricambiato ed osservato da occhi già lucidi di eccitazione e languidi.

"Fabrì..." mima con le labbra cercando di non fare rumore implorandolo.

Dopo quelli che ad Ermal sembrano secoli la mano di Fabrizio di muove andando a posizionarsi sulla sua erezione e si può sentire vividamente il suo respiro fermarsi di colpo. Il romano ha deciso di torturarlo per un po' e quindi, tenendo sempre sotto occhio la strada, prende a passare con leggerezza i polpastrelli sul cavallo dei pantaloni del riccio che inizia a spingere il bacino verso la mano del suo aguzzino.

Nell'auto si può sentire la radio di sottofondo e il traffico di Lisbona che copre i sospiri più profondi di Ermal. Tutto quello che avviene è un grande gioco di sguardi, comunicano con gli occhi e Fabrizio ha capito che tra poco il riccio perderà l'ultimo neurone funzionate. Proprio per questo motivo decide di tirare giù la zip e di sbottonargli il pantalone per infilare qualche dito sotto. Il tocco non é mai intenso, sempre leggero quasi uno sfioramento; é certo che il riccio vorrebbe urlare dalla frustrazione.

Infatti Ermal vorrebbe fare qualcosa per ricevere sollievo ma non riesce a gestire il suo corpo. Mentre cerca un modo per trattenere i gemiti, il moro con uno scatto fulmineo infila la mano nei suoi boxer e prende a pompare velocemente l'erezione.

Il riccio butta la testa indietro a causa dell'ondata di piacere improvviso. Fabrizio continua a pompare sempre più velocemente, rallentando solo per concentrarsi sul glande con il pollice.
Ermal ormai é quasi al limite ma proprio quando sta per venire Fabrizio si rallenta tornando allo sfiorare iniziale.

Ormai sono quasi arrivati quindi il romano decide di farlo venire accelerando il movimento fin quando sente Ermal eiaculare nella sua mano. Quest'ultimo si lascia sfuggire un gemito un po' più forte. L'autista sembra non aver sentito nulla e l'auto é ormai arrivata di fronte all'Arena.

Ermal impiega un po' a riprendersi: é tutto sfatto, i capelli sparati in ogni direzione. Alla fine i due scendono dall'auto con un riccio notevolmente più rilassato ma succede tutto velocemente.
L'autista si avvicina ai due e sussurra loro: "Ragazzi la prossima volta alzate il vetro dietro. É stato leggermente imbarazzante ascoltarvi anche se non nego di essermi eccitato anche io" abbassando lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni.

Fabrizio ed Ermal non si sa quante sfumature di rosso abbiamo assunto e dopo le ultime parole dell'autista, mentre questo va via, non possono non guardarsi e scoppiare a ridere.



Spazio me
Alloraaa eccomi qua. Non so cosa ho scritto, mi é venuta in sogno una scena del genere e boh eccola qua più o meno. Non sono brava nelle descrizioni di cose hot quindi chiedo venia.
Fatemi sapere che ne pensate e niente scappo di nuovo.
Alla prossima.
~Elsa

Un viaggio particolare [MetaMoro OS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora