Rachel aprì le palpebre, sollevando il busto dal materasso e stropicciandosi gli occhi. Emise un leggero sospiro e fece vagare le iridi celesti per la stanza, assottigliando lo sguardo. Non ricordava di essersi addormentata, così come non aveva la più pallida idea di dove si trovasse. E Zack? Dov'era? Non se n'era andato, lasciandola sola, vero?
Dalla piccola finestra aperta soffiava un forte vento e, talvolta, dei piccoli e delicati fiocchi di neve si posavano sul davanzale. Ray rabbrividì, portandosi le mani sulle braccia e strofinandosele, cercando di scaldarsi un minimo. D'altronde, indossava solo una leggera maglietta bianca a maniche lunghe e dei pantaloni di cotone. La porta si spalancò di scatto, con un tonfo sordo, rivelando un'alta figura maschile con la parte superiore del corpo ricoperta dalle bende.
<<Ray! Finalmente!>> esclamò il noto e famoso serial killer:<<Pensavo che non ti svegliassi più!>>
<<Zack? Ma dove siamo?>> domandò la bionda con aria confusa:<<E poi... che cos'è successo, per l'esattezza?>>
<<Sei svenuta nel bel mezzo della tempesta di ieri pomeriggio, per il freddo, credo, e dal momento che stavo diventando anch'io un fottuto pezzo di ghiaccio, ti ho portata in questa casa.>> le spiegò, nel mentre che si avvicinava al letto. Poi, si sedette.
<<Ma potrebbe essere la casa di qualcuno...>>
<<Nah, non credo proprio. E smettila di preoccuparti per gli altri, l'importante è che tu sia viva, giusto?>>
<<G-giusto...>> sussurrò, tremando. La bionda voltò il capo verso una parete qualsiasi, notando un calendario appeso all'intonaco rovinato grigiastro tramite un chiodo.
"Cavolo... oggi è già il venticinque dicembre?"
"Natale... regali... Zack... non ho preso niente a Zack..."
<<Ohi, Ray! Sei su questo mondo?!>> gridò il maggiore, sventolando una mano davanti al volto di Rachel. Quel gesto riportò la ragazza dai lunghi capelli dorati alla realtà:<<Sì, scusami... stavo solo pensando...>> si giustificò.
<<A che cosa?>>
<<Beh... credo sia Natale, oggi...>>
<<Nata-che? E che cazzo sarebbe?>>
<<È una festa... si comprano e si donano regali alle persone a noi care...>>
Il corvino la guardò stranito per qualche minuto, poi sbuffò, socchiudendo gli occhi eterocromatici:<<Tch, non posso sentire queste cazzate. Vado ad ammazzare qualcuno. A dopo, nana.>> disse, per poi alzarsi e uscire prima dalla camera e poi dalla casa.<<Ahahahaha!!!>> una risata pazzoide riecheggiò per i vicoli della foresta innevata:<<I vostri sorrisi mi fanno davvero ribollire il sangue nelle vene!>>
La coppia di fidanzati sobbalzò al suono di quella voce, muovendo velocemente la testa a destra e a sinistra per cercare di identificare il proprietario: le espressioni dei loro visi erano fantastiche, secondo il gusto di Zack.
<<Oh, sì! Mostratemene di più! Voglio di più di quell'espressione! >> uscì allo scoperto, mostrandosi alla sue vittime:<<È... è Isaac Foster!>> gridò la ragazza, tremante non più per il freddo ma per la paura, con le pupille ridotte a due puntini neri minuscoli:
<<Sì...! È proprio lui!>> replicò il ragazzo, anche lui impaurito.
<<Vi darò tre secondi,>> riprese Zack, facendo con le dita indice, anulare e medio il numero tre:<<scappate e correte il più veloce che potete! Urlate e pregate per la vostra vita!>>. Dopo, prese il countdown:<<Uno...>> la coppia, voltandogli le spalle, iniziò a correre:<<Due...>> riusciva ad udire le loro inutili richieste d'aiuto:<<Tre!>> gli angoli della sua bocca si alzarono in un ghigno psicopatico prima che le gambe atletiche e agili del ragazzo si precipitassero al seguito dei due piccioncini. Raggiunse per prima la ragazza e non esitò ad infilzare il suo pugnale nel suo petto, ridendo. Il sangue che sgorgava gli riempiva il cuore di euforia e gli svuotava il cervello di ogni barlume di lucidità. Poi, con altrettanta facilità, pugnalò anche il ragazzo.
<<Ahahahaha!!! Avreste dovuto vedere la vostra cazzo di faccia!!! Era fantastica!!!>> poi i suoi occhi bicolore si posarono su un pacchetto rosso. Ignorò i due cadaveri e concentrò tutta la sua attenzione sul pacchetto. Lo liberò dalla sua carta e si rigirò quella scatola trasparente tra le mani: sembrava un set da cucito.
"Si comprano e si donano regali alle persone a noi care..."
<<Tch... non posso credere che lo sto per fare...>> si disse, scuotendo lentamente il capo e nascondendo il set sotto la felpa pesante. Dopo di ciò, se ne tornò a casa.<<Ray! Sono tornato!>> gridò Isaac per farsi sentire. Non ricevette alcuna risposta. Dalle sue labbra sfuggì un verso frustrato.
<<Ray!>>
<<Arrivo!>> una flebile voce giunse dalla camera. Sentì i suoi piccoli passi leggeri camminare lentamente nel salotto che fungeva anche da piccola entrata.
Appena lo vide strabuzzò gli occhi color cielo:<<Zack... ma quante persone hai ucciso?>>
<<Ohi! Guarda che mi sono trattenuto, ne ho fatte fuori soltanto un paio!>> esclamò, offeso.
<<Vai a lavarti e a cambiarti, dopo vieni in salotto.>>
<<Mh? Perché?>>
<<Ti devo dare una cosa.>>
Isaac si diresse nel piccolo bagno e accese l'acqua nella doccia. Poi si preoccupò di togliersi le bende: prima di sfilarsi la felpa, appoggiò sul mobile del lavandino il set da cucito che aveva precedente nascosto sotto di questa. Si spogliò della felpa e dei pantaloni e infine delle bende, rimanendo completamente esposto all'esterno, senza alcuna barriera a proteggerlo. Si osservò allo specchio crepato: la pelle era scura, quasi nera. Si ricordava dell'odore di bruciato quando suo padre gli aveva lanciato addosso la benzina e l'accendino, da bambino.
Dopo essersi tolto i boxer, si infilò sotto l'acqua calda, per lavare via il sangue. Avrebbe fatto lo stesso anche per i vestiti.Rachel, accomodatasi accanto al camino, attendeva il ragazzo pazientemente. Dopo qualche minuto, le si presentò davanti e si sedette accanto a lei.
<<R-Ray... i-io... >> indicò il fuoco che scoppiettava nel caminetto, con un'insolita paura nello sguardo magnetico.
<<Non preoccuparti, se non ti avvicini troppo non ti succede nulla, Isaac...>> cercò di tranquillizzarlo la bionda.
<<Ad ogni modo...>> portò una mano dietro la schiena, dietro la quale aveva precedentemente nascosto il regalo per Zack:<<Dai, aprilo.>> lo incoraggiò.
Dopo un momento di sorpresa, il ragazzo sorrise come un bambino. Non era impacchettato, quindi gli bastò sollevare il coperchio della scatola di cartone. Zack prese con la delicatezza che non lo caratterizzava l'oggetto. Lo guardava come se fosse oro:<<Rachel... Ray, cazzo, è una figata! Lo adoro!>>
"Cosa poteva piacere ad Isaac Foster se non un nuovo coltello?"
<<Ma come hai fatto a fartelo dare?>>
<<Ho convinto il commesso che mi serviva un'importante coltello da cucina per mia madre: sai, per le cerimonie...>>
<<Cazzo! Io odio le bugie, ma devo ammettere che questa è geniale!>>
Le sorrise venendo ricambiato dalla bionda. Un sorriso sincero, genuino, bellissimo.
<<Ray. Chiudi gli occhi.>>
<<Mh?>>
<<Tu chiudili e basta!>> le intimò e lei eseguì:<<Torno subito.>><<Ok, ora li puoi aprire,>> le disse, dopo averle messo nelle mani il suo di regalo:<<spero ti piaccia...>>
Ray schiuse le palpebre e, alla vista del set da cucito, sorrise:<<Non posso credere che tu abbia pensato a me...>>
<<Come potrei non pensare a te? Sei la mia nana preferita!>> la prese in giro, e lei rispose con una linguaccia. Poi, però, gli gettò le braccia al collo, stringendolo forte. Anche lui la strinse, avvolgendo le braccia intorno alla sua sottile vita.
<<Buon Natale, Isaac.>> gli sussurrò all'orecchio.
<<Buon Natale, Rachel.>>Angolo autrice
Ciao, ragazzi!!!
Allora, vorrei cominciare col farvi gli auguri di buon Natale!
Questa è una piccola one-shot sul Natale tipo di Ray e Zack mentre fuggono dalla legge: insomma, il seguito del finale del gioco. Approfitto di questo angolo autrice per dirvi che la prossima storia non sarà su Satsuriku no Tenshi ma su un altro RPG horror che mi ha chiesto una certa Moon9-chan (tu sai di cosa parlo) che uscirà a breve.
Quindi vi consiglio di restare sintonizzati (manco fosse una radio) e ci sentiamo al prossimo capitolo!
Ciao!