Capitolo Terzo ~ Georän: Il Simbolo

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Erano trascorsi già alcuni giorni da quando Georän aveva trovato il piccolo Bambi fuori dalla porta della candida e bianca camera nella quale si trovava.

Georän ormai stava iniziando a pensare che non sarebbe più uscito da quella camera molto presto.

Ora Georän si sentiva decisamente meglio, riusciva ad ispirare ed espirare profondamente e la spalla che era stata ferita non presentava nessun segno di aggressione, nemmeno la gamba.

Venivano a fargli visita tutti i giorni, sempre tre volte al giorno:

Al mattino, appena si svegliava trovava sempre un bicchiere pieno d'acqua e delle foglie bianche sopra un piccolo sasso nero, ancora non aveva capito di che tipologia di foglie si trattava, ma era certo che dovevano essere utilizzate per pulire i denti, rendendoli sempre bianchi e freschi, e l'acqua, giustamente, serviva per sciacquare poi la bocca quando aveva finito di pulire i denti. Alcuni minuti dopo arrivava sempre Alhya (l'elfo che l'aveva soccorso nella foresta) a portarli frutti vari, alcuni li conosceva benissimo, ne mangiava spesso nel bordisco, erano le bacche rosse, che crescono sotto le more selvatiche, ed i frutti di bosco. Georän vedeva Alhya sempre mangiare anche i piccoli recipienti, fatti in foglia, dove erano messi i piccoli frutti, ancora non aveva provato ad assaggiare uno, ma era certo che prima o poi l'avrebbe fatto!

A mezzo giorno Bosrn passava nella stanza di Georän per controllare che stesse bene, quindi gli portava sempre qualcosa da mangiare, Georän, quindi, considerava quel momento come il pranzo.
Spesso portava la carne di bovino o quella di mammut. Quando portava la carne di cervo, Georän si rifiutava di mangiare, gli ricordava troppo il suo piccolo cervo che ormai trascorreva la maggior parte dell'arco della giornata a dormire o a saltellare per la stanza.

La signora che diceva di essere la madre del ragazzo passava tutte le sere per portargli la cena e per augurargli una "Lunga Notte Piena Di Inthell".
Georän ancora non capiva che cosa fosse quella parola e tanto meno capiva il senso della frase, ma quando provava a chiedere cosa volesse dire, la donna finiva sempre per alzarsi dal letto in pietra ed usciva dalla bianca stanza, augurando la buona notte.

Trascorreva tutto il giorno nella stanza, ormai si poteva dire che era la Sua di stanza!

Georän si divertiva ad osservare il piccolo Bambi saltellare e rincorrersi la piccola coda.
Ogni tanto il Bambi si addormentava tra gambe di Georän, quando succedeva sembrava ci fosse un forte legame tra i due, perchè più Georän si concentrava sui piccoli movimenti del corpo del Bambi, più il suo corpo si adattava e faceva gli stessi movimenti: quando il Bambi ispirava, Georän ispirava..
Lo stesso succedeva con il rumore del battito cardiaco. A un certo punto sembrava che i due fossero una sola cosa, sembravano una sola anima divisa in due corpi.

<<Buongiorno Georän,>> il balzo che Georän fece al sentire quelle parole fece sobbalzare il povero Alhya, che era passato più presto del solito a fargli visita
<<scusa se ti ho svegliato!>>
<<No tranquillo, mi stavo svegliando>> rispose Georän ancora con la voce assonnata ma già in piedi. Il piccolo Bambi si svegliò anche lui è si mise proprio dietro Georän, sembrava cercasse protezione
<<Bene. Oggi ho una buona notizia per te! Ti porterò a conoscere il regno e faremo visita al palazzo, dove risiede il nostro Re>>

Georän ed il Bambi si guardarono a vicenda. Non erano mai usciti insieme da quella stanza ed erano passati troppi giorni da quando Georän non vedeva la vera luce solare. Sinceramente la notizia l'ha allarmato un pochino.

<<Ho qui una tunica verde smeraldo adatta alle tue misure. Quando andiamo in giro nel reame non indossiamo mai i nostri abiti giornalieri, nemmeno quelli da guerra. A meno che non sia richiesto. Appena sarai pronto esci pure dalla stanza, io attendo fuori dalla porta>> ed uscì dalla stanza lasciando sul letto in pietra l'abito nuovo e la colazione.

Non aveva ancora visto un suo riflesso da quando aveva indossato la tunica, quindi sapeva come gli stesse, ma gli piacevano molto i decori che aveva attorno alle spalle, alle maniche ed alla pancia.

<<Qui è dove coltiviamo tutto quello che mangiamo!>> aveva riferito ancora Alhya, ma Georän non stava ascoltando, continuava ad osservare sempre il Bambi che correva attorno ai vari elfi che incontrava.
Aveva notato però che ogni settore diverso, quindi ogni elfo specializzato in un lavoro diverso da un altro, indossava la propria tunica:
*verde per coloro che coltivavano
*azzurra per coloro che pescavano
*grigia per coloro che pulivano
*marrone per coloro che tenevano in ordine i prati
*...

<<Ma quand'è che andiamo al Palazzo? Ora penso di essere pronto per tutte le spiegazioni che tutti devono darmi>> chiese Georän interrompendo la lunga spiegazione di Alhya a proposito degli elfi degli animali
<<Tranquillo Georän, il palazzo è la nostra prossima tappa. Ma se preferisci possiamo smettere tutto ora e dirigerci direttamente verso il Palazzo..?!>>
<<Ah, perdonami. Posso aspettare>> rispose Georän mortificato per averlo interrotto. Intanto il Bambi si stava avvicinando verso i due e con sé aveva qualcosa alla bocca. Quando Georän notò che era un pomodoro scoppiò a ridere, e con lui anche Alhya, facendo calare la tensione che c'era nell'aria.

Finalmente un riflesso!! Ora potrò osservarmi allo specchio e potrò scoprire se quel sogno era semplicemente un sogno oppure sono davvero così!

Orecchie a punta, occhi leggermente più grandi ma sempre a punta e con le sfumature più notevoli e strepitose rispetto a prima. Le sue pupille non erano più a forma circolare, ma erano più allungate dall'alto e dal basso.
Il naso era più fino e la bocca carnosa.
Georän aveva rivisto sé stesso come si era visto nel sogno.

Ma..
Allora è vero.
Anche le mie orecchie sono cambiate. Ora riesco a sentire meglio le cose, anche a distanza maggiori.
Che cosa mi sta capitando! Perché?!

GeoränDove le storie prendono vita. Scoprilo ora