La Signora Stramba

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16.15 del 18-12-2018
45  minuti alla fine del turno.
<grazie di aver scelto KIM'S MALL> dico inchinadomi avanti al millessimo dei clienti che si reca al banco informazioni del centro commerciale questo giorno.
Mi sistemo la giacca della mia divisa e ritorno al mia compostezza.
<Y/N che cosa hai sulla faccia? Cerone? >dice la mia "carissima" collega di banco.
<minjoo per favore non iniziare che oggi non è giornata>le dico gentilmente
<che è successo, i tuoi gatti da zitella solitaria hanno fatto pipì per tutta la scatola che tu definisci casa? > dice jisoo.
Sono fortunate che siamo a lavoro, se eravamo in altri luoghi sicuramente non sarebbero ancora vive.
Le ignoro e ritorno al mio lavoro.
Sono due anni che lavoro presso questo banco informazioni e presso il KIM'S MALL.
Appena laureata in lingue, ho subito presentato domanda presso questo centro commerciale.
Ho sempre sognato di lavorare qui da quando ero una bambina.
17 anni prima...
<mamma dove sei?, mamma>piango mentre cammino nel centro commerciale.
Perdersi in un grande centro commerciale a Singapore quando hai solo 5 anni e non conosci nemmeno l'inglese.
Sono in vacanza con la mia famiglia e ci siamo recati a questo grande centro commerciale per comprare qualche souvenir.
Continuo a camminare e a piangere. Le persone intorno a me se ne fregano di me, quasi vengono addosso a me come lupi affamati.
<ehi piccola ti sei persa?> sento una voce maschile che parla coreano.
Alzo il mio sguardo e noto un signore sulla 40 anni che mi guarda in modo dolce.
Annuisco con la testa e lui mette una mano sulla mia testa e si abbassa alla mia altezza.
<come ti chiama piccola stellina? >dice ascougandomi con il dito le mie lacrime.
<Y/n>
<allora Y/N ora ti porto dalla tua mamma>
Dopo detto questo mi prese in braccio e mi fece ridere molto, e mi regalò anche un pacco di cioccolatini a forma di animali e dopo vari minuti, troviamo la mia mamma.
Scoprì allora che quell'uomo era il proprietario del centro commerciale.
Il mio sogno da allora è diventare parte di quel grandissimo impero.
PRESENTE...
<Guarda quella donna? Ma dove pensa di essere a un circo>dicono le mie compagne vipere di lavoro. Ritorno alla realtà e volto lo sguardo verso una signora che è appena caduta e con lei tutte le sue cose.
Nessuno la aiuta e tutti ridono di lei.
Indossa vestiti strambi ed truccata in modo strano, ok, ognuno ha il suo stile ma nessuno aiuta quella povera signora.
Mi precipito verso di lei e la aiuto ad alzare tutte le cose che le sono cadute.
La aiuta a rialzarsi e le porgo le buste di sua proprietà.
<figliola cara che tu sia benedetta> dice lei
<signora non ho fatto niente di che>dico inchiandomi avanti a lei.
<hai un cuore d'oro e per ringraziarti ti porgo questo dono>dice e comincia a scavare nella sua borsa.
Dopo un po' il suo viso si illumina e mi porge questo piccola libro, dalla copertina rovinata.
<questo è il mio dono, che ti possa aiutare a rendere la tua vita migliore e ricorda che dietro questa copertina rovinata e inraccidita, ci trovi il pezzo mancante del tuo cuore> dice e dopo questo se ne va  e io, con il suo libretto,me ne torno al lavoro.
<anche lei ha visto che sei una schifezza e ha scelto di darti una cosa che sia al tuo livello>dice minjoo e tutte le mie compagne di lavoro ridono.
Per la centesima volta le ingnoro e comincio a spogliare quel libro.
È vuoto e ogni pagina è bianca Immacolata. A fine libro c'è una piccola nota:
"Si vede bene solo con il cuore"

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