Tic tac...tic tac...
Un rumore di tacchi,
quasi.
Più forte, cupo,angoscioso,
virile, assordante, crudele,
più doloroso.
Eccolo!
Vedo l'esercito,
avanza a rallentatore.
Vedo i loro sguardi terrorizzati,
quelli di una moglie.
La natura è feconda:
la cute bruciata dell'erba,
il cielo come carta di zucchero,
come gli ingenui occhi di un miope.
Essere lì,
vederlo,
lo vedo,
ma non lo comprendo.
Macchie rosse
contrastano la tela.
Là i cappelli,
si devono essere quelli,
una nuvola.
Ma non capisco che forma abbia.
Basta con questi giochi da bambini!
Le piume, spruzzi di vernice.
I volti bianchi,
le giacche.
Si muovono lenti.
Potrei raggiungerli.
Corri!
Corri!
Resto ferma.
La lancia, la spada alla cintura.
Gocce di lacrima cadono.
Adesso sono lucide
rispecchiano l'orrore.
Sono tutti composti
sui cavalli.
Lì c'è suo marito,
lei sta puntando il dito.
Si accascia.
Oh, povera donna!
Solo le grida di una
donna, moglie,madre.
Il silenzio tace.
Tutto si copre:
"Date a me quella spada!"
Ora sono vicini.
Adesso
Vedo le loro espressioni.
I volti
tutti uguali.
Tante emozioni
un solo viso:
rassegnati, coraggiosi,
tristi, speranzosi.
Tutti, tutti.
Solo il rumore
irregolare
del cuore.
"AIUTO!"
Quell'uomo, marito, padre
cade a terra,
si stringe la testa tra le mani,
soffoca,
prega.
Nulla.
Muti.
Inermi armati.
Pensate!
Un attimo.
Un solo minuto.
Tutti su di lui,
fino alla morte.
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COME UN ALIENO SU MARTE
PoetryPoesie, bozze di racconti, frasi. Tutto ciò che di più bello ho creato è raccolto qui. Tutto ciò che sono nei miei pensieri e non nella voce, ma in lettere su carta vi è scritto.