Harry si voltò di lato, specchiandosi nel grande vetro e sistemandosi meglio sulle spalle il giacchino corto di velluto nero, arricchito con decorazioni dorate e d'argento, che Louis gli aveva regalato due giorni prima, in vista della festa di Capodanno che il più giovane aveva deciso di organizzare per quella sera nel loro attico.Quando l'aveva adocchiato nella vetrina di Gucci, era stato amore a prima vista.
«Attento che se ti guardi ancora un po' poi svanisci».
Louis entrò in stanza con un sorriso divertito sulle labbra, mentre trafficava con il nodo della cravatta.
«Secondo te sto bene?»
«Risponderò solo se mi aiuti con questo nodo. Ci sto litigando da dieci minuti».
Harry sorrise nel vedere il cipiglio scuro del suo volto, avvicinandosi all'armadio e recuperando dal primo cassetto sulla sinistra un dolcevita nero.
«Questo lo preferirai» asserì, sfilandogli la cravatta dal collo e slacciando i primi bottoni della camicia bianca, chiudendo poi gli occhi nel sentire le labbra del maggiore approfittare del momento e premergli sensualmente sotto il mento «Lou...»
«Mmh?»
«Non possiamo perdere tempo».
«Sei una visione» rispose, evadendo ciò che gli aveva appena fatto notare e rispondendo alla domanda che gli aveva posto prima, mentre lasciava scivolare le mani ad arpionargli le natiche.
Il più piccolo inclinò maggiormente il capo a suo favore «Lo pensi davvero?»
Lo schiocco rumoroso che le labbra di Louis rilasciarono, liberando la porzione di pelle rossa del suo collo, riempirono l'intera stanza.
«Mon petit garçon, tu es si narcissiste»¹ mormorò, accarezzandogli le guance soffici con i polpastrelli «La tua bellezza mi fa girare la testa».
Le guance di Harry si tinsero immediatamente di porpora, mentre nascondeva il volto nell'incavo del collo del maggiore e accarezzava i radi capelli dietro la sua nuca.
Louis non si lasciò però distrarre ulteriormente, riprendendo a baciarlo e accarezzarlo da dove si era interrotto.
«Non ti è bastata stanotte? Eri decisamente insaziabile».
«Tu non mi basti mai, lo sai» precisò, mentre le mani risalivano ad accarezzare i muscoli tesi della schiena per poi fare il percorso inverso «E comunque, non mi sembrava che tu fossi da meno, mon petit».
Le labbra di Louis interruppero la serie infinita di baci, distendendosi in un sorriso sfacciato nell'udire il gemito acuto risalire dalla gola di Harry nel momento in cui una sua mano s'intrufolò oltre la cinta dei pantaloni e l'elastico dei boxer, per andare a tastare con le dita il solco tra le sue natiche.
«Louis - ah - f-fermati».
Harry provò a respingere quell'assalto, ma le sue proteste erano troppo lievi per convincere Louis a desistere. Quando riusciva a mettere le mani sul corpo del più giovane, era difficile convincerlo a cedere. Ci voleva ben più di una qualche debole supplica.
«Ne sei proprio sicuro?» insistette, inserendo il medio tra le sue carni mentre la presa di Harry sulle sue spalle si faceva più serrata.
«Vorrei - cazzo - vorrei poter dire di no» sospirò, mentre la schiena s'incurvava sinuosa, facendogli sporgere maggiormente il sedere all'infuori.
Nonostante la sua reticenza, il suo corpo non poteva che rispondere positivamente alle mani curiose di Louis su di sé.
«Tra m-meno di mezz'ora i nostri ospiti saranno q-qui e non ho nessuna intenzione di accoglierli con un'erezione tra le gambe. E nemmeno tu, f-fidati».
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Toujours et à jamais
FanfictionPrendete la sera del 31 dicembre, aggiungeteci un attico pronto per ospitare una piccola festa intima, una coppia d'innamorati da poco ritrovati, un pizzico di amici fidati e una spruzzatina di Parigi, che ci mette sempre lo zampino. Adesso mescolat...