capitolo 1

4 0 0
                                    

"Jace ciao, penso che sia il terzo messaggio vocale che ti mando. Per piacere rispondimi non puoi farmi buca proprio ora."
Sono passati cinque fottuti minuti e ancora nessuna chiamata. Il sole sta sorgendo.

"Jace basta ho capito. Vaffanculo ci vediamo dopo."

Inizio a correre per le strade dietro casa sua. Lo facciamo spesso noi, all'inizio mi costrinse lui a fare jogging mattutino per la città, ma con il tempo io mi sono appassionata e lui evidentemente starà invecchiando.
Ho la possibilità di vedere la grande mela  che non dorme mai svegliarsi, e penso sia una cosa fantastica. Da queste parti stranamente ci sono alberi ovunque, sembra quasi un bosco. Ma andando più avanti inzio a vedere bar che aprono, cartolibrerie e anche alcune luci sui palazzi accendersi. Molte persone come me vanno a correre, principalmente coppie probabilmente sposate. Poi ci siamo io e Jace, stiamo insieme da un po', ma lui è davvero molto serio e sta cercando di inserirmi nei suoi progetti futuri il più possibile, quasi come se avesse paura di perdermi e di perdere la stabilità che ormai si è creata.
È un bellissimo ragazzo, e devo dire che scopa da Dio.
Sono giovane, la vita è breve e imprevedibile, quindi per delle belle scopate posso fare questo ed altro, sto diventando superficiale, lo so.
Vuole presentarmi la sua famiglia, ma sinceramente non mi sento pronta.
Ho conosciuto solo la famiglia di Cameron in passato, e non ci ho pensato due volte a farmela presentare.

Eravamo così piccoli, lui non aveva mai portato una ragazza a casa sua, o meglio, una sua precedente ex, una volta sola, e c'erano i suoi amici.
Lo ricordo benissimo
Andavo a mangiare da lui spesso perché mia mamma lavorava ed ero da sola, per poi passare i pomeriggi in camera sua.

Il telefono mi squilla ed è Jace, appena accetto la chiamata sento una raffica
"Mad scusa scusa scusa scusa, stavo dormendo perdonami, ho l'esame la settimana prossima e sto diventando pazzo."
Alzo gli occhi al cielo e sorrido
"Tesoro tranquillo, lo sai che a me piace stare da sola, non è un problema, riposati."
"Va bene, ci vediamo a pranzo al solito posto?"
Questo solito posto sarebbe un ristorante tedesco, molto accogliente ed è uno dei nostri posti preferiti. Non ci penso due volte.
"Certo, a dopo"
Sento un lieve ti amo e attacca la telefonata.

È proprio dolce, neanche la persona più buona del mondo se lo meriterebbe un ragazzo come lui.

Svolto l'angolo e mi trovo la emo numero uno che si bacia con una ragazza
"Ciao emo numero uno"
Si gira, mi fissa per un po' e sbarra gli occhi
"Ciao Med! Dove hai lasciato Jace?"
"Niente, sta dormendo, è molto stressato il poveretto" dico ridendo
"Ah...vuoi venire a fare colazione con noi? Adesso ha aperto questo locale" mi giro e vedo un pub che sta chiudendo le serrande

Dio mio perché si fa sempre questa ragazza, io cerco di essere cordiale, ma a volte mi viene da riderle in faccia.
"Emo forse è meglio andare in questo bar qui" dico indicandone uno difronte a noi con la testa.

Attraversiamo la strada ed entriamo.
Ci sono colori molto accessi e sembra quasi un negozio di caramelle. Per niente abbinato al nostro aspetto in questo momento.
Ci sediamo in un tavolo con poltrone in fondo vicino la grande ti che trasmette il solito telegiornale del mattino che non so perché adoro.
Viene un signore anziano, ma di devo dire molto bello e curato, che ci sorride chiedendoci le ordinazioni. Tutte prendiamo un cornetto con frutti di bosco e un caffè alla nocciola.

"Continuano i terremoti in Italia, con scosse che possono arrivare anche a 5.4 della nostra scala. Il centro sud è terrorizzato, si pensa ad una nuova catastrofica eruzione del Vesuvio."

A queste affermazioni la ragazza sconosciuta si gira con aria spaventata. Ha i capelli biondi cenere, quasi castano, e gli occhi chiari. È molto magra ma si vede che non lo è per malattie.
"Deve venire subito la mia famiglia a New York, a costo che andranno tutti a casa di mio fratello, perché altrimenti prenderò il prossimo volo per Napoli e resterò lì." E va in bagno componendo un numero di telefono.

"Emo perché è così agitata?" Chiedo mangiando non veramente interessata
"È italiana e vive in questa città con suo fratello. Lei nel bronx e lui a Manhattan. Essendo una famiglia tradizionalista, l'hanno allontanata perché è lesbica. Quindi andarono insieme a vivere vicino Cole più o meno, ma anni fa iniziò a fare un vero e proprio abuso di droghe e quello stronzo la cacciò di casa e ha fatto anche carriera." Mi spiega a bassa voce.
Sono veramente incredula.

Come può una famiglia fare una cosa del genere, insomma, una donna non può amare un'altra donna, ma fare guerre e ammazzare tanta gente buona si?

Esce dal bagno, molto più serena.
"Stai meglio?" Le chiedo.
"Si, grazie per avermelo chiesto. Sono Sara piacere" mi allunga la mano e sorride, le ricambio il sorriso e mi presento.
Noto la sua mano molto curata e mi accorgo anche il suo abbigliamento rigorosamente di marca.

"Cosa ti ha detto Franco?" Chiede Emo.
"Che provvederà a tutto lui, comprerà anche una macchina a papà e Rosario. Questa volta è costretto, non può comportarsi da egoista.

L'abito non fa il monaco, ma questa cosa mi puzza, e anche parecchio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Never forget you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora