"Patetica".
"Brutta".
"Obesa".
Bello, vero? Sentirsi dire sempre, ogni giorno, queste fottute parole.
Guardarsi allo specchio e dire:
"Sono troppo grassa. Perché sono nata? Mi serve quella lamenta!"
Ah, la lamenta.. Quanto mi rende felice. Quel sangue che cola dalle braccia, dalle gambe, dalla pancia, dalle parti del corpo che più odio di me o dalle uniche parti che non si vedono. Mi manca la pelle normale senza segni rossi, senza cicatrici o senza quei tagli.
La colpa? La colpa di tutto questo dolore? Le critiche. Lo specchio falso. La gente.
"Questo é l'ultimo."
Quante volte ho detto questa frase? Quante volte ho fatto questa promessa? Troppe volte e, dopo aver detto tutte queste frasi, sono andata davanti allo specchio. Quello specchio così meschino, così falso, che riflette una ragazza che non sono io. Poi, di nuovo un'altro taglio. Eh, quando mi chiedono cosa fosse, io rispondo:
"No, niente, é stato il gatto."
Sempre le stesse bugie. Ma poi, a chi interessa come sto? Ci penso spesso. Devo provare a buttar giù quella cazzo di lametta. Devo provare a non dar retta a quelle teste di cazzo che mi giudicano. Ma sopratutto, devo andare davanti lo specchio e dire:
"Sono bellissima". Anzi, lo devo URLARE.