I miei capelli arruffati sulla fronte mi rendevano ancora più impresentabile,ma il pisolino pomeridiano mi aveva distrutto completamente facendomi risucchiare dal mal di testa.
'Robin!' gridai sentendo un rumore provenire dal piano di sotto,infilai velocemente un pantaloncino corto da casa e in men che non si dica mi trovai davanti alla porta di casa: era il campanello.
'Si?' sbuffai cercando di controllare il mio istinto di schiantarmi proprio sul pavimento senza ritegno.
'Apri' senza una reale ragione,aprii nonostante non sapessi chi fosse. La voce mi aveva intimorito a tal punto da aprire automaticamente.
Un Harry nervoso e arrabbiato stava quasi per sfondare la mia porta marrone scuro a furia di colpi forti.
'H-Harry' mi spaventò la sua presenza.
'Dov'è?' credo si riferisca a qualcuno,anche perché non ho nulla che possa appartenergli da farlo innervosire così tanto.
Così,giunta ad una soluzione,risposi solo con un 'Chi?' sussurrato.
'Quella puttana di Jessica' i suoi occhi diventarono più scuri,e mi trasmisero solo più inquietudine.
'N-non è q-qui' mi uscii un sussurro,non seppi neppure capire se Harry mi avesse sentito. Ma il suo sguardo era iniettato di sangue. Cosa poteva aver commesso di tanto grave,Jessica,per farlo arrabbiare fino a questo punto?
Non chiesi,mi limitai ad osservarlo mentre lentamente si sedeva sul mio divano come se fosse magicamente diventato di sua proprietà.
Il cellulare mi squillò all'improvviso,mostrando il nome di mia madre Elena sullo schermo.
'Tesoro,come stai?' non mi lasciò nemmeno dire pronto o riprendermi per lo shock della telefonata. Lei non mi chiamava mai se non per posticipare il loro arrivo. Sarebbero dovuti tornare il giorno dopo.
'Dimmi Elena' non riuscivo proprio a chiamarla mamma,non era mai stata così presente da meritare questo tenero soprannome da figlia a mamma.
'Cosa?' rise 'Non devo dirti nulla,voglio sapere come stai,cara'
Non si lamentava mai di non sentire 'mamma' uscire dalle mie labbra,ma cosa poteva dire in sua difesa? Era vero che non era mai stata madre presente. Potevo chiamare più Thea 'mamma' che lei.
'Dimmi' dissi in tono più duro. Era palese che avesse qualche notizia.
'Beh cara,forse c'è qualcosa,tuo padre ha ancora altre riunioni domani in pomeriggio,quindi ci tratterremo ancora per una settimana,credo'
'Sicuro' in tono scocciato attaccai e mi resi conto che il suo "credo" era dovuto al fatto che sarebbe passato di più di una semplice settimana. Ma per fortuna Thea stava per tornare. Ancora un giorno o due e poi sarebbe tornata a fare la mia unica e vera tutrice.
Mi resi conto solo dopo aver rimesso l'iPhone nella tasca che Harry era seduto ancora sul mio divano e mi fissava con aria minacciosa.
'Ti ripeto che Jessy non è qui' non capivo come potesse aver avuto un così veloce cambio di umore. Solo tre ore prima era un perfetto attore gentiluomo. Ma forse era questo il problema. Era un attore.
'Questo lo dici tu,vedrai che verrà qui' Occhi grandi e sicuri. Mascella serrata. Era di certo un Harry nervoso.
Mi misi a sedere proprio accanto a lui, cercando di capire come calmarlo.
'Harry,io e Jessy non siamo così amiche, credimi' lo volli convincere. Volevo convincere anche me stessa, infondo mi piaceva lo spirito selvaggio e ribelle di Jessica ma a quanto pare combinava più casini di quanto pensassi.

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Scintilla di pazzia.
FanfictionLysa é una ragazza che non ha mai veramente vissuto a pieno la vita da adolescente. Ma un giorno ritorna a frequentare una vecchia amica, Jessica, una ragazza spericolata e avventurosa che insegnerà a Lysa cosa vuol dire "vivere a pieno". Ma andrà b...