Rieccoci qui cari amici,
Ho scritto una nuova storia breve che mi tormentava da un po'...
È una scena d'amore che continuavo a immaginare nella mia testa da non so quanto tempo, per cui mi sono finalmente adecisa a pubblicarla qui... Ditemi che ne pensate!
Spero che questa piccola storia possa piacervi, almeno quanto io ho adorato scriverla.Questa storia ha vinto il primo premio al concorso "Cup of coffee's contest" indetto da cup_of_coffee_ nella categoria one shot.
Ancora una volta la donna si girò nel letto. Il mal di stomaco non le dava pace da ormai più di tre ore. Accanto a lei, suo marito russava profondamente addormentato, ma lei no.
Forse aveva veramente esagerato con la cena. D'altra parte, lei che ci poteva fare? Come ogni anno il cenone del 31 dicembre era stato favoloso: le polpette al sugo cosparse di frutta secca erano davvero impareggiabili, così come lo erano la passata di porro e patate, il filetto ai pistacchi e l'insalata di tonno, accompagnati da una squisita torta di mirtilli da mangiare calda, appena sfornata. Il tutto, ovviamente, abbondantemente annaffiato da grandi calici di costoso champagne dolce.
Dopo aver tentato ancora una volta di cambiare posizione, la donna decise che forse era giunto il momento di andare a prepararsi una tisana digestiva. Sfilò un piede da sotto il piumone e scese dal letto rabbrividendo.
La casa, che di giorno si presentava così rumorosa, luminosa e piena di vita, ora era buia e avvolta nel silenzio.
Stringendosi addosso la leggera camicia da notte a fiori, attraversò la stanza e spinse la porta di legno verniciato di bianco, che sembrava brillare nel buio come un faro. Questa si aprì con un cigolio, permettendole di uscire indisturbata dalla stanza.
In punta di piedi attraversò il pianerottolo e scese le scale di legno lucido, che scricchiolavano ad ogni passo, rabbrividendo al contatto dei piedi nudi con il legno gelato.
Per un attimo si fermò a contemplare alla finestra la neve che scendeva lieve e che copriva tutto con il suo morbido mantello candido, le strade, le montagne, le piccole case dal tetto appuntito con un filo di fumo che usciva dai comignoli.
Tutto era bianco e ovattato, il paesaggio aveva qualcosa di magico, le ricordava quelli descritti nelle fiabe fantastiche che i suoi bambini - ormai ragazzi - si corresse mentalmente, amavano tanto ascoltare da piccoli.
Continuò poi a scendere i gradini battendo i denti dal freddo, finchè non arrivò davanti alla porta della cucina. L'aprì piano, sussultando quando la sua mano entrò in contatto con la maniglia di metallo, che aveva la stessa temperatura di un blocco di ghiaccio.
Appena fece il suo ingresso venne investita da un'ondata di calore, proveniente dalla stufa miracolosamente accesa. Qualcuno doveva averla rifornita di legna, fortunatamente.
Si sentiva finalmente tranquilla, la "passeggiata" le aveva fatto bene e ora, avvolta da quel tepore familiare, pregustava già di sedersi al tavolo in compagnia di una tazza fumante di tisana e di un buon libro.
Stava per allungarsi a prendere il bollitore da uno dei pensili lì accanto, quando un lieve russare la fece girare di scatto dalla parte opposta.
E quasi strillò dalla sorpresa, mentre un miscuglio di emozioni le si agitava dentro. Qualcosa le diceva che non avrebbe dovuto trovarsi lì, le suggeriva di richiudere la porta e andarsene, facendo finta di non aver visto niente, perchè lì sarebbe stata di troppo.
Nella sottile lama di luce proveniente dal fuoco che ardeva nella stufa, vide due figure indistinte raggomitolate l'una sull'altra sul divano letto.
Si avvicinò di qualche passo, e quando i suoi occhi miopi si adattarono alla poca luce, vide finalmente di chi si trattava.
La luce tenue illuminava appena i loro volti addormentati beatamente, sembravano sognare felici, come se ognuno dei due avesse finalmente trovato il suo vero posto nel mondo.
Scostò appena il piumino che li copriva entrambi, ma nessuno dei due parve accorgersene, probabilmente perchè si tenevano al caldo a vicenda, lei riscaldava lui, lui riscaldava lei, avvinghiati com'erano.
Osservò la scena sospirando, e sentì una lacrima pizzicarle gli occhi, seguita da un'altra e da un'altra ancora, iniziando poi a scorrerle su una guancia, riportandola nel mentre indietro e indietro negli anni, fino alla sua gioventù, alla sua adolescienza, al suo primo amore...
Lei era bellissima, con i lunghi riccioli color rame sparsi sul petto nudo di lui, il viso affondato nel suo collo possente, le labbra piene che quasi sfioravano la base della sua clavicola. Indossava solamente una t-shirt blu, decisamente grande e che probabilmente apparteneva a lui, con un paio di mutandine azzurre e innocenti sotto.
Sembrava aggrapparsi a lui come un naufrago si aggrappa alla sua zattera.Lui la stringeva al petto marmoreo, cingendole la vita con i bicipiti forti e dai muscoli guizzanti. Gli occhi chiusi, il volto perso tra i capelli di lei, il ciuffo di riccioli dorati gli circondavano la testa come un'aureola, facendolo somigliare ad un angelo, la bocca incurvata all'insù in un leggero sorriso.
Non indossava nulla, a parte un paio di consumati pantaloncini da calcio.
Erano intrecciati l'uno all'altra, i volti rilassati e sereni, come se avessero trovato la pace eterna in un solo, semplice abbraccio.
La donna si accorse solo in quel momento delle lacrime di commozione che le solcavano insistentemente le guance, arrivando fino al mento, per poi gocciolare sul pavimento di legno chiaro.
Era difficile persino per lei ammetterlo, anche se sapeva che quel momento, tanto atteso, sarebbe arrivato.
Suo figlio aveva finalmente imparato ad amare, aveva trovato qualcuno in grado di scalfire la sua corazza che, dura come pietra, respingeva malamente chiunque provasse ad accedere al suo cuore, troppo sensibile per potersi permettere di ricevere delusioni.
Le era infatti capitato diverse volte di essere brutalmente scacciato. Non poteva negare di esserci rimasta tutte le volte malissimo, ma era consapevole della difficoltà che gli procurava aprirsi con qualcuno.
Lei era così felice.
E non avrebbe potuto chiedere di meglio.
Sorrise un'ultima volta ai due giovani, osservandoli ancora, per poi coprirli delicatamente con il piumone, allontanarsi a piccoli passi e uscire dalla stanza, chiudendosi silenziosamente la porta alle spalle.
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Stelle Cadenti - Raccolta Di Storie Brevi e One Shot
Short StoryCercate una storia lunga e appassionante? Okay, vi do un consiglio: chiudete questa sottospecie di raccolta, non fa per voi. Cercate invece delle deliziose storie brevi, ognuna con personaggi e ambientazioni diverse, da gustare come un cioccolatin...