4

87 22 7
                                    

FIRENIGHT POV'S

Sono ormai 5 minuti che fisso il vuoto da quando quella ragazza lo ha trascinato via.
Lo ha chiamato Tobias, possibile che sia lui il mio Tobias? Nono, non è possibile, sono anni che non ci vediamo, si sarebbe comportato diversamente.

<Tutto okay?> sussurra il biondino dagli occhi azzurri raccogliendo i miei libri ed il mio diario dal pavimento, me li porge guardandomi fisso negli occhi fino a farmi venire la pelle d'oca. <Sono Xavier, piacere.> continua quando non arriva una risposta da parte mia.

<Ehm sì.. tutto bene, grazie> mi mordo la guancia abbassando lo sguardo. Inizio ad afferrare lentamente i miei libri e sento il suo sguardo bruciarmi addosso, come se si stesse aspettando un qualcosa da me.

<Non mi hai detto il tuo nome.> sussurra ridacchiando e poi abbassa la testa per incontrare di nuovo i miei occhi, si passa il pollice sul labbro facendosi scappare una piccola risata che non sembra affatto volersi prendere gioco di me.

<oh sì, beh sì io ecco> inizio a farfugliare e mi maledico mentalmente perché i suoi occhi mi stanno mandando in tilt il cervello, sono di un blu cielo profondo, sembrano nascondere una miriade di cose che non usciranno, sembrano tristi ma felici e le persone con gli occhi così mi confondono, mi fanno sentire piccola.

<Firenight.> si morde il labbro sorridendo quando il suo sguardo sfugge sul mio quaderno sul quale c'è scritto il mio nome. <Gran bel nome, Fiamma.> riprende a guardarmi negli occhi sempre con un sorriso stampato sul volto dai tratti perfetti. Perché mai uno come lui dovrebbe parlare con me? Mi ha appena chiamata Fiamma? Oh cielo, non credo di potercela fare.

<Fiamma?> riesco a ridacchiare timidamente e decido di sfidare il suo sguardo alzando la testa.

<Mh, ti spegni se piangi ancora così.> indica il mio viso rigato da alcune lacrime che mi ero quasi dimenticata di aver versato. <Ti va di farmi vedere la scuola?> guarda l'orologio e poi torna a guardare me dopo essersi infilato le mani nelle tasche dei suoi jeans.

<Oh beh, sì certo.> annuisco sorridendo e mi guardo attorno per assicurarmi che non ci stia guardando nessuno, giusto per evitare che prendano di mira anche lui. <i tuoi amici vengono con noi?> guardo i ragazzi dietro di lui che nel frattempo hanno iniziato già a conversare animatamente con un gruppo di ragazze. <Credo di no, ok.> sospiro e lo guardo abbozzando un sorriso.

<Ci sono anch'io qui.> Sbuffa palesemente annoiato Gabby posando lo sguardo su Xavier.

Si scambiano per un breve momento uno sguardo finché Gabby non abbassa lo sguardo imbarazzato, allora non fa questo effetto solo a me in fin dei conti.

<Scusami principessa, non ti avevo vista.> Xavier si appoggia al mio armadietto e incrocia le braccia al petto contraendo i muscoli, lo sguardo di Gabby cade proprio sul suo petto, si passa una mano tra i capelli nervoso e si gira dall'altro lato deglutendo sotto il nostro sguardo divertito.

<Mi chiamo Gabby.> sbuffa infastidito e si gira con fare teatrale andandosene via.

<Ehi, Fabby!> Ridacchia Xavier e sono sicura che lo stia facendo apposta solo per infastidire il mio amico.

<Gabby, il mio nome è Gabby!> sbatte i piedi a terra come un bambino, imbroncia il viso e incrocia le braccia al petto. <Cosa vuoi?> sbuffa.

<Se vuoi farti un bel giro nelle mie giostre sei il benvenuto.> si morde il labbro passandosi una mano sensualmente sul petto, sgrano gli occhi e poi guardo Gabby che sembra soffocare nella sua stessa saliva.

Gira i tacchi e cammina velocemente via senza rispondere, nel frattempo Xavier si concentra a guardare il sedere tondo del mio amico.
Mi scappa una leggera risata e guardo il ragazzo accanto a me, non avrei mai detto fosse gay!

<Non sono gay se è quel che pensi, semplicemente non mi nego nulla, nemmeno il tuo amico Fabby.> Trasalisco guardandolo un po' imbarazzata. Non ho mai conosciuto un ragazzo così diretto, sembra che non gli interessi niente, mi parla con sicurezza e non sembra aver paura di un mio potenziale giudizio.

<Si chiama Gabby. In realtà Gabriel ma non gli piace.> Ridacchio alzando le spalle.

<Dai, andiamo a berci un caffè.> ride allacciando il suo braccio attorno alle mie spalle come se ci conoscessimo da una vita, sussulto a quel contatto ma lo lascio fare iniziando a camminare a testa bassa.

<Fiamma?> lo sento sussurrare il soprannome che mi ha assegnato.

<mh?> alzo la testa per guardarlo mentre camminiamo.

<Non mi bruciare.> sussurra serio. Per un breve lasso di tempo il suo sguardo incute timore, sposto lo sguardo e poi lo vedo ridacchiare amaramente mentre stringe sempre di più il mio corpo al suo.

Cosa significa che non lo devo bruciare?

Decido comunque di non fare domande, sto zitta e cammino abbracciando il mio libro di filosofia.

JANINA POV'S

<cosa ti è saltato in mente, eh?!> inizio a sbraitargli contro come merita. Questo ragazzo mi farà impazzire, al diavolo! <e se ti avesse riconosciuto, eh?!> continuo camminando avanti e indietro mentre ogni tanto gli punto il dito contro. <È Firenight! forse non ti è chiaro! È già pericoloso se mantieni il tuo vero nome, figuriamoci se ti metti a sbraitare contro chiunque le si avvicini!> mi passo una mano tra i capelli e lo vedo mettersi una sigaretta tra le labbra con calma, come se non fosse successo niente.

<Quando stai zitta ti preferisco.> si morde il labbro per poi aspirare del fumo, lo intrattiene per un breve momento e poi lo butta fuori posizionando finalmente il suo sguardo sul mio.

Lo odio quando fa così, odio quando mi dice di stare zitta, odio quando mi blocca, odio quando non mi avvicina, odio quando non mi parla, odio quando mi respinge, odio quando sta male.

<Razza di idiota! Lo sai chi deve stare zitto tra i due? Tu!> trasalisco spazientita.

Mi guarda quasi divertito e scuote la testa cenerando la sua sigaretta a terra. <Sei veramente sexy quando mi urli in questo modo.> mi prende in giro, come fa sempre.

<Cristo, mi farai impazzire. Lo faccio per te, perché ti voglio bene.. E lo faccio anche perché ti voglio aiutare.. voglio starti vicina perché tu sei tutto quello che ho. Sei mio fratello, sei la mia metà.> sussurro mettendomi in ginocchio davanti a lui.

Tutto ciò che ho detto è vero. Lui è la mia metà, è la parte che mi completa. Lui è la mia ancora di salvezza, mi ha salvata dalla morte, mi ha curata e mi ha baciato ogni ferita curandola, mi ha afferrata nel vuoto e mi ha tirata con le gambe a terra, ricordandomi che forse non sarei stata io a consegnare la mia anima al diavolo, ma sarebbe stato lui a consegnarmi la sua.

<So cosa faccio.> risponde semplicemente e mi aggiusta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, rassicurandomi.

<Ragazzi, ho una notizia.> Appare Kristiana dietro di noi. Lui la guarda e alza il mento senza proferire parola.

<Il ragazzo che hai colpito lì, è Jared.> riesce a dire tra un fiatone e l'altro.

Mi giro a guardarlo e so cosa sta pensando, si gira a guardarmi e sa cosa sto pensando.

__________________

SPAZIO AUTRICE

Ciao!!
Sono molto contenta di aver iniziato a scrivere questa storia e ho molte idee per la testa, ovviamente mi farebbe molto piacere se mi diceste ogni tanto nei commenti cosa ne pensate o anche nei messaggi privati!❤️

Ho allegato al capitolo una foto di Xavier e prossimamente lo farò con tutti gli altri, ma voi siete liberi di immaginarvi i personaggi come preferite.

Firenight.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora