3 months later♥

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la scuola ha organizzato una vacanza studio di 11 giorni in un college e indovina un po' chi mi son trovata la?!

si, lui.

lui con tutta la sua perfezione.

Dylan.

quel nome rimbombava nella mia testa ormai da tempo.

Nel pomeriggio saremmo andati a Ginevra e durante il viaggio mi sono addormentata sulla sua spalla.

lui si è addormentato sulla mia testa.

non esiste cosa piu bella di sentire il suo respiro vicino a me.

Una volta arrivata al college lui mi ha abbracciata, abbiam parlato un sacco e io non riuscivo a smettere di gettarmi tra le sue braccia.

Ha iniziato a farmi stare da dio. I suoi baci scherzosi, i suoi abbracci che non ho mai amato tanto, le sue parole, la sua bocca, il suo sguardo, i suoi occhi blu, i suoi capelli biondi.

Quella notte entrò nella mia stanza e mi baciò pensando che stessi dormendo.

Dio, quanto ho desiderato quelle labbra.

Quando lo abbracciavo mi sentivo protetta, le sue braccia erano la mia casa. Ricordo il rumore del suo cuore.

Il suo profumo. Quello sguardo che mi penetrava negli occhi, mi toccava l' anima.

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era il quarto giorno, tutto perfetto. Eravamo sul punto di mettere le cose in chiaro. Lui a me piaceva, e dopo poco glielo avrei detto. Io gli piacevo, da quanto pareva.

Le mie compagne si stavano lavando i capelli, io stavo curiosando sul profilo di Dylan quando vidi una foto con una ragazza.

Si stavano baciando, la foto era recencente.

Il mio cuore si fermò, lo giuro.

Lacrime rigarono il mio viso.

uscii disperata dalle camere, ero sotto al portico per la pioggia ad aspettare la prima persona da abbracciare.

Passò la mia amica Sun, mi buttai tra le sue braccia a piangere.

le bagnai la maglietta. Tra un singhiozzo e l' altro le spiegai.

Entrammo nella mensa e lui era nel tavolo davanti al mio.

Non smisi un solo secondo di piangere. Lui l' aveva capito.

appena uscii mi afferrò per un polso trascinandomi alla panchina più vicina.

"scusa sono stato un bastardo. dovevo dirtelo subito della mia ragazza. "

avrei voluto rispondergli ma il pianto  non mi rendeva possibile parlare.

lui si scusò non so quante volte, e appena riuscii ad aprir bocca gli dissi " io non capisco perche hai fatto così".

lacrime e pioggia si confondevano sul mio viso. Lui era dispiaciuto piu che mai. Sapeva di essere il colpevole della mia illusione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2014 ⏰

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