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Eddie fu schiacciato tra due studenti ubriachi con il suo bicchiere rosso tenuto tra le dita delicate. Come alcuni degli altri perdenti, Eddie è stato trascinato in questa festa per uscire di casa e provare qualcosa di nuovo. La maggior parte della persuasione proveniva da Beverly.

Quello che convinse la madre a mandarlo alla festa fu solo una piccola bugia innocente progettata da Mike. Per ora, lei è cosciente che suo figlio sta facendo un progetto di gruppo sulla storia russa.

«Eccoti, Eddie Spaghetti» disse Richie spingendo il fragile ragazzo sotto il suo braccio.

«Cosa sta succedendo?» chiese Eddie per movimenti improvvisi del suo amico boccaccia «E per l'ultima volta, puoi smetterla di chiamarmi così?!»

«Come vuoi, Eds» sorrise Richie camminando verso il salotto «Bev vuole che tutti noi partecipiamo ad uno stupido gioco»

«Quale gioco?»

«Sette minuti in paradiso»

Eddie sussultó a quel nome. Quel gioco maledetto che crea o distrugge l'amicizie.

«Non giocherò a quel gioco!» gridò convinto.

«Troppo tardi!» Bev sorrise afferrando il castano e spingendolo poco delicatamente sopra una poltroncina.

«Perché Mike, Stan e Ben non stanno giocando?» chiese Eddie sentendosi offeso.

«Oh, giocano anche loro tranquillo» Bev ghignò, poi in un tono malefico sussurrò «Fidati, ti divertirai!»

Eddie sapeva cosa volesse intendere. La ragazza intendeva qualcosa che includeva la sua piccola cotta. Beverly è stata la prima a scoprire quel suo piccolo segreto. In qualche modo, è sempre la prima a scoprire qualsiasi cosa.

«Non devi farlo per forza, Eddie» Mike cercò di calmarlo. Era in piedi dall'altra parte della stanza con il braccio di Stan avvolto intorno a lui.

«Cazzate!» sogghignò Richie «Questo diventerà uno dei più importanti successi di Eddie!»

«Ma sicuramente dato che entrambi vi nasconderete nell'armadio, eh Tozier» sorrise con malizia Stan appoggiando la testa sulla spalla del suo ragazzo. Il Se Stesso ubriaco stava prendendo il sopravvento. Lo Stan sobrio avrebbe preso a calci il sedere dello Stan ubriaco per averlo detto.

Normalmente Eddie non era uno da innamorarsi di qualcuno. Però in qualche modo il ragazzo dagli occhiali era in grado di farlo con facilità. Il minore interroga anche se stesso, perché? Soprattutto, perché tra tutte le persone che conosceva, doveva essere lui? Innamorarsi di qualcuno che lo fa arrabbiare per ogni cosa che gli esce dalla la bocca, ma che allo stesso tempo, poteva farlo ridere con gioia e creargli un sorriso dolce nelle labbra.

«Allora, schizzati»

Il padrone di casa, fingendosi un presentatore, richiamò l'attenzione di tutti gridando sopra la musica ad alto volume. La sua mano stava stringendo una bottiglia di birra vuota con l'etichetta strappata bruscamente. Tutti gli ospiti applaudivano con fermento e, nell'aria, si poteva sentire l'emozione che provavano i partecipanti. Eddie si guardò attorno con un disperato senso di pura confusione.

«È ora di vedere quale dei nostri fortunati concorrenti intraprenderà la strada verso questa fantastica avventura»

Con una leggera spinta, la bottiglia divenne il destino. Eddie roteò gli occhi, poi tirò fuori il telefono disgustato. Non aveva bisogno di questi giochetti. In quel momento iniziò piano piano a desiderare di essere a casa sua, prendendo i suoi placebo e svolgendo qualsiasi compito assegnato lui abbia. Non poteva di certo chiamare sua madre e dirle di venirlo prende. Non dopo quello che le aveva detto Mike!

𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐢 ⚘ 𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora