-Prologo-

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Erano decisamente delle ragazze strane. Poco attratte dalle cose che le circondavano, sempre così prese dai loro viaggi, sempre con la testa fra le nuvole. Eppure Ophelia e Makoto erano solo delle ragazzine a cui piaceva sperimentare cose nuove, ma sapevano che bastava un semplice errore per mandare in pezzi la loro routine quotidiana. Le due ragazze avevano dei caratteri molto diversi, infatti nessuno riusciva a capire come mai le due sorelle non stessero li a scannarsi dalla mattina alla sera. Tutto ebbe inizio quel giorno in cui rischiarono decisamente troppo per saziare la loro curiosità. La più grande, Makoto, voleva provare a raggiungere un'altra dimensione. La piccola Phelia sapeva quanto fosse pericoloso... Non avevano mai provato una cosa simile, ed era estremamente rischioso. Ma era sempre così: la più grande sempre cocciuta e in cerca di avventura. La più piccola sempre prudente, ma che non aveva mai la forza di dire no alla sorella.

Potevano immaginare come sarebbe finita?

Finito il viaggio, si ritrovarono in un'isola che sembrava sperduta, piena di palme di cocco.
Il loro primo pensiero fu "Accidenti, siamo finite in un'isola deserta"... Non potevano immaginare che quella "piccola" isola... degli abitanti ce li aveva eccome.

-...Dannazione, questa non ci voleva!-

Esclamò Makoto, osservando la navicella malridotta.

-E adesso che facciamo, sorellona?-

Le chiese Ophelia, preoccupata.

-Non ne ho idea, Phelia.-

Ammise la più grande, mentre squadrava la navicella in cerca di una soluzione che non sembrava esserci. Beh, naturale, dal momento che era ridotta a praticamente solo il posto di comando.
Sconsolata, sospirò.

-...Inutile, siamo bloccate qui.-

Disse poi... e dopo qualche secondo sentì qualcuno bussarle sulla spalla.
Era la sorella, che aveva richiamato la sua attenzione per indicarle... un gruppo di ragazzi?

-Ma allora l'isola non è deserta!-

Esclamò la ragazza dai capelli corvini, con gli occhi che le brillavano mentre si affrettava a prendere per mano la sorella minore e trascinarla con sé.

-Ehi!-

Gridò, richiamando l'attenzione del gruppetto poco più avanti.
Col fiatone per via della corsa, si fermò per poi parlare.

-S-Scusate, sapete per caso dirci se e dove possiamo trovare un'officina da queste parti?-

Chiese, rivolta ai ragazzi.
Uno di loro si lasciò sfuggire una piccola risatina.

-Non credo proprio troverete un'officina in quest'isola... specialmente per il tipo di navicella che avete voi.-

Esordì un ragazzo dai capelli castani che brandiva in mano quella che sembrava una chiave gigante.
Makoto lo squadrò dalla testa ai piedi Quel ragazzo doveva avere all'incirca la sua età.

-Mi chiamo Sora. Con chi ho il piacere di parlare?-

Chiese il moro, dopo essersi presentato.

-Io sono Makoto e lei è mia sorella Ophelia.-

Rispose la ragazza, mentre la sorella salutava timidamente con un gesto della mano.

-Veniamo da un'altra dimensione... o almeno così dovrebbe essere, dal momento che per accertarmene dovrei sapere prima dove siamo finite, eheh.-

Aggiunse, lasciandosi sfuggire una risatina nervosa.

-Vi trovate sull'arcipelago delle Isole del Destino.-

Disse in risposta quello che sembrava il più grande del gruppo. Un ragazzo dai capelli color argento e occhi azzurri come il ghiaccio.

-Sono Riku, molto piacere.-

Si presentò, con una leggera ma evidente freddezza.
Dopo una stretta di mano, Makoto indietreggiò leggermente Era il tipo di ragazzo che di solito le ispirava diffidenza.
Poi, il suo sguardo si posò sugli altri ragazzi.

-Su, presentatevi anche voi.-

Li intimò Sora.
La prima a presentarsi fu una ragazza dalla chioma rossa.

-Io sono Kairi, piacere.-

Disse, con un sorriso.

-Namine. Spero andremo d'accordo.-

Si presentò una ragazza dai capelli biondo platino e gli occhi color del mare, per poi dare una leggera gomitata al ragazzo di fianco a lei.
Era un ragazzo dai capelli castano-biondi e degli occhi azzurro profondo.

-...Roxas.-

Disse con tono freddo, quasi scocciato il che attirò decisamente l'attenzione della piccola Phelia, che gli sorrise.
Il momento fu interrotto da Sora, che portava un avviso.

-Ho contattato altri amici Ci porteranno nel luogo dove potrete trovare ciò che vi serve per riparare la navicella, dovrebbero essere qui a momenti.-

Disse allegro, mentre le due sorelle facevano salti di gioia.
Poi, a un tratto, si sentì un rombo ed improvvisamente, accanto alla loro navicella se ne materializzo un'altra con all'interno una papera e un cane parlanti?

-Ehi, Sora!-

Lo salutarono, stringendogli la mano.

-Pippo, Paperino! Quanto tempo, eh?-

Disse il moro, ridendo.

-Sono sicuro che avrete tanto da raccontarmi, ma lo farete dopo. Queste ragazze hanno bisogno del nostro aiuto, dobbiamo portarle alla Città di Mezzo per prendere dei pezzi di ricambio per la loro navicella.-
-Nessun problema, saltate tutti su.-

Li intimò Pippo e, una volta saliti sulla navicella che loro chiamavano Gummiship, si ritrovarono in un batter d'occhio in un altro mondo Ma non immaginavano di certo quello che di lì a poco sarebbe accaduto.

Continua...

ANGOLO AUTRICI:
Ma salve a tutti! XD
Questo è il prologo della nostra prima storia.
Se vi è piaciuta, restate sintonizzati :3

Alla prossima ^^
~Mako (che ha cominciato da poco a giocare ai giochi della saga)
~Yuriel

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15, 2019 ⏰

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