Prologo

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Tutto questo tempo a pensare dove iscrivermi per le superiori e già mi ritrovo al secondo quadrimestre. Non pensavo che il tempo potesse passare così velocemente. Sembra davvero ieri , i giorni passati a giocare a nascondino con i miei cugini da piccola.

Ora,è come se mi trovassi in un'altra dimensione.

Non gioco più e l'unico mio dovere è solo studiare,prima con le mie amiche parlavo delle Barbie. Ora di ragazzi.

"Alice!" Mi risveglia mia mamma dai miei pensieri.
"Che vuoi?" Le dico disinteressata
"La tua amica Azzurra è da mezz'ora che suona il campanello e ti chiama al cellulare."
"Shit!"
"Che hai detto?"
"Io? Nulla,mamma"
Perché proprio a me doveva capitare una mamma che fa la professoressa di inglese?
"Farò finta di non aver sentito nulla,basta che te ne vai"
Come un razzo mi precipitai sotto casa mia.
"Scusa,davvero" dico ad Azzurra.
Azzurra è quasi una migliore amica,abita vicino a me,andiamo a scuola insieme e siamo compagne di banco. Lei sopporta me il mio essere distratta, e io la sopporto per la sua mania del controllo.  Siamo molto diverse le uniche  cosa in comune che abbiamo sono che tutte due abbiamo i capelli castani e lisci,e gli occhi castani. E che andiamo nella stessa scuola.

"Sei incorreggibile" mi dice lei.
"Ti giuro che ero pronta ,solo che..."
"Ti sei messa a contemplare la vita" mi interrompe.
"Si." Sono così prevedibile?
"Usi sempre la stessa scusa"
"Ma non è una scusa è davvero quello che succede. A te non succede mai?"
"No."
"Magari diventerò Socrate"
"Ma se nemmeno lo abbiamo studiato" mi corregge Azzurra.
"Intendo che anche io diventerò una filosofa,in un futuro lontano"
"Molto lontano,aggiungerei"
"In effetti"

Scuola era un po' lontana da casa mia ed abitando in una piccola città non c'erano autobus cittadini. Quindi io e Azzurra abbiamo tutto il tempo di parlare ogni mattina.

"Sei pronta a correre?" mi chiede Azzurra.
"Per cosa?"
"Sono le 8:04 la campanella suona alle 8:05 e la professoressa sta scendendo le scale mentre noi siamo ancora all'ingresso quindi corriamo"

Mi stavo  quasi spezzando un osso ma ne è valsa la pena. 

Siamo entrare un secondo prima che entrasse la professoressa.

Io e Azzurra ci siamo sedute ai nostri posti tranquille.

Ma quella tranquillità durò poco, poiché là professore disse: "Oggi interrogo"

E io non avevo  studiato nulla.

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