Avvicinatevi, amici miei, venite ad ammirare la mia mercanzia, la più bella e conveniente che potrete trovare qui ad Agrabah, la perla d'Oriente, la città del mistero e degli incantesimi! Che ne dite di questa lampada? Il suo aspetto è dei più comuni, eppure un giorno cambiò il destino di un giovane. Molti, prima di lui, l'avevano cercata invano. Come Jafar, il potente consigliere del sultano di Agrabah, che pure una notte riuscì a trovare, con l'aiuto di uno scarabeo magico, l'ingresso della Caverna delle meraviglie nella quale, fra montagne di pietre preziose, monili, opere d'arte d'inestimabile valore, si celava la lampada. Ma, ahimè, come disse la Dea Tigre, il grande simulacro di pietra a guardia dell'antro: "Solo uno potrà entrare qui, uno i cui stracci nascondono un cuore puro come un diamante allo stato grezzo!" E quella notte, sotto le stelle indifferenti, mentre la Dea Tigre sprofondò di nuovo nella sabbia del deserto, Jafar giurò a se stesso che avrebbe trovato quel diamante grezzo... Giovane, aitante e poverissimo, quando le donne del mercato di Sgrabah lo vedono passare, non possono fare a meno di sorridergli; lui, Aladdin ha sempre un saluto, una parola scherzosa. Solo il fornaio si arrabbia quando il giovane fugge via dopo aver... "prelevato" dal banco una bella pagnotta. E qualche volta Aladdin se la vedrebbe brutta se non lo aiutasse Abù, la sua scimmietta. Ma, insomma, bisogna pur mangiare, no? Si, ma vallo a spiegare alle guardie, prova a far credere loro che metà del bottino va regolarmente a chi è ancora più povero di Aladdin... "Beh, anche oggi abbiamo messo qualcosa nello stomaco. Per ora accontentiamoci!" pensa Aladdin tornando nella sua "casa" sul terrazzo di un vecchio palazzo. Niente di più che un po' di paglia in terra e una logora tenda per ripararsi dal sole... Ma la vista di lassù è bellissima: il palazzo del sultano splendente come una gemma. Quali meraviglie nasconderanno quelle Mura? Tra marmi preziosi, morbidi tappeti del palazzo, c'è lei, la bella tra le figlie del sultano, Jasmine, che continua ostinatamente a respingere tutti i pretendenti, cioè i più ricchi e nobili d'Oriente. Il povero sultano non sa davvero più che fare, per giunta non può nemmeno permettersi di alzare la voce con questa benedetta figliola, visto che il suo migliore amico è una gigantesca tigre di nome Rajah... "Eppure devi deciderti, figlia mia! - la implora il sultano - Fra tre giorni sarà il tuo compleanno e per allora, secondo la legge, dovrai sposarti! Ma Jasmine desidera si sposarsi, ma solo per amore, e più di tutto desidera uscire dal palazzo e sentirsi libera! Al povero sultano non rimane che chiedere l'aiuto di Jafar e in cambio deve cedergli il suo famoso anello con il magico diamante azzurro. Jafar era raggiante perchè il diamante magico gli permetterà finalmente di vedere il volto dell'unica persona in grado di entrare nella caverna delle meraviglie! Intanto Jasmine ha preso una decisione: uscirà dal palazzo per conoscere finalmente la vita che si svolge fuori da quella prigione dorata. Il sole è alto quando la fanciulla entra nel dedalo di viuzze del mercato di Agrabah! Dove, nel frattempo, Aladdin si è già procurato, con l'aiuto di Abù un bel cocomero per colazione. Ma... Al diavolo la colazione! Chi è mai la fanciulla davanti al banco della frutta?... Ehi, un momento, il fruttivendolo pretende di essere pagato dalla celestiale visione! Come se una dea potesse maneggiare la vile moneta (e qui Aladdin non è lontano dal vero: le principesse, si sa, non toccano mai denaro)... Con un balzo il nostro eroe raggiunge la visione e le sussurra di fingersi pazza: solo così sfuggirà all'ira del mercante. Ma torniamo per un attimo al palazzo dove Jafar, con l'inseparabile pappagallo Iago, sta compiendo il fatidico esperimento: grazie all'anello del sultano egli potrà vedere l'immagine di colui che è destinato ad entrare nella Caverna delle meraviglie! Gli appare il volto di... Aladdin! "il mio diamante grezzo! - esulta Jafar - Ma che ci fa la principessa Jasmine con lui?" I due giovani stanno vivendo attimi di quiete, rimirando il palazzo nella luce dorata del tramonto! Attimi di breve durata, infatti si stanno avvicinando le guardie inviate da Jafar per arrestare Aladdin! Invano Jasmine, tornata a palazzo, chiede a Jafar di liberare il giovane: Aladdin è accusato nientemeno che di... averla rapita! E di fronte ad un simile reato neppure il sultano può intervenire. Solo il piccolo Abù riesce a raggiungere il suo amico passando attraverso le sbarre della segreta in cui è rinchiuso. La scimmietta libera Aladdin dai ceppi, ma chi può farlo uscire di lì? "Io posso farlo"! A quella voce Aladdin sobbalza: accanto a lui c'è un vecchio cencioso che gli indica un buco nella parete. "Seguimi e sarai libero e tanto ricco da poter persino sposare la tua principessa!" Sotto quei laceri panni si nasconde - l'avrete capito - Jafar e Aladdin, abbagliato dalla prospettiva di poter chiedere la mano di Jasmine, accetta di seguirlo nel deserto. Davanti a lui la Dea Tigre riemerge dalla sabbia e spalanca le fauci mentre una voce cavernosa dice: "Non prendere nulla tranne la lampada e sarai premiato!" Aladdin si ritrova circondato da mille tesori, in cima a una ripida scalinata c'è il solo oggetto che gliè consentito avere, un'umile lampada un po' arrugginita! Chi invece non sa resistere alla tentazione è la scimmietta. Attratto da un'enorme gemma nelle mani di un idolo, Abù si avvicina, tocca la pietra e un rombo immane scuote la caverna! Il pavimento sprofonda, l'immenso tesoro precipita in un mare di lava infuocata e Aladdin finirebbe tra le fiamme con Abù se, ad interrompere il loro tragico volo, non giungesse un... tappeto magico, uno dei tanti tesori della caverna, che li solleva fino all'uscita! Qui li attende Jafar che allunga le mani verso la lampada ancora stretta in pugno da Aladdin, la afferra e lascia che il giovane ricada nello strapiombo! Poi depone per un attimo la lampada e riprende il suo naturale aspetto scoppiando in una risata di trionfo! E Aladdin? Trasportato al sicuro dal tappeto, resta per qualche istante esanime. Quando si riprende vede il musetto impertinente di Abù che gli porge la lampada: l'incorreggibile ladruncolo è riuscito a riprenderla a Jafar senza che questi se ne accorgesse!!! "Sembrerebbe un oggetto senza alcun valore... Ma, un momento, c'è scritto qualcosa..." E nell'attimo stesso in cui il giovane strofina una mano sull'iscrizione per ripulirla, la lampada... sembra animarsi, dal suo becco esce un fil di fumo e davanti agli occhi allibiti di Aladdin e Abù, appare il GENIO! Il Genio piega ad Aladdin che può soddisfare tre dei suoi desideri, qualunque essi siano, purchè non si tratti di uccidere, resuscitare i morti o far sì che qualcuna si innamori di lui! Intanto ad Agrabah, nel palazzo del sultano, Jafar pensa di sposare Jasmine " Una volta sposata la principessa, sarà un gioco da ragazzi liberarmi di lei e di quel sempliciotto del sultano e sedermi sul trono!" Anche Aladdin sta pensando a Jasmine, ma i suoi son pensieri d'amore: "Ah, se fossi degno della sua mano... Ma, perchè no? Genio, voglio che tu faccia di me un principe: aiutami e sarai libero per sempre!" Aladdin promette al Genio che come terzo desiderio chiederà che sia libero dalla schiavitù della lampada! Il Genio subito dopo soddisfa il desiderio di Aladdin trasformandolo in un ricco principe! Intanto a Palazzo Jasmine stava rifiutando tutti i pretendenti e Jafar stava leggendo al sultano (ipnotizzato) un'interminabile pergamena in cui c'era scritto che se la principessa rifiuterà tutti i pretendenti dovrà sposare il visir reale, cioè lui, JAFAR! Per fortuna un rumore proveniente dalla piazza richiama il sultano al balcone. Accidenti, mai visto un corteo così sontuoso: carovane di cammelli pieni di doni, uomini con stendardi, e infine, in groppa all'elefante, ecco il nuovo pretendente alla mano di Jasmine, ovvero Aladdin, sfarzosamente abbigliato come un vero principe, il principe Alì Abàbua! Il sultano esulta: "E' anche bello! Che sia la volta buona?" "Lasciate che veda vostra figlia e la conquisterò subito!" azzarda Aladdin-Alì. Ma a raffreddare ogni entusiasmo, ecco la gelida voce di Jasmine:" Come osate parlare così di me? Io non sono un premio da vincere!" Aladdin non se la prende troppo e raggiunge Jasmine invitandola a far con lui un volo sul tappeto magico. Inizia così per la fanciulla un'avventura indimenticabile! Che notte magica... Jasmine, che sia questo principe così bello e gentile lo sposo dei tuoi sogni? Ma, ahinoi, il dramma è in agguato. Aladdin viene legato da alcuni sgherri di Jafar e gettato in acqua! Riesce però a sfiorare la lampada ed ad esprimere il suo secondo desiderio: essere salvato! Il Genio corre subito a salvare il padroncino. A palazzo intanto, Jafar, convinto di essersi sbarazzato del rivale, torna alla carica con il sultano riproponendo la sua candidatura, ma nella sala piomba Aladdin che accusa senza mezzi termini il visir reale di aver tentanto di ucciderlo! Il sultano e Jasmine ordinano che venga arrestato e gettato nella buia cella in attesa di scontare le sue colpe. Ma, il perfido ha ancora un'arma in mano: una fiala che getta sul pavimento provocando una nube di fumo. Diradato il fumo, in mano alle guardie rimane solo un mantello. "Pazienza, lo ritroveremo presto! - esclama il saggio sultano - L'importante è che ora mia figlia abbia accettato un pretendente... Vi sposerete al più presto!" Ma il perfido Jafar non si arrende così facilmente: nella notte ruba la lampada magica nella stanza del principe Alì. Addio sogni d'amore! Ora la lampada è nelle peggiori delle mani: quelle del perfido visir! Il primo desiderio espresso da Jafar è quello di diventare lui stesso sultano di Agrabah ed il Genio è costretto ad esaudirlo. Come secondo desiderio ordina al genio di diventare il più potente mago del mondo. Detto e fatto! Jafar allora lancia una saetta col suo scettro trasformando in un innocuo micio il fedele Rajah che accorreva in aiuto di Jasmine. Infine prende di mira il principe Alì. Lo spoglia dei suoi abiti regali e lo imprigiona con Abù in una torre! Gridò poi a Jasmine:" Guarda, il tuo principe non è che Aladdin, il misero ladro che hai conosciuto al mercato! AH AH AH!" Sembrava che tutto volgesse per il meglio per Il visir... ma si era dimenticato del tappeto magico che liberò Aladdin e Abù! I due corsero in aiuto di Jasmine gridando: "Jafar, tu ora sei un grande mago, ma non sarai mai potente come un genio!" All'udir ciò Jafar esprime il suo terzo desiderio: "Voglio essere il più potente dei geni!" E così è, con Aladdin svelto a riprendersi la lampada ed a risucchiarvi dentro il suo nuovo... inquilino! Jafar è così sconfitto dall'astuto Aladdin! Gli incatesimi finiscono! Alladin pur sapendo che non avrebbe mai potuto sposare Jasmine non essendo principe, espresse il terzo desiderio: "Genio, da questo momento sei libero"! Il Genio era commosso: il suo giovane amico aveva sacrificato la propria felicità per mantenere una promessa! A risolvere tutti i problemi intervenne il sultano che cambiò la legge e permise a Jasmine ed Alladin di sposarsi!