01 Birthday

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Correvo.

Intorno a me c'era solo il bianco, un bianco troppo accecante.

-Leah!-

Sentii qualcuno gridare il mio nome e d'istinto corsi ancora più veloce, senza fermarmi, in quel bianco luminoso, non sapendo neanche dove.

Balzai dal letto respirando a fatica, come mi succedeva quasi ogni notte ormai, mi diressi verso il bagno per sciacquarmi il viso; mi guardai allo specchio e gli occhi stanchi segnati dalle occhiaie attirarono la mia attenzione.

Andava avanti così da giorni ormai e sinceramente non ce la facevo più a non riuscire a dormire per colpa di uno stupido sogno che mi tormentava; avevo addirittura paura ad addormentarmi.

È solo un sogno, continuavo a ripetere nella mia testa, ma che vuol dire?

Rientrai in camera mia, notai che c'era la finestra aperta, la chiusi e tornai a dormire.

Ero impegnata a perdermi nei miei pensieri quando sentii un forte rumore, era la mano del mio professore che sbatteva ripetutamente sul mio banco.

-Morris- mi guardò dritto negli occhi con un espressione piuttosto dura -la classe di arte è dall'altra parte del corridio- non capii il rimprovero del mio insegnante fino a quando non abbassai lo sguardo sul mio braccio destro, pieno di disegni simili a geroglifici fatti con la penna rossa che tenevo nell'altra mano, non c'era niente di strano in quei schizzi, a parte il fatto che non mi ricordavo di averli fatti, e soprattutto non ero mancina; che sta succedendo? Pensai prima di chiedere scusa al mio professore e uscire dall'aula di letteratura inglese dopo che la campanella segnalò la fine dell'ora.

-Alla fine hai deciso che fare per il tuo compleanno?- mi chiese Adele sbucando da dietro l'anta del mio armadietto blu.

-non voglio fare niente- risposi mentre prendevo il libro e il quaderno di storia.

-eddai Leah- mi guardò con il suo sguardo da cucciolo ferito, roteai gli occhi, sbuffai e abbandonai le braccia lungo i fianchi per quell'espressione -spara-

-hanno aperto un nuovo locale qui vicino e mi stavo chiedendo..-

Le tappai la bocca con la mano prima che potesse dire qualcos'altro, odiavo la confusione che c'era in quei posti, le avrei sicuramente detto di pensare a qualcos'altro.

Scesi dall'auto di mia madre poco dopo che si fosse fermata davanti al locale che mi aveva detto Adele, la individuai subito, era insieme ad Eve davanti alla porta, mi incamminai per raggiungerle, man mano che mi avvicinavo il sorriso della mia migliore amica si trasformò fino a diventare una smorfia disgustata.

-ma che ti sei messa?- mi disse mentre l'espressione di disgusto padroneggiava sul suo volto.

Automaticamente mi guardai dall'alto in basso chiedendomi che cosa c'era di sbagliato in una felpa verde e delle superga dello stesso colore. Eve accennò una risatina, non di quelle maligne che facevano le ragazze quando volevano sembrare superiori, una di quelle divertite.

-lascia stare, entriamo- mi disse prima di prendermi a braccetto e condurmi attraverso il grande portone che avevamo davanti.

Una volta dentro finalmente capii che cosa c'era di strano, qui erano tutti mezzi nudi e sudati mentre io sembravo uscita dalle scuole medie.

Mi sentivo tremendamente a disagio la dentro, soprattutto perchè numerosi occhi erano puntati su di me per colpa del mio abbigliamento semplice, per non dare nell'occhio mi sedetti su uno dei divanetti, sfortunatamente, di fianco a due ragazzi che facevano le loro cose, non diedi molto peso a quello che stavano facendo, anche perchè non me ne fregava niente; tirai fuori uno dei miei libri dalla tracolla blu e iniziai a leggere, ignorando tutti in quel buco che le persone avevano il coraggio di chiamare 'locale', ignorai anche le mie amiche che qualche volta venivano a tirarmi un braccio per farmi andare a ballare con loro; l'unica cosa che mi infastidiva era la coppia che avevo di fianco; mentre facevano le loro cose si spostavano sempre più su di me e alla fine mi ritrovai seduta sul bracciolo del divano, tenendomi in equilibrio per non cadere.

La serata non cambiò fino a quando non capii che qualcuno stava cercando di avere una conversazione con me, alzai lo sguardo dal mio libro e seduto su una sedia di fronte a me trovai un ragazzo biondo dagli occhi azzurro cielo intento a sorridermi mentre agitava lievemente la mano sinistra in segno di saluto, sembrava un angelo, un angelo dannatamente fuori posto in un luogo come questo.

E ora questo qui che cosa vuole da me?

Gli sorrisi distrattamente e tornai a fare quello che stavo facendo prima.

♡ ♡ ♡

Hola a tutti, io sono Charlie e questa è la prima ff che scrivo, sarà su Niall e Louis, e niente, spero che vi piaccia :)

Aggiornerò appena vedo che a qualcuno piace il capitolo :)

Angel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora