1 giugno, Lunedì.
-Che bello è iniziata l'estate, nonostante il lavoro avrò sicuramente il tempo per divertirmi e fare amicizie!- dico entusiasta a mio papà.
-Certo, basta che non ti dai troppo alla pazza gioia!!- le tipiche raccomandazioni.
-Tranquillo, giusto fra 10 minuti aspetto i bimbi per la lezione d'equitazione.- rispondo subito.
16.45
-Elisa, Elisa!-
-Ooh, ecco i miei piccoli cavalieri! Siete pronti?- amo i piccoli.
-Sii, dove sono i cavalli di oggi?- io e mio padre prima di iniziare le lezioni d'equitazioni ci siamo preoccupati nei minimi dettagli, a partire dai cavalli adatti a lezioni del genere.
-Vi stanno aspettando davanti ai loro box. Mi raccomando avete 15 minuti per pulirli, sellarli e salirci, io starò sempre accanto a voi se avete bisogno d'aiuto.- se si vuole imparare a montare prima di tutto si deve imparare a prendersi cura del cavallo.
Alle 17 inizia la lezione e prosegue nel migliore dei modi.
18.00
-Avete già finito?- chiese improvvisamente mio padre senza essermi resa conto che era posto dietro di me.
-Si, devono solo scendere e posare i cavalli nel loro box.- risposi sicura di me.
-D'ora in avanti non preoccuparti a dargli da mangiare, lavarli e smontarli a fine lezione.- continuò lui.
-Perché? E come faranno?- nonostante mi avesse chiesto non preoccuparmi io mi preoccupai ancora di più.
-Durante la lezione un certo Marcus Evans è passato, si è presentato e mi ha chiesto se avessimo bisogno di personale: per pulire le stalle, curare i cavalli, alimentarli ecc..., mi sembra uno in gamba quindi domani inizia.-
Cazzo. Tra tutti proprio lui.
-Ah. Da un momento all'altro viene questo per... ho capito. Perfetto.- risposi ancora sotto shock.
-Ciao Elisa, ci vediamo mercoledì.- risposero i miei alunni in coro.
-A mercoledì cavalieri.--Vado a montare Spartan, mi manca.- risposi a mio padre per chiudere la conversazione.
-Amore della mia vita.- Spartan gioii appena sentite quelle parole, come se capisse.
Ho sempre ritenuto Spartan un cavallo molto bravo, in tutti i sensi: corsa, dressage, salto ostacoli, ma non mi è mai piaciuto darci a vedere soprattutto in gare o addirittura competizioni... preferiamo restare nel nostro campo e in ciò che facciamo.Appena entrati in campo cominciammo a riscaldarci. Passo, trotto e galoppo, le cose più semplici ma che fanno già star bene.
Ci spostiamo nel campo più grande dove già erano posti dei salti e seguimmo il percorso lasciato quel fine settimana.
Passai l'intera ora in compagnia di Spartan, arrivate le 19 scesi per portarlo nella sua stalla e smontarlo.
19.20
-Papà!! Ho finito di montare, faccio la doccia e cucino.- gridai a gran voce affinché mi sentisse.
Amo la doccia fredda dopo una calda giornata.20.00
-Non c'è bisogno che cucini stasera, Elisa. Ti porto a cena fuori.- disse mio padre proprio nel momento in cui misi piede in cucina.. con il pigiama!
-Dimmelo più tardi la prossima volta, papà!-
-Carina però eh.-Passammo la serata in un ristorantino vicino casa nostra, parlammo del più e del meno, soprattutto di come stavano andando le lezioni d'equitazione e il suo di lavoro, prima di prendere in gestione la scuderia mio padre aveva e ha tutt'ora un lavoro proprio.
22.30
La parte più bella della serata è ascoltare un po' di musica ma il sonno di quella sera aveva colmato quella voglia che le sere precedenti invece si faceva accesa.
STAI LEGGENDO
My corner of paradise.
RomanceLa storia di come Elisa, la protagonista, ama vedere il mondo.