Intitola la parte della tua storia

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Era un giovedì di metà luglio. Quel giorno fu l'inizio di tutto. Era la mia prima volta a Londra, ero in vacanza con la mia migliore amica e volevamo divertirci. Eravamo entrambe in cerca di attenzioni, entrambe volevamo far colpo su qualche bel ragazzo, niente di serio solo divertimento.

Ma i nostri piani non andarono come previsto, o almeno per me.

Quella sera, la prima sera della nostra vacanza a Londra, andammo in discoteca. Neanche il tempo di entrare che ci recammo subito in pista a ballare in cerca di qualche attenzione.

Un ragazzo ci raggiunse quasi subito e iniziò a ballare con la mia amica, io dopo un po' decisi di andare al bar per prendere qualcosa da bere.

Feci segno alla mia amica che mi sarei allontanata, ci eravamo accordate prima di entrare che ci saremmo incontrate alle 5 fuori la discoteca nel caso ci fossimo perse.

Mi sedetti sullo sgabello di fronte il bancone e ordinai un cocktail, non molto pesante non amavo molto l'alcool e preferivo non andarci pesante.

Mi guardai intorno in cerca della mia amica, ma non la trovai più dove l'avevo lasciata. Continuai a cercarla finché non mi sentii osservata. Mi girai in quella direzione e trovai un ragazzo. Un tipico ragazzo inglese. Carnagione chiarissima arrossata lievemente sulle guance, occhi azzurro cielo, capelli biondo scuro alzati in un ciuffo perfettamente ordinato, labbra carnose. Il modo in cui mi fissava mi faceva sentire bene. Quando si accorse che stavo ricambiando il suo sguardo mi sorrise, e che sorriso, riusciva a togliere il fiato, e continuò a mantenere quello scambio di sguardi. Scesi dal mio sgabello e mi avvicinai alla colonna dove lui era poggiato. Tra le mani aveva un bicchiere ormai vuoto con solo un po' di giaccio.

"Ti va di ballare?" dissi alzando leggermente il tono di voce cercando di superare il volume della musica in modo che lui potesse sentirmi.

"Non tanto, però mi piacerebbe conoscerti" sussurrò al mio orecchio. Se ci penso ora sento ancora il suo respiro caldo sul mio collo.

Gli sorrisi e gli feci segno di seguirmi.

"Qui possiamo parlare tranquillamente." sussurrai sedendomi su una panchina nel retro del locale. Il ragazzo si accomodò accanto a me.

"Non sei di qui vero?" disse in un inglese perfetto.

Scossi la testa.

"Sono qui in vacanza con la mia migliore amica, sono italiana."

"Oh, bella l'Italia. Mia sorella ha studiato lì per qualche anno e mi ha insegnato qualcosa."

"Cosa sai dire? E ti prego non dire le solite cose come: Ciao, bella, ti amo, puttana o cose di questo genere."

Il ragazzo inglese si mise a ridere e mi innamorai immediatamente della sua risata aveva un non so che di particolare e quella ristata mi manca come l'aria.

"Ammetto che mi hai messo in difficoltà, però so dire anche altre cose come:- l'osservai guardarsi intorno con aria pensierosa- questa sera fa molto caldo." sussurrò infine con un accento buffissimo che mi fece scoppiare a ridere.

"Era sbagliato?"

"No.. era giusto.." Sorrisi.

"E perché ti sei messa a ridere?" domandò non capendo.

"Perché l'hai detto con un accento buffissimo." sussurrai soffocando una risata.

"Sei mai stata a Londra?" domandò dopo un po' cambiando argomento.

My English Love Affair.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora