Inizia così la mia scuola, in una scuola media nel centro di Roma.
La voglio raccontare così, com'è stata, senza omettere particolari.
In fondo, questa è una storia, e come tutte le storie merita di essere raccontata.
Primo giorno di seconda media, ormai non sono più una bambina. Si entra in classe, le stesse facce, stesso banco, stessa routine, stessa noia.
E fu da qui, che iniziò il disastro.
"Cicciona, ecco cosa sei."
"Sei grossa come na casa."
"Ma come fa Chiara a starti vicina?"
Insulti, offese, ogni giorno.
Chiara, la mia migliore amica, era con me nonostante tutto e tutti.
La ringrazio ancora per ciò che ha fatto, per la delicatezza che ha avuto, ma ora passiamo ai fatti.
Era una grigia giornata d'inverno, subito dopo il Natale, ed ero con mia sorella all'ingresso della scuola. "Annalisa!" mi sento chiamare, "sai cosa ha fatto tua sorella? Ha litigato con tutti e ora tutti la odiano e hanno degli screen compromettenti, può essere arrestata."
Appena saputo, inizio a piangere. Come poteva mia sorella aver fatto una cosa simile?
Subito cerco Chiara, e c'era anche quella volta.
Tre profili Facebook chiusi, tre profili pieni di insulti. Le pagine spotted del quartiere non parlavano che di questo, e la voce girava per le varie scuole. La mia vita era finita, distrutta.
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Storia di una vita.
Teen FictionQuesta è una storia come le altre, e come tale, deve essere raccontata perché si sa, che le storie sono fatte per quello.