Capitolo 4

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Sospirai. “Credo tu abbia ragione.”

Quindi trascorrerò il mio tempo con un uomo che ho incontrato meno di trenta minuti fa nel bus, un completo straniero di cui non so assolutamente nulla, provando a fermare la legge di possesso.

“Lo so.” Disse aggiustandosi il suo beanie di nuovo.

“Ma come?” Chiesi prendendo la mia coda di cavallo, tirando indietro i ciuffi caduti e gettandoli di nuovo nella coda rapidamente.

“Che intendi?” Chiese Harry con fastidio nel tono.

Spalancai gli occhi prima di strofinarli per mostrare il mio disappunto. “Non penso che due persone che stanno cercando di fermare questo stiano davvero per andare ovunque.”

“Parleremo di più domani, adesso devo andare.” Disse Harry camminando accanto a me.

Alzai gli occhi al cielo, iniziando a correre per raggiungerlo, come sempre. “Cosa?”

Lui mi guardò alzando un sopracciglio. “Staremo insieme domani e ne parleremo?”

“Non se sarai infastidito ogni volta che mi rispondi.” Dissi incrociando le braccia.

“Ascolta,” disse Harry smettendo di camminare e io feci lo stesso. “Non pensare di essere chissà chi, cara mia, solo perché io voglio aiutarti. Non lo sto facendo per il tuo bene, lo sto facendo per il mio. Quindi se smetti di questionare su ogni piccola cosa, sarà tutto più facile.” Si lamentò aspramente.

“Se è solo a beneficio tuo, non dovrei nemmeno aiutarti.” Tagliai corto.

Harry alzò gli occhi e si leccò il labbro prima di parlare. “Penso che se questa legge sia stata messa a fine sarebbe anche a beneficio tuo.”

“Non voglio aiutarti. Vai a cercarti un'altra ragazza. Siamo entrambi ugualmente fastidiosi, giusto?”

“Maledizione! Possiamo discuterne domani? Devo davvero andare.” Disse Harry forte.

“Dove devi andare?” Chiesi mentre entrambi iniziammo di nuovo a camminare.

“Seriamente, non mi hai sentito?” Borbotta Harry senza avere un contatto visivo con me.

“Ci sto provando.” Alzai gli occhi.

“Cosa non capisci di 'possiamo parlare di ogni cosa domani'?” Si lamenta a voce alta e trattenendosi dal non esplodere da un momento all'altro.

A essere sinceri, mi sto divertendo un sacco con tutto questo. Lui è così facilmente irritabile e quando i ragazzi sono irritabili, credo sia esilarante.

“Okay, qualunque cosa tu dica, maestro.” Replicai sarcasticamente e Harry serrò la mascella.

Io risi.

“Cosa c'è da ridere?” Chiese aprendo la porta. Pensavo la aprisse per me, invece è andato avanti lui, senza neanche lasciarla aperta per me. Che gentiluomo.

Aprii la porta e andai dietro di lui. “Tu.”

“Perché? Cosa diavolo c'era di divertente?” Chiese Harry.

“Come sei facilmente irritabile.” Dissi mentre entrambi salivamo sull'autobus. Salii i gradini mentre Harry era direttamente davanti a me.

Io sono facilmente irritabile. Anche la minima cosa può farmi incazzare, ma ogni volta so come controllare il mio carattere. I ragazzi invece non sanno nemmeno cosa voglia dire controllare la propria rabbia.

Questa è la cosa che odio di loro. Non sanno nemmeno come comportarsi da gentiluomini. Da quando questa dannatissima legge è in vigore, i ragazzi hanno guadagnato solo senso di appartenenza e controllo. Loro pensano che solo perché siamo di un altro sesso abbiano la possibilità di trattarci come merda e come se noi fossimo le loro schiave.

Chosen -Harry Styles (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora