GIACOMINERLOCH

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Varie aree dell'Altopiano sono disseminate di cavità naturali, con storie interessanti alle loro spalle.
Una di queste cavità si chiama giacominerloch, "Buco di Giacomino" e su di essa circolano almeno due leggende che voglio riproporvi.

La leggenda parla di un giovane Boscaiolo, di nome Josele, che si trovava a passeggiare nel bosco alla ricerca dell'albero giusto da tagliare.
Mentre camminava fu colpito da una da una splendida voce di una donna che cantava una bellissima canzone. La voce proveniva da una profonda cavità situata lì vicino. Josele si avvicinò alla voragine per meglio ascoltare quel canto. La ragazza chiedeva di rivedere l'altopiano. Subito Josele aiutò la ragazza a riemergere dalla cavità e non appena la vide se ne innamorò perdutamente. La fanciulla si chiamava Giacomina.
Tutti i giorni lui si recava alla voragine, si sedeva sui bordi e ascoltava la sua amata che cantava di un mondo sotterraneo, meraviglioso e della sua nostalgia per l'altopiano.
Un giorno Josele decise che ad ogni costo avrebbe sposato la fanciulla con la voce più bella che lui avesse mai sentito. Salutò i genitori, avvisandoli che al ritorno avrebbe condotto con sé la sua sposa, e si avviò per i boschi. Giunto davanti alla cavità, si calò nella voragine, raggiungendo un regno fantastico di laghi e fiumi alimentati da cascate. Tra tutta quella meraviglia alla fine Josele trovò la sua Giacomina.
Lei subito lo condusse in un luogo a riparo dagli assalti degli Elfi, che non amavano gli intrusi, e qui gli raccontò di essere figlia di Héberle, il più abile boscaiolo dell'Altopiano, rapita dagli Elfi offesi per l'abbattimento della foresta di Cesuna. Gli elfi avevano poi predetto che Giacomina sarebbe divenuta un'anguana.

L'unica possibilità di tornare all'altopiano restava "la nave delle evanescenze addormentate" che, con lo scioglimento della neve, conduceva le anguane addormentate dei sotterranei della terra fino a farle poi uscire sfruttando le acque di un torrente. Tuttavia, questo passaggio aveva i suoi rischi, perché quasi sempre le povere anguane dovevano affrontare dei meandri stretti nei quali si incastrano i piedi, che diventavano così di piedi caprini rovesci.
Josele si propose ancora una volta ed aiutarla e, salito con Giacomina nella nave fatta, le intrecciò alghe e muschi ai piedi. Fu così che all'uscita della grotta Giacomina si ritrova libera e soprattutto senza i piedi deformi.
Josele e Giacomina, felici, si presero per mano e si incamminarono fuori dalla voragine per far ritorno a casa, dove li avrebbero attesi i genitori di Josele, ansiosi di conoscere la promessa sposa del figlio. Ma fecero solo pochi passi e si fermarono sconcertati.
Sulla bocca della voragine trovare una lapide consunta dal tempo che portava incise queste parole:
In questo profondo buco
per trovare Giacomina
scomparve Josele
Boscaiolo del Lèmerle.
In superficie erano infatti trascorsi centinaia di anni, mentre all'interno della voragine il tempo era praticamente fermo.

Oltre a Giacominerloch, nell'altopiano di Asiago si trova anche una seconda voragine, molto famosa, detta Tanzerloch, buco delle danze, ma in questo parleremo la prossima volta.

Oltre a Giacominerloch, nell'altopiano di Asiago si trova anche una seconda voragine, molto famosa, detta Tanzerloch, buco delle danze, ma in questo parleremo la prossima volta

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MITI E LEGGENDE DALL'ALTOPIANO DEI 7 COMUNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora