le tre di notte

5 0 0
                                    

"Eccomi qui, un'altra notte davanti a questo diario, un'altra notte di sonno mancato".

Questo pensava aprendo le note del telefono per la decima volta in quella giornata.
Non era accaduto nulla di particolare, ma alcuni giorni, sentiva la pressante necessità di buttare fuori dei pensieri: ci sono quei giorni in cui ci si sente piú fragili del solito..e lei li provava molto spesso, ultimamente.
Certo, un po' era giustificata, insomma, non era affatto semplice ribaltare una vita, la propria vita.. Il perdere un lavoro che pareva un sogno ad occhi aperti, e che aderiva perfettamente alla propria personalità, era stata una batosta non da poco, e il rimanere precaria in un mondo in cui ogni sua attitudine e capacità pareva essere carente ed insufficiente, minava quotidianamente la sua sicurezza, giá decisamente bassa.
Ma quello che l'aveva confusa oltre ogni suo limite di sopportazione, era stato l'essersi ritrovata fuori dalla casa dei genitori. Quella era la cosa che meno digeriva, perché anche dopo due mesi, proprio non riusciva a capacitarsi che la sua vita avesse preso quella direzione, un tuffo senza rete nel mondo "degli adulti", di cui ancora non si rassegnava del tutto a farne parte.
Certo, si poteva dire che fosse felice ora; col compagno perfetto accanto, una bella casa, tempo per fare quello che voleva..ma aleggiava sempre nella sua mente un solo pensiero fisso, che turbava tutta la fragile apparenza di quell'equilibrio quotidianamente ostentato al mondo.

E proprio quel pensiero, era per l'ennesima volta la ragione per cui le note del telefono erano aperte.
Ed è straordinario come, anche questa notte, pur scrivendo mille volte di lui, era riuscita a trovare qualcosa di diverso da dire, parole nuove per decantare questo suo sentimento, a cui non sapeva bene quale nome assegnare.

A te, per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora