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Sebbene la quarta grande guerra ninja fosse finita ormai da alcuni anni, c'erano ancora molte cose che andavano sistemate al villaggio. Non solo palazzi ancora in via di ristrutturazione, ma anche traumi e perdite da superare. Però, tutto sommato, si poteva considerare un periodo tranquillo.
Naruto, considerato eroe, faceva ciò che poteva per i suoi concittadini e non solo, si dava da fare anche in famiglia, poiché era diventato papà di un bellissimo fagotto e tentava di non far mancare nulla a lui e a Hinata, divenuta sua moglie.
Sasuke, non contento del suo lungo viaggio di redenzione, si offriva per missioni internazionali, alcune molto pericolose, e agiva per mano della Foglia con altri alleati. Però dopo la guerra, qualcosa in lui cambiò. Non era più il solito mercenario e, sotto lo stupore di tutti, si avvicinò molto a Sakura.
Quest'ultima si dava molto da fare in ospedale, carte da compilare, pazienti da accudire, operazioni d'emergenza da dover eseguire, e sebbene ce la mettesse tutta, non tutti sopravvivevano.
Ma il bello, l'inaspettato, avveniva al calar del sole, all'insaputa di tutti.

Passi trascinati, erano così quelli di Sakura quando tornava a casa la sera, stanca e avvilita da una giornata tremendamente pesante. Quella dimora la condivideva con l'Uchiha da diverso tempo, ma non era uomo che faceva ritorno a casa in modo frequente.
Sospirò, con la voglia di vederlo intrappolata nel cuore, e decise di farsi un bagno caldo prima di cenare. Entrata nel piccolo vano, non ci mise molto a togliersi di dosso le vesti, ma per un attimo ebbe la sensazione di avere due occhi intenti ad osservarla. Voltò il capo verso la finestra, trattenendo la maglia tra le braccia per coprirsi il busto, e lo spettatore non fu altro che un corvo appollaiato alla finestra. Ma lei quel corvo lo conosceva bene.
Si rivestì in fretta per l'emozione e subito corse all'ingresso, trovando l'uomo dei suoi pensieri impegnato a togliersi di dosso il mantello polveroso.

-Sas'ke-kun...- mormorò avvicinandosi a lui, con un sorriso dolce ad incurvare le labbra carnose, tentando di trattenere la contentezza.
-Sakura... sono tornato.- rispose, ricambiando il suo sorriso con uno più contenuto.
-Bentornato a casa.- disse infine lanciandosi tra le sue braccia, stringendolo con quanto più amore possibile.
E si, anche se non l'avrebbe mai detto ad alta voce, Sasuke si sentiva davvero a casa.

Mentre lui si faceva il bagno, Sakura decise di rimandare il suo per preparare la cena. Sasuke doveva essere affamato, sicuramente più di lei, e si limitò a preparare uno dei suoi piatti preferiti che, data la stagione, era perfetto. La zuppa calda di pomodoro era ben servita in due ciotole, una più grande dell'altra, ed erano poste sul tavolo da pranzo. Sakura era intenta a preparare un'insalata, nel caso in cui la zuppa non sarebbe riuscita a saziarlo, mentre Sasuke, quatto quatto, entrò in quella che era la loro cucina. Restò ad osservarla accanto allo stipite della porta, in silenzio, ed iniziò a pensare a quanto le fosse grato, a quanto patì la sua mancanza, ma preferì fermarsi lì e non rimuginarci troppo, o non avrebbe resistito un secondo di più.

-Come vanno le cose al villaggio?- decise di dire allora, entrando nella stanza per dirigersi al frigo, intento ad aprirlo e prendere una bottiglia d'acqua con l'unica mano rimastagli.
Sakura fu sorpresa, non tanto dalla sua improvvisa presenza, ma dal fatto che fosse stato lui ad aprire un discorso. Sorrise contenta.
-In questi due mesi non è cambiato molto. Ci sono ancora molte cose da fare, ma la situazione non è molto drastica, ce la caviamo. La tua missione invece? Hai già fatto rapporto?- rispose, ponendo la ciotola con l'insalata sul tavolo e prendendo poi posto di fianco a lui.
-No, non l'ho ancora fatto, ma alla fine siamo riusciti a scovare quei seguaci di Kaguya nel villaggio del suono. Erano rintanati bene.- disse, assaporando poi una cucchiaiata di quella che lui considerava una vera e propria prelibatezza.
Sakura si accigliò -Potrebbe scoppiare una rivolta?-
-Potrebbe.- annunciò solo, portando lo sguardo sul suo, corrucciato. -Ma, se dovesse accadere, non sarà di grande portata.- aggiunse, tentando di tranquillizzarla.
-Potrebbero esserci degli alleati.- disse, pensierosa.
-La Foglia è forte, e lo sai bene anche tu.- contraccambiò, cercandosi la ragione, ma in lei sembrò cambiare qualcosa e Sasuke lo percepì solo tramite il suo sguardo, poiché il suo volto e la sua voce dicevano tutt'altro.
-Dopo l'ultima guerra, forti o non forti, mi aspetterei qualsiasi cosa e adesso non siamo nelle condizioni di ripercorrere un rischio così grande.- rispose, alzandosi dalla sedia e tenendo le dita poggiate sulla superficie lignea del tavolo. Il suo sguardo era stanco e per certi versi anche ombroso, oscuro, nascosto alla verità, ma non per Sasuke.
Sakura, non sentendo alcun responso da parte sua, decise di allontanarsi completamente. -Non ho molta fame, vado a farmi un bagno.- disse -Tu continua pure e lascia tutto com'è, dopo ci penserò io.- concluse, rinchiudendosi silenziosa in quelle quattro mura.

Il concepimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora