Queste cose vorrei dirtele di persona, mentre ti guardo negli occhi e mi perdo, come mio solito, ma sappiamo entrambi che mi bloccherei un miliardo di volte prima di riuscire a buttare fuori una frase di senso compiuto e quindi te le scrivo, anche perché non ti ho qui, anche se ora ne avrei proprio bisogno. Non ho nessuna certezza al mondo, sul serio, nemmeno una e lo so, ti sembrerà assurdo o forse crederai sia solo un modo di dire, da finta insicura, perché penserai che cerchi attenzioni o complimenti, ma non voglio nessuna frase del tipo "figurati se non ce la fai tu". Potrebbe essere un complimento, secondo te e secondo tutti, ma io non riesco proprio ad apprezzarla, perdonami. Mi sa troppo di "okay, queste sono le aspettative che hai lasciato che il mondo nutrisse per anni, ora se non le rispetti tu..." e io davvero non mi sento in grado di rispettarle la maggior parte delle volte, quasi sempre. Non mi sento capace perché penso che per forza ci sia qualcuno che faccia ciò che faccio io, meglio di me, perché ne ho visti, proprio con i miei occhi di migliori ed io ero lì, di fronte a loro a cercare di rubare la loro bravura per far sì che fosse mia, per spacciarla come una mia dote innata, come se non avessi studiato un metodo per appropriarmene ed esserci riuscita scarsamente. Ho sempre voluto così tanto che tutti mi guardassero con ammirazione, ripeto che non cerco le lusinghe di nessuno, ma solo perché così avrebbero visto in me ciò che - non i miei genitori, non le mie amiche, non il mio ragazzo – io pretendevo di essere. Mi impegnavo, mi riempivo le giornate di impegni, tremila cose da fare, una donna super occupata, per riempire qualsiasi altro vuoto percepissi, ma anche colmandoli, non mi sentivo completamente appagata, non ero ancora sicura di aver dato il massimo, anche perché di lì a poco sarebbe arrivato qualcuno a distruggere il castello di vetro che mi ero creata intorno con uno, uno solo, semplice giudizio. Essere continuamente sotto giudizio, lo odio. Poi però, che lo voglia o meno, il giudizio arriva: "Signorina, complimenti, un bel 30". Cazzo, ancora. La prossima volta si aspetteranno 30 e lode, la prossima volta ancora il conseguimento a pieni voti della magistrale, e poi? Dovrò mantenere la promessa di trasferirmi, avere un lavoro e una casa. Magari è vero, sono stata brava, ho studiato abbastanza da meritarlo quel 30 che mi faceva così paura, ma... non ne sono ancora sicura. Invece di una cosa, sì che sono sicura. Di te. Di noi. Adesso. Ti giuro, amore, non sono mai stata sicura di un bel niente in questa vita, ma di amarti ne sono certa, quindi non voglio pensare a cosa succederà dopo, non ci riuscirei neanche, voglio solo godermi l'unica cosa in questo momento mi rende sicura: amarti.
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mi capisci?
Poetryse vi va di leggere uno sfogo di una semplice studentessa in crisi con studio, genitori e fidanzato, come tutte voi, accomodatevi pure :)