-Capitolo 2-

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L'alba arrivò puntuale come un orologio,i primi raggi di sole entrarono nella stanza facendomi di conseguenza sbuffare.
Nonostante i vari tentativi durante la notte di prender sonno ,la mia coscenza non né voleva proprio sapere a causa dell' ormai imminente viaggio che da lì a poche ore avrei dovuto fare.
Così, ormai arresa all'idea di non poter recuperare un po' di sonno , mi stiracchiai per bene e mi misi a sedere sul letto con le braccia stette alle ginocchia.

Ero seduta lì, nel mio letto pensando alla mia vita ,cercando di trovare delle risposte o meglio soluzioni, per andare avanti nonostante il dolore,ma più facile a dirsi che a farsi.
Poi mi vennè il mente un ricordo ,di quando appena undicenne ,decisi di fare una bella cavalcata sul dorso del cavallo purosangue dio mio padre,Blanco.
Ovviamente ero troppo giovane e ingenua per capire il pericolo che correvo,infatti persi il controllo delle redini del cavallo a causa di un serpente nella stalla,
che aveva spaventato Blanco.
Quando mio padre ci raggiunse a cavallo e riuscì a frenare Blanco, era talmente arrabbiato che credettì che mi avrebbe schiaffeggiato,ma nello stesso momento che chiusi gli occhi per paura del colpo lui mi abbraccio stretto a sé, sussurrandomi che aveva avuto un enorme paura di perdere la sua piccola Rebelde.
Da quel giorno non mi avvicinai neppure a un cavallo ,per paura di vedere di nuovo quello sguardo triste sul volto di mio padre.

A quel ricordo delle lacrime sceserò sul mio viso involontariamente,perciò mi affrettai a spazzarle via col dorso della mano.
Un lieve bussare mi riporta alla realtà facendomi irrigidire, ma poi subito dopo rilassare sapendo che l'unica persona che si sveglia così presto è solo Guadalupe.

<<avanti>>diedi il permesso di entrare a Guadalupe.

<<Signorina già sveglia a quest'ora?! Volete che vi prepari un bagno caldo per rilassarvi prima della partenza >>mi chiese ,e io non potetti non emettere un sospiro.

<<certo ,grazie Guadalupe...credo che un bel bagno rilassante ci voglia proprio>>dissi con tono teso.

<<Isabella>> mi chiamò Guadalupe ,allora voltai nella sua direzione e gli sorrisi.

<<Tranquilla Lupe, sto' bene...un po' scossa perché sta' accadendo tutto così velocemente, ma sto bene>>dissi questo facendo il sorriso più felice ,che potevo per rassicurarla, infondo non si meritava di essere triste per colpa mia.

Guadalupe fece un cenno del capo con un lieve sorriso,prima di chiudere la porta dietro di sé, lasciandomi del tempo per digerire un po' la situazione.

Così, vedendo che ormai il sole risplendeva nel cielo già da un po' ,decisi che era inutile piangere sul latte versato, e che se' volevo andare avanti dovevo essere ottimista e rimboccarmi le maniche ,per ottenere ciò che volevo.
Scesi la letto , a piedi nudi tastando il pavimento freddo, andai a prendere la mia vestaglia color rosa pastello di seta e aprì le finestre facendomi travolgere da un leggero soffio d'aria fresca che mi scompose leggermente i miei capelli neri.
Sorrisi a quella sensazione di libertà che però durò poco a causa della presenza di Lupe, che nel frattempo era rientrata nella stanza con i miei abiti che avrei dovuto indossare per il viaggio...

<<Madre de Dios -emise sorperesa-Signorina Isabella volete farvi prendere un malannò>>esclamò con espressione buffa,facendomi ridere di gusto.

Una risata cristallina.

Una risata vera.

Se dovevo incominciare da capo, lo avrei fatto bel modo giusto, come mio padre avrebbe sempre voluto...felice e ottimista.

○○○○○

Dopo aver salutato tutti i domestici ,a servizio della mia famiglia da molto tempo della grande villa , si presentò a noi un uomo molto gentile di nome Boris De la Fleur.
Quest'ultimo disse di essere a servizio del Conte Eric Denoir, venuto appositamente per scortarmi sana e salva da egli facendomi da chaperon.
Sembra un uomo sui trentacinque anni ,slanciato ,un po' robusto, ma simpatico...E credo che se né sia accorta pure Guadalupe di Boris ,visto il modo il cui si guardano.

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