As Long As You Love Me

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Lo incontrò in una sera d'incanto, quelle in cui si esce a fare una passeggiata, a portare a spasso il cane o a prendere una boccata d'aria fresca, tanto per il piacere di farlo, oppure quelle in cui non avevi programmato di uscire dal letto, avvolto nella calda coperta morbida e confortevole e con la testa poggiata su quel cuscino che sa tanto di nuvole e sogni, in cui il cielo e l'aria che ti circondano sembrano portarti in un altro mondo, quando si è da soli e ti senti libero da qualunque peso, il cuore leggero ed i polmoni finalmente liberi dal soffocamento quotidiano.

Faceva freddo, vedeva il suo fiato congelare nell'aria e sfumare nello scuro cielo pieno di stelle, le mani sprofondate nelle tasche della giacca di jeans e il collo avvolto nella calda sciarpa nera; camminava verso il 24h più vicino (aveva finito il latte), e se non stesse usando le cuffiette avrebbe potuto sentire il rumore dei suoi passi sull'asfalto e della leggera pioggia che ricadeva intorno a lui, leggera ma sempre più forte man mano che arrivava a destinazione; vide una figura, ad una distanza abbastanza ampia, seduta sul bordo del marciapiede, giusto sotto un lampione, in maniche corte e pantaloni che, deducendo dai motivi a coniglio, appartenevano ad un pigiama.

Faceva davvero troppo freddo per andare in giro vestiti in quel modo, e quando gli passò davanti, oltre che a notare si trattasse di un uomo, vide anche che aveva lo sguardo perso nel vuoto, pensando a chissà cosa, seduto al freddo, sotto un lampione dalla luce quasi accecante; sembrava una scultura messa in esposizione contro il volere del suo autore, persa tra gli sguardi dei suoi ammiratori, che lo attraversavano senza che nessuno si fermasse a capirla davvero.

Dopo un momento di esitazione, gli passò oltre ed entrò, qualche metro più in avanti, nel negozio, meta dei suoi sogni, a prendere il latte che tanto desiderava; in due minuti aveva già pagato e stava uscendo, lui sempre seduto lì, le labbra un po' più blu ed il tremore un po' più forte, così gli rivolse la parola, preoccupato.

"Mi scusi per l'intrusione ma" disse chinandosi di poco, appoggiando un ginocchio a terra, sentendo il gelido dell'asfalto penetrare attraverso i pantaloni e pensando a quanto freddo quel pover'uomo stesse sentendo in quel momento, tanto per guardarlo in viso "...non ha...freddo?" lui non si mosse di un millimetro, come se facesse finta di non sentirlo, o forse era talmente concentrato nei suoi pensieri da non averlo sentito per davvero, così riprovò, questa volta più vicino, toccandogli delicatamente la spalla "Ehi senti...perché non torni a casa? Fa troppo freddo per starsene vestiti così per strada...hai bisogno di una mano?", ancora nulla, e decise di arrendersi (non che fossero affari suoi, era uno sconosciuto dopotutto); fece per allontanarsi quando sentì un leggero sussurro, tremante e quasi senza fiato, uscire dalle sue labbra sempre più bluastre "....overmi" non sentì la frase completa e gli chiese di ripetere, girandosi nella sua direzione, un po' più forte, e questa volta sollevò delicatamente il capo, guardandolo negli occhi, disperati e confusi, e disse, sempre a bassa voce, anche se più comprensibile "Non riesco a muovermi", lo disse con quelle che sembravano essere le sue ultime forze, prima di crollare sul freddo terreno, tremante e debole, ma ancora cosciente.

Si agitò nel vedere una tale scena, e lo coprì subito con la sua giacca, che anche non essendo la più calda al mondo, era già qualcosa in più della sua povera maglia bianca, abbracciandolo, per scaldarlo un pelo di più.

Chiamò un taxi, per riportarlo a casa, ma quando non ricevette nessuna indicazione in risposta oltre che a denti tremanti, sospiri e stranamente, un'ombra di terrore negli occhi, decise di portarlo nel suo appartamento, che pur non essendo il più grande al mondo, aveva posto per un'altra anima vagante, e abbastanza coperte da farla riposare al caldo, protetta.

La mattina dopo, lo sconosciuto, appena svegliatosi, ci mise un attimo ad elaborare la situazione, ma allo stesso tempo ricordando ben poco della sera prima, e prima che l'altro se ne accorgesse, si era già alzato dal divano in cui si era risvegliato, e aveva fatto un giro della casa, spinto da una sincera curiosità.

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⏰ Last updated: Feb 21, 2019 ⏰

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