07/09/2019

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***Giorno n°1 guerra di difesa.
Dopo 1 anno di guerra, il nostro paese decide di ritirare le truppe e dedicarsi al ristoro di Santa Maria.I Capuani non ci hanno dato tregua ma alla fine sono stati sottomessi;il prossimo obbiettivo è S.Prisco,una frazione conquistata dai Casertani e dai Casagiovesi.Siamo vicini alla guerra più violenta che ci sia mai stata.***
Mi voltai e vidi il cielo rosso fuoco, con il sole che spariva dietro ai palazzi.Rimasi stupefatto da quel panorama.Dopo giorni di combattimenti sono riuscito a stabilirmi come cecchino al fronte:il mio compito è di non far passar nessuno, o almeno provarci.
Il mio collega si chiama Francesco, più grande di me di ben 2 anni, abbiamo combattuto contro i Capuani insieme, e siamo riusciti ad uscirne vivi insieme. Come potete capire, siamo migliori amici e, spero che questa amicizia duri a lungo.Le nostre storie sono simili anche se per me il destino è stato crudele.
Pochi giorni della grande guerra, la mia famiglia venne catturata, e annientata, mentre la famiglia di Francesco riuscì a scappare, senza tornare più, beh, non è stato facile, crescere in un momento solo, quando a 17 anni ti ritrovi con un fucile in mano, a sparare ad un ragazzo della tua età.
Ma ora basta pensare al passato, l'unica cosa che conta è combattere e tornare a casa sani e salvi.
All'improvviso sento delle urla, mi giro di scatto e vedo una donna con tra le mani uno dei nostri ferito; le sue urla erano strazianti.Anche se senza fiato,lei continuava a piangengere e ad urlare.Scendemmo in strada, e portammo via lei ed il figlio;ad un punto ci accorgemmo che era morto...non sapete che brutto è togliere il corpo morto di un ragazzo dalle mani di una madre, tra tutti gli orrori che ho visto, non farò mai più una cosa del genere.

Alle 00:00 mi dirigo al centro di comando, per discutere del nuovo attacco:secondo gli alti ranghi, i Casagiovesi sono senza munizioni, mentre i Casertani senza provviste, sarà un attacco semplice, o almeno lo si spera.
Il piano è semplice:quello di stringere le truppe in una morsa e bombardarle fino a sterminare ogni singolo soldato.
Il piano sarebbe stato messo in atto una settimana dopo, mentre nel frattempo, si dava tempo ai soldati di riposare.
Tornai da Francesco riferendogli le ultime notizie:~allora il piano è questo, entriamo nel paese stringiamo i soldati in una morsa e alfa bravo terminerà il lavoro con un paio di bombe, semplice! No?~ mentre accendevo una sigaretta mi guardo con aria fredda e disse:-finirà? Questa guerra intendo- disse guardandomi ~non lo so, so solo che prima che finirà avremo ammazzato molte più persone di quante ne avessimo mai immaginato di ammazzare~ lui si girò e senza dire una parola tornò al suo posto, io invece andai dal generale, che voleva parlarmi.
Appena entrato mi fece accomodare e mi fece un paio di domande:-leggo che, nell'ultimo assedio ha ucciso più di 50 soldati- lo guardai impassibile ~signore 55 con esatezza, 50 confermati e 5 da confermare~ mi guardò con aria soddisfatta e mi chiese -se la sente di guidare la prossima squadra? Sa lei è un cecchino di grande talento, sarebbe un perfetto comandante di plotone- ~la ringrazio, ma non fa per me comandare~ -che peccato, beh, ci ho provato; allora alla prossima.Al più presto saprà chi sarà il suo nuovo comandate, e mi raccomando, voglio che me lo riporti sano e salvo- lo salutai con una stetta di mano e uscii dal suo ufficio con un sorrisetto beffardo.
Tornai a casa, mi misi sotto la doccia, e pensai alla giornata di oggi, e delle parole di Francesco, capii subito che non stava bene, ma ormai, ciò che è fatto è fatto, e non si torna più indietro.
Mi coricai poi nel mio letto che mi ricordó per un momento l'abbraccio di mia madre, e mi ci  addormentai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2019 ⏰

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