ATTO I

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INTERPRETI

Il nuovo premio Oscar per i migliori costumi MARCELO BROZOVIC è nei panni dello sfigato, scemo, sfortunato, deficiente schiavo Sosia

Il costante, irriducbile IVAN PERISIC interpreta il divino, che più divino non si può, dio Mercurio

Il signor piede fino DANILO D'AMBROSIO tenta di recitare in modo degno il suo ruolo di Zeus

L'irrefrenabile ROBERTO GAGLIARDINI ha ricevuto il compito di interpretare il sommo re Anfitrione, padrone di Sosia

Un certo ANTONIO CANDREVA (non so chi sia) fa Alcmena, moglie di Anfitrione

PROEMIO

Mentre Gagliardini fa guerra, D'Ambrosio sotto le sue sembianze giace con la sua sposa, Antonia Candreva. Lo schiavo di Gagliardini, Marcelo, in piena notte, per ordine di Gagliardini che è appena tornato con lui, deve andare a dare il resoconto della guerra alla moglie Antonia, ma per strada incontra Ivan, che per ordine di D'Ambrosio ha assunto le sembianze di Marcelo, e non deve farlo arrivare da lui.

ATTO I

     MARCELO

Avete mai visto un tipo più coraggioso, e più spavaldo di me? Eccomi qui, in piena notte, solo come un babbuino.
Ahi, ahi, povero me, Marcelo Brozovic. Non faccio in tempo a ritornare dalla spedizione che già mi ritrovo nel patrio ospizio, neanche ai tempi in cui c'era Brocchi. E tutto per le smanie del mio padrone e signore che, nel pieno della notte, mi ha sbattuto fuori dal pullman, alla faccia mia. L'è grama la vita di chi è a servizio di un grande, anzi di un grandissimo.
Giorno e notte, c'è sempre da fare e mai un minuto di pace, mai; stavo meglio in Croazia, ecco la verità. Il padrone non sa neanche cosa sia la fatica.
Chi è servo, molte ingiustizie gli cascano addosso. La rottura di palle, perché di questo si tratta, devo prenderla e portarla io, con tutte le sue spine.

     IVAN

      Ed io? Avrei più ragione io di lamentarmi della schiavitù. Stamattina ero libero come un fringuello dal becco verde, ora Danilo mi ha fatto servo. E lui, lui che per altro è nato schiavo, ha la faccia di lamentarsi.

MARCELO

      Io come schiavo, sono una vera pelle da frustate. Solo adesso mi viene in mente di ringraziare per l'arrivo gli dèi sommi, Ivan e Arnautovic, e di pregarli.

IVAN

      Questo qui è diverso dagli altri. Sa quello che si merita, anche se è già stato punito abbastanza con quella faccia da culo...

MARCELO

      Salvare le tibie, chi ci sperava più, io e tutta la squadra, anche se a qualcuno era meglio romperle. Ed invece guardaci qui, sani e sobri, a casa nostra. La grande battaglia è finita, il nemico è vinto e completamente abbattuto, e la nostra squadra ritorna a casa, zan zan, con l'onore e il mojito della vittoria. E la città nemica, quella che ci infliggeva tanti lutti, è finalmente distrutta, devastata dal coraggio e dall' ignoranza dei nostri attaccanti, e soprattutto dal comando e dalla guida del mio signore Roberto.

Mi ha spedito, con qualche esortazione colorita, dal porto, perché io racconti tutto a sua moglie, santa Antonia. La devo tediare, povera donna, raccontandole di come suo marito abbia condotto la partita, con quale intuito, con quale strategia, con quale coraggio da figlio di polentaio. Il guaio è che nel culmine della battaglia io ero al culmine della fuga, anzi della ritirata tattica. Beh, farò finta di esserci stato, nella mischia del calcio d'angolo, e racconterò quello che ho visto, o meglio sentito mentre fuggivo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2019 ⏰

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