Capitolo 11

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Camila pov's

CHARLES: Vieni da me Camila stanotte. Vieni a casa mia.
Dice malizioso e spalanco gli occhi.
MILA: Io-io non non posso Charles, mi aspetta a casa Layla e domani lavoro.
Sembra incazzarsi ma respira e mi sorride in modo cattivo. Questo non è lui.
CHARLES: Quando torni a casa, prendi il tuo cellulare e mi invii un video dove ti spogli per me. Se non li fai cara Camila, ci passerà la tua amichetta lesbica del cazzo.
Con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati provo a uscire dalla macchina ma è bloccata.
Charles ridacchia e mi guarda tirando fuori dal pantalone una, pistola????!!!
Sussulto spaventata
CHARLES: Non sto scherzando Camila, se non farai quello che ti dico e se dirai qualcosa, si vedrà molto male per la tua amica. Conosco tutto di lei, di te, e non ho intenzione di fermarmi. Diventerai la mia schiava puttana.
Dice viscido e non riesco quasi a respirare.
Sblocca gli sportelli ed esco subito dalla macchina entrando subito nel palazzo e nel nostro appartamento praticamente correndo. Chiudo a chiave un paio di volte, e mi affaccio alla finestra. Se n'è andato.
Lal non c'è, c'è silenzio quindi è in camera sua che dorme. Vado in camera mia ancora sconvolta e mi arriva un messaggio di lui che mi dice di fare quel video. Devo farlo. Per Lal. Non rischierei mai che le facesse del male. Chiudo la porta a chiave e metto la telecamera sopra il mobile davanti al letto e comincio a spogliarmi piangendo.

Da Charles
Cazzo sei fantastica, mi sto masturbando guardandoti e cazzo, è così bello. Buonanotte amore mio, a domani.

Disgustata spengo il telefono e mi corico nel letto piangendo silenziosamente. Non posso credere che quell'uomo tanto gentile in realtà è un viscido maniaco.
Non dormo per tutta la notte e la mattina dopo sono uno straccio. Ho due profonde occhiaie e sono nervosa.
LAL: Mila, cazzo, che occhiaie.
MILA: Stanotte ho dormito poco, avevo mal di pancia.
Mento senza guardarla negli occhi facendo finta di cercare qualcosa nella borsa.
LAL: Sicura vada tutto bene?
Mi scruta e cerca il mio sguardo ma le sorrido cercando di mostrarmi tranquilla e le dico di sbrigarsi, che è ora di andare a lavoro.
LAL: com'è andata con Charles ieri?
A quella domanda mi irrigidisco ma cerco di non trapelare nessuna emozione e prendo un bel respiro per poi dire un mucchio di bugie.
MILA: Tutto bene, mi ha portata in un ristorante molto carino e poi abbiamo fatto una passeggiata. Mi ha accompagnata a casa e niente, è andata bene.
LAL: Mi fa piacere.
Dice, non tanto convinta. Arrivate, come al solito mi accompagna nel mio ufficio e poi va nel suo.
Sospiro e poi entro. Non c'è ancora nessuno. Strano. Di solito Jordan è sempre il primo ad arrivare.
Mi siedo e comincio a vedere i vari documenti da firmare.
LUCY: Buongiorno bellezza.
Una Lucy raggiante entra nell'ufficio con un sorriso stampato in faccia e le sorrido anche io. La sua allegria è sempre contagiosa.
MILA: Ciao Lucy, ma Jordan?
LUCY: Oggi arriva più tardi. Aveva da fare con il padre.
Annuisco e continuo a lavorare.
LUCY: Tu come mai quella faccia??? Hai due occhiaie.
Dice sedendosi di fronte a me e guardandomi.
MILA: Stanotte non ho dormito molto, mal di pancia, deve essere il ciclo.
LUCY: Sicura sia questo?
Dice insicura e annuisco rassicurandola.
LUCY: Allora vado a prendere due caffè. A tra poco.

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