Capodanno sull'Olimpo

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" Me io vorrebbi  sapere, Iris di me io, motivo di tristezza di Rione...." borbottò Cupido rivolto alla sorellina.

Iris spalancò gli occhioni blu, si voltò verso il centauro, seduto in mezzo al suo campo di cipolle e sospirò sconfitta:

" Me io ritenere che dovrebbimo chiedere a lui e forse lui dire a noi motivo per avere chinsiglio "

Cupido annuì con un sorriso tutto fossette, prese la mano di Iris e, insieme, trotterellarono verso Chirone.

Il povero centauro aveva un viso malinconico, gli occhi spenti e un aspetto distrutto.

" Me io e mio cavallino e mio agnellino e mio animaletto di legno e Larry di me io e Iris di me io e bambola di Iris di me io volerebbimo sapere motivo di tua tristezza, Rione " borbottò Cupido.

" Noi no potere vedere te così intristituto..." aggiunse Iris con gli occhioni blu spalancati.

" Oh, se sapeste..." sospirò Chirone " se sapeste amici miei...."

" Dire Rione " insistettero i piccoli.

" È la nostalgia, sta arrivando Capodanno e mi mancano le feste a cui partecipavo sulla Terra...." sospirò di nuovo il centauro.

Cupido spalancò gli occhioni, guardò la sorella e sussurrò:

" Iris di me io, tu sapere che Anno avere testa?"

La bimba scosse la testa seria e borbottò:

" No, no sapere, ma se tu pensare bene, capirebbi che signore Anno non può essere senza testa, se no sarebbi dichipitato...."

Cupido annuì felice e poi chiese a Rione:

" E come essere feste su Terra? Essere belle e divirtenti?"

Chirone scosse la testa sconsolato e rispose:

" Non lo so, non ci sono mai stato..."

" Iris di me io " cinguettò il bimbo " sapienza di Rione essere inorme. Lui provare nostilgia per feste che no conoscere...lui essere priviggente "

" Tu avere ragione, Cupido di me io " aggiunse Iris " conconscio di Rione sapere prividere cose sconosciute...lui essere cintauro giniale!"

" Beh, Chirone, potresti organizzare tu, qui sull'Olimpo, una festa per Capodanno " suggerì la scrittrice comparendo nel campo di cipolle.

Chirone si alzò in piedi di scatto, si esibì in un sorriso sdentato ed esclamò:

" Hai ragione, tesoro mio, dovevo pensarci prima. Organizzerò una festa straordinaria, una festa magnifica, più bella di una verifica di matematica l'ultimo giorno di scuola!"

Plinio battè le mani felice e disse:

" Bravo! Adesso però ho da porti un quesito di vitale importanza per me ! Come mai le tue cipolle hanno un rosso più rosso delle mie?"

Chirone corrugò la fronte, si mise le mani nei capelli e borbottò:

" È una domanda assai complessa, amica mia, ma io credo dipenda dalla capacità delle cipolle di esternare il proprio stato di rossore "

" È vero, non ci avevo pensato....può darsi che le mie cipolle credano di essere verdi..." annuì Plinio con serietà.

" O sono semplicemente rosse in incognito..." aggiunse Chirone.

" Me io essere strisbigliato da saggezza di Riffilella e di Rione....ascoltare essi essere incridibilmente interessante!" cinguettò Cupido sbattendo le ali per la gioia.

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