1. I'm a mess.

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16 maggio 2010,

Londra, Covent Garden.

Caro diario,

é la prima volta che scrivo qualcosa che nessuno leggerà e davvero, non so da dove cominciare. É difficile per me scrivere a nessuno, ho sempre scritto solo nei temi in classe, dove dovevo limitarmi a scrivere cose che avrebbe letto la mia professoressa, ma da un po' di tempo sento il bisogno di confidare i miei problemi a qualcuno, e visto che quel qualcuno non esiste (se tralasciamo il mio gatto) ho deciso di scrivere tutto quello che provo in queste pagine che mi guardano da giorni. Beh, che dire, sono il solito ragazzetto di troppo. Sono troppo brutto, troppo grasso, troppo buono, troppo sapientone, troppo goloso, troppo solo, troppo, ma mai abbastanza. Ecco, questa é la miglior definizione che mi viene in mente per descrivermi: non abbastanza. Al mondo ci sono tante persone che si sentono come me, e vorrei davvero conoscerle, per cercare di far amicizia almeno con loro, ma sembrano introvabili. La mia vita é sempre stata difficile, voglio dire che non ho mai avuto un migliore amico, o comunque una persona di cui potermi fidare, sai, una di quelle persone che potrebbe benissimo sedersi accanto a te al bancone di un bar e ordinare anche per te, o una di quelle persone che starebbe con te tutta la notte a sorreggerti e sopportare i tuoi discorsi senza senso perché sei ubriaco, uno di quelle persone che fumerebbe vicino a te se potesse, una di quelle persone che ti aiuterebbe se avessi bisogno di qualcosa, una persona del genere. Non ho mai fatto tante cose, tipo prendere l'aereo o viaggiare in paesi che non siano l'Inghilterra, non ho mai mangiato cibo italiano (dicono che sia buonissimo), non ho mai cambiato marca di sigarette o tipo di cocktail la sera al bar, non ho mai dato il mio primo bacio o fatto sesso con qualcuno. Eppure io sento di non avere bisogno di fare queste cose, sono inutili a mio parere.

La mia famiglia mi odia, non voglio neanche chiamarla più famiglia perché non é quello che vogliono essere. Non gliene importa niente di me, perché a me dovrebbe importare di loro? L'anno scorso, appena compiuti i 18 anni, sono scappato di casa. Non sapevo dove andare, ho preso su una piccola valigia e sono partito, senza una meta precisa. Ho trovato un piccolo appartamento vicino a covent garden, veniva venduto a basso prezzo e sono riuscito ad accumulare qualche risparmio per comprarmelo. Okay, lo ammetto, non ho fatto tutto da solo, ho dovuto chiedere un piccolo prestito a mia nonna, ringrazio Dio ogni giorno per avermi dato una nonna come lei. Il resto dei soldi me li sono guadagnati da solo, suonando la chitarra per strada. Una cosa che non ti ho detto é che scrivo canzoni. Scrivo per dimenticare, per esprimermi, per uscire dal mondo ed entrare nel mio piccolo guscio. Avrò circa duecento canzoni nel cassetto, pronte per essere suonate. Le suono per strada, perché non ho il coraggio di presentarmi ad una casa discografica. Mi piace la mia musica, non lo dico per vantarmi, mi piace davvero, é nata da me, e non può non piacermi. La musica é come un figlio, é tuo, lo sento dentro, deve piacerti per forza, perché é frutto del tuo impegno, é frutto di te. E così funziona con la musica. É tua, la partorisco dopo molto tempo, soprattutto le canzoni che ti stanno più a cuore. Scrivo e suono da quando ero piccolo, non ricordo precisamente quando, ma so che sedermi alla scrivania e buttare giu tutto quello che sento faccia parte di me. Per strada faccio soldi, e spesso mi ritrovo a fantasticare su quanto sarebbe bello diventare un cantante famoso, l'idolo di qualcuno, la ragione per cui qualcuno va avanti, ed è davvero bello pensare che alcune persone facciano questo effetto ad altre per mezzo della musica. Poi mi sveglio. Mi sveglio e capisco che io non sarò mai una di queste persone, semplicemente perché non é possibile. Io sono timido, brutto, non ho stile, non ho un bel fisico, nessuno mi seguirebbe. In ogni caso credo che sarebbe davvero figo essere una di queste persone perché, cavolo non vi immaginate mai se un giorno diventaste i nuovi Eminem? Cazzo io sarei l'uomo più felice della terra.

Comunque, c'è una canzone che ho scritto quattro anni fa che credo sia la ragione per cui sono qui a scriverti. É una canzone che non potrò mai pubblicare perché parla della mia vita, e di come mi sentivo in quel periodo, che é praticamente lo stesso modo in cui io mi sento adesso. Però io sento il bisogno di condividerla con qualcuno, e quel qualcuno sei tu caro amico! Beh, meglio non aggiungere altro, questa é la canzone e spero davvero che ti piaccia.

"Ooh I'm a mess right now, inside out... Searching for a sweet surrender but this is not the end. I can't work it out, how? Going through the motions, going through us. And though I've known it for the longest time and all my hope, all my words are all over written on the signs, but you're my road walking me home, home, home, home, home... See the flames inside my eyes? It burns so bright I wanna feel your love. Easy baby maybe I'm a light, and before tonight I wanna fall in love. And put your faith in my stomach. A mess of this time, late last night... Drinking to suppress devotion with fingers intertwined. I can't shake this feeling now... We're going through the motions, hoping it stops. And though I've only caused you pain, you know with all of my words with all this beloved, although all the lies spoke. When you're my road walking me home, home, home, home, home. See the flames inside my eyes? It burns so bright I wanna feel your love. Easy baby maybe I'm a light, before tonight I wanna fall in love. And put your faith in my stomach. And for how long I've loved my lover, for how long I've loved my lover. And now, for how long, long I've loved my lover, now, now, for how long, long I've loved my lover. Now now, for how long, long I've loved my lover (And I feel loved). For how long, long I've loved my lover. For how long, long I've loved my lover. Feel it all over now, for how long, long I've loved my lover, now, now, for how long, long I've loved my lover, feel it all over now. For how long I've loved my lover. Feel it all over now, for how long, long I've loved my lover, for how long, long I've loved my lover..."

Ecco, adesso sai come si sente un ragazzetto di covent garden, che si diverte a giocare con le parole e con una chitarra e che deve ancora capire tutto dalla vita.

Beh, l'ultima cosa che devi sapere é il mio nome, giusto? Bene, mi chiamo Edward, Edward Christopher Sheeran, ma odio questo nome, semplicemente perché me lo ha dato mia madre. Perciò chiamami Teddy, mi piace Teddy.

Con affetto,

Il tuo Teddy.

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Eccomi! Beh, che fatica! Scrivere questo primo capitolo é stato un parto, nel vero senso della parola. Spero davvero che vi piaccia e se é così vi prego di recensire, grazie mille!

Ho scritto questo capitolo proprio mentre Ed veniva nominato nella categoria "Best Solo Artist" ai "Q Awards", quindi, in caso non lo abbaite già fatto, correte a votarlo!

Se volete seguirmi su altri social ci lascio i miei nick.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09, 2014 ⏰

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