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»Yoongi
"5, 4, 3, 2..."
Scatta l'allarme.
Io e Jimin afferriamo le nostre cose ed usciamo immediatamente dall'uscita posteriore. L'oscurità della notte invade le mie iridi scure con la stessa velocità con cui l'ansia divora il mio cuore.
Ci ritroviamo appiccicati al muro della casa, cerchiamo di non far percepire il nostro respiro affannoso alla guardia che ora si sta spostando verso la parte opposta al lato da cui siamo messi noi
"Andiamo" fa Jimin intento a spostarsi dalla posizione attuale
"Fermo" gli ordino trattenendolo per un braccio.
Sono alquanto sicuro che la guardia controllerà prima di andare completamente dall'altra parte
"Stai giù" sussurro a Jimin, il quale abbandona l'idea di scappare ora.
Lo faccio abbassare fino a farsi nascondere dalla pianta davanti a noi.
Come previsto, la guardia si ripresenta e dà una controllata, prima di sparire del tutto.
Sospiro di sollievo e mi alzo, aiutando anche Jimin
"Forza" lo incito a bassa voce.
Facciamo per avviarci al cancello, ma ci ritroviamo un'altra guardia davanti, quella del fronte occidentale
"Dove credete di andare!" esclama minaccioso.
Questa non ci voleva, cazzo.
Mi paro davanti a Jimin.
Devo trovare una soluzione al più presto, non ho neanche un secondo da perdere.
La figura si avvicina minacciosa.
Pensa Yoongi!
Il mio sguardo vaga da un angolo all'altro del giardino intorno a noi e si sofferma su un particolare.
Lancio uno sguardo a Jimin, intimandogli di indietreggiare e lui capisce subito.
Noi ci allontaniamo lentamente, timorosi, e la figura dalle enormi fattezze si avvicina a passo pesante e sicura di sé.
Deve avvicinarsi solo ancora un po'.
Due passi indietro, lui segue il nostro stesso andamento.
Che idiota.
È certo di poterci prendere e far con comodo solo perché è il doppio di noi.
Su, avvicinati ancora un po', vediamo quanto ti sentirai potente tra qualche attimo.
Solo un po', ancora un po'.
Sento Jimin tremare e confesso che sono parecchio nervoso, ma ormai è questione di pochissimo.
Tre, due, uno...
"Schiaccia col piede! Ora!" esclamo.
Jimin fa come suggerito e mi sposto immediatamente verso destra dalla nostra postazione attuale, tirandomi dietro anche lui ed iniziando a correre verso il cancello.
L'uomo fa per avvicinarsi balzando, ma viene letteralmente attaccato dall'irrigatore automatico.
Questi sono irrigatori potentissimi, con un getto d'acqua che può risultate letteralmente un pugno all'occhio, ma, proprio per la loro pressione e preparazione del getto, hanno bisogno di un secondo per poter essere attivi, dopodiché sparano acqua a litri e in maniera violenta
"Ehi voi!" urla un'ulteriore guardia correndoci dietro dal lato est della casa.
Merda, devono aver capito il motivo dell'allarme; li facevo più stupidi
"Yoongi-ah! Che facciamo?" urla disperato Jimin
"Non perdere la calma e concentrati, io ho delle risorse" faccio autoritario continuando a tirargli il braccio mentre corriamo.
Deve fidarsi, d'altronde conosco questo giardino come le mie mani, posso constatare che sia un luogo bellissimo, ma non completamente sicuro e il fatto di essere enorme, lo rende un labirinto camuffato.
Stringo più forte la mano di Jimin e continuiamo a correre; spero solo che ciò che ho in mente funzioni, altrimenti siamo fottuti.
Arrivati al pozzo, invece di continuare a correre dritto, inizio a correre a zigzag e Chim con me.
Ricordo che quando ero piccolo mi ero messo a fare delle buche perché affascinato dalle nuove lezioni di geografia sugli scavi archeologici, intraprese ai miei sei anni. 'Inutile': è così che, ovviamente, l'avevano definito i miei genitori.
È strano che io ricordi perfettamente lo schema che avevo progettato e mi chiedo perché avevo seguito uno schema, in fondo erano solo dei buchi; buchi a cui tenevo tantissimo però
"Hyung! È vicino!" esclama Jimin alludendo alla guardia del lato est
"Tranquillo, tra poco non lo sarà più" affermo convinto.
Sentiamo un urlo di dolore.
Caduto
"Fossi?" fa Jimin incredulo
"Poi ti spiego. Non ti distrarre, ci siamo quasi"
Ci ritroviamo davanti al cancello.
Finalmente
"Forza, scavalca prima tu" faccio a Jimin con voce affannata
"I-io non l'ho mai fatto...non ci a-arrivo" fa impanicato
"Allora salgo e poi ti afferro e ti aiuto" faccio frettoloso
"D'accordo"
Salgo in fretta sul muro del cancello e tendo la mano a Jimin, il quale l'afferra e cerca di tirarsi su.
Mi reggo con una mano al ferro del cancello e faccio leva sul ginocchio destro, ora piegato e in tensione, per aiutarlo a salire
"AH" urla nel momento in cui qualcuno lo tira dal basso

"Jimin!"









***
all'inizio mi veniva da fare "i know, you see" e via dicendo perché mi ha fatto ricordare la sigla di iCarly. voi avete mai capito perché Freddy non dicesse mai l'uno?
ok, non c'entra niente con la storia una cosa del genere dopo un capitolo di ansia, non ci stava.
evaporo

𝕮𝖔𝖒𝖊𝖇𝖆𝖈𝖐 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ [Sequel di Escape]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora