Capitolo 1

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«Eccomi di nuovo qua,come sempre,consapevole che questa è la mia vita..ogni giorno solo tu puoi farmi sfogare..e solo di te mi posso fidare.La solita ragazza è arrivata con il suo solito lamento e la sua solita vita da schifo;sempre così sola e così amareggiata..inutile a quanto pare.Sotto gli occhi di tutti e tutto appaio l'annullità in persona.Eccola di nuovo,puntuale come la morte,la mia madrina che mi chiama per cenare.Tornerò ad aggiornarti ma saprai già cosa dirò »

"Amelia!"-gridò la mia madrina "quante volte ti ho detto di lasciare perdere quel diario!..tu figlia di un operaio che non ascolti!..forza vieni a cenare!!"-disse molto schifata.

"arrivo sasha"-le dissi.

Scesi sotto nella sala dove John e Tania,i miei due fratellastri, erano già li seduti composti ad aspettarmi e dove Vincent,mio padre, era pronto per mangiare.

Mi sedetti e la mia madrina cominciò a fare la solita lagna di tutti i giorni-"vincent devi dire alla tua cara figlioccia Amelia che deve smetterla di aprire quel diario e di scriverci cose che non hanno alcun senso" e mio padre rispose "Amelia,sai perfettamente che non devi scrivere quel diario,rovineresti la tua vita immaginando cose surreali"

Io con una voce abbastanza irritata dissi -"temo che vi stiate sbagliando profondamente,le mie non sono illusioni surreali nè stupide frasi che mi portano ad andare avanti..il mio è semplicemente uno sfogo"

La mia madrina replicò "In qualsiasi caso dovrai smetterla,ma ora mangiamo..da quando sei diventata così importante da ritardare la nostra cena?"-mi disse.

Io non risposi,volevo solo finire quella stupida cena.

Durante la cena si parla sempre della giornata dei miei due fratelli rompiscatole.

"dimmi un po Tania come è andata a scuola oggi?"-chiese mia madre,

"molto bene,mamma"-rispose Tania.

"E invece tu John?"-chiese mio padre,

"niente male,padre"-rispose John.

Appena finiì di mangiare quella schifosa roba che cucinava la mia madrina,andai in camera mia e presi il mio cellulare;il mio cellulare è uno dei più remoti che ancora esistono,è una generazione di 1.000 anni ormai passati,mentre ai miei due fratellacci andavano sempre le cose migliori.

Ero sempre quella meno apprezzata non sono nella mia famiglia,ma anche dai miei amici se si possono chiamare così.

La mia camera si trova nell'ultima stanza della nostra casa,quella che cade a pezzi e che se dai un pugno al muro crolla il tetto;nella mia camera però una cosa bella c'è:una finestra dove ogni sera posso ammirare le stelle,amo guardarle..mi fanno pensare a mia sorella,morta in un'incidente tre anni fa;lei era la mia migliore amica,lei mi capiva e la amavo.

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