Erano già due giorni che eravamo in questo motel abbandonato,quasi non sentivo più la puzza di muffa e marciume che impregnava l'aria.Jack era convinto ci dovessimo spostare ma nelle sue condizione non sarebbe stato sicuro e non poteva di certo andarsene senza di me, e poi il motel non sembrava pericoloso, trasmetteva soltanto un senso di abbandono totale agli avvenimenti,un po' come il mondo che oramai ci circondava,privo di rumori,immobile e muto come una statua tediosa. Potevo quasi vedere le ombre del passato aggirarsi lugubri per le stanzette,i muri invecchiati rispecchiavano l'intera condizione dell'edificio fatiscente e il silenzio si faceva sempre più angoscioso,avevo già detto addio alla mia vita anni fa,anni che sembravano millenni e che mi corrodevano come a sgretolarmi in una morsa letale.
Questi giorni di morti-viventi neanche l'ombra e i civili non si sarebbero mai avvicinati a questo motel fuori dalla "città protetta",che più che protetta era tenuta sotto stretta sorveglianza, succube di leggi che privavano l'essere umano della sua libertà,stavano facendo a loro la versione soft di quello che imposero a noi 3 anni fa,la privazione di ogni personalità. Come dei parassiti si erano insediati al governo durante gli anni buii e avevano imposto il loro potere basato sui soldi e sulla violenza. L'annulamento dell'essenza in cambio della vita. Ero ricercata ormai da 3 anni e 4 mesi esatti, Jack poteva decidere di abbandonarmi,di provare a rifarsi una vita dopo la morte dei nostri genitori,scegliere la vita invece che il costante pericolo fatto di ansie,paure e dolore.
-Abbiamo viveri per altri 3 giorni Sky,ma continuo a pensare che qui siamo troppo esposti-il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli corvini cercava di mostrarsi sempre sicuro di sé,era la copia spiciccata di nostro padre,anche ora mentre frugava nel vecchio zaino da scout rifornito di viveri e armi,manteneva le sopracciglia folte aggrottate e gli occhi concentrati,se non fosse stato per il suo atteggiamento non avrei mai creduto fosse davvero mio fratello. Una volta fatta fuggire dal Bunker Alpha infatti,mi si era rivelato,non ricordavo nulla della mia vita prima di entrare in quella che fu la prigione della mia anima,ero persa,mi avevano rubato i ricordi,mi avevano strappato con le pinze il coraggio e mi trasformarono in un corpo senza anima fatto di acqua,cibo,aria,la mia esistenza consisteva nell'essere una cavia,non mi abituai mai al dolore,volevo essere coraggiosa,ma più mi torturavano più avevo paura,più desideravo morire,quando desiderai di morire inizia a vivere. Mi sentivo arrabbiata con me stessa,non potevo non ricordare,non potevo permettermi di abbandonarmi a tutto quello che mi facevano,non ero questa,eppure è così che era andata ed ero arrabbiata e frustrata e confusavolevo cambiare,ma non ci riuscivo.
Ma poi lui mi ha tenuta fra le braccia,mi ha raccontato di nostra madre,dei collegi federali,di come ero io e di come era lui e mi ha mostrato le nostre "carte di identità", scoprì di essere Skyler Winng e lui era mio fratello Jack Winng,la mia unica parvenza di famiglia.
-Stai pensando al bunker?-la sua vice mi ridesta dai miei pensieri e mi ritrovo a scuotere la testa.-quando pensi a quei momenti apri e chiudi il pugno convulsivamente-accennò un srriso amaro che quasi deformò la sua bellezza naturale.
-pensavo a noi,sei tutto ciò che ho-con lui riuscivo ad uscire dal terpore dei miei sentimenti,mi sentivo sempre fredda e distante da tutto,come desideravo tornare ad ardere di vita ed usciro da questa specie di fase rem,come un perenne dormiveglia. Tendevo a tenermi tutto dentro perché sapevo che se avessi fatto uscire anche solo un poco della mia sofferenza,questa mi avrebbe sopraffatta e di me non sarebbe rimasto nulla che lacrime e risentimento. Ero fragile e questa forse era la mia più grande potenza,se fossi riuscita a piangere lo avrei fatto senza problemi,le lacrime sono la più grande manifestazione di forza umana che resta. E mentre i miei pensieri confluivano in un vortice senza fine, mi lasciavo trasportare dalle carezze amorevoli della mia famiglia. Mi teneva fra le braccia,eravamo a terra e lui era dietro di me,la mia testa appoggiata al suo petto si alleggeriva al suono dei battiti del suo cuore.
-Vorrei tanto far parte di uno di quei clan che fanno propaganda contro il governo del nuovo mondo.. che combattono per dei valori e vivono per quelli-un sorriso sognante si fa spazio sul suo viso squadrato mentre lo ammiro.
-Non sarebbe male...-gli dò corda,ma so perfettamente cosa si dice in giro,ogni clan è capeggiato da uno dei 6 e io di vederli farei felicemente a meno. I 6 sono i miei compagni esperimenti,siamo i primi e gli unici riusciti,con delle taglie sulla testa e un po' la causa della pandemia...
Il bunker Alpha è qualcosa che vorrei dimenticare,ricordo gli occhi curiosi di un dottore mentre mi contorcevo a terra dilagnata da un dolore che partiva dal ginocchio fino ad arrivarmi al fianco sinistro,lui scriveva e appuntava mentre io mi crogiolavo in un bagno di lacrime. Se non fosse stato per Kai sarei morta li,ne sono sicura.
-Mi manca Kai- Jack si paralizzò in un attimo.
-sono 3 anni che non c'è più Sky,devi fartene una ragione non puoi continuare a farti del male cosi per quello,io l'ho conosciuto e non era come me lo descrivi tu,meriti di meglio che star male per una persona cosi che ormai non c'è più-risponde duro cambiando completamente comportamento,era sempre cosi quando lo nominavo,non so che rapporto avessero i due e non mi importava,ma la cosa mi frustrava alquanto.
-Lui è stato tutto per me nei momenti più dolorosi della mia vita Jack,parlavamo da un fottuto buco tra due celle di marmo,ci sorreggevamo e aiutavamo sempre,abbiamo passato anni solo tenendoci la mano e me lo sono visto portare via da un giorno all'altro senza sapere più niente se non che era morto,e me lo dissi tu,quindi permettimi di tenerlo sempre qui-indico il mio cuore-anche se fa male, perché se io sono qui,ora, e sono quello che sono è grazie a lui-non lo lascio rispondere,cammino velocemente fuori dal motel, un moto di rabbia mi annebbia la vista. Comincio a sbattere le mani fasciate su un muro di pietra,sono fottutamente stanca di questa vita,dove diamine siamo finiti,l'uomo è stato nient'altro che spettatore della sua autodistruzione e noi siamo qui a subirne le conseguenze, rinchiusi nei nostri castelli di illusioni con una luce di speranza sempre accesa e lottiamo,lottiamo per dei valori che hanno cercato di disintegrare ma è cosi difficile, è tremendo tentare di essere forti. Mentirei se dicessi che non provo niente,che ho sempre vinto nella vita e che tutto questo mondo domani cambierà perché non lo so,non esistono più certezze e questo mi fa una paura tremenda,sono anni che combatto i mezzimorti eppure ogni volta che ne vedo uno mi tremano le gambe e un'ansia orribile mi si stringe nel petto e non vorrei fare altro che scappare,sono umana da fare schifo e per quanto vorrei essere uno di quei personaggi dei libri invincibile,coraggiosi e forti,non lo sono,sono terribilmente,fottutamente umana. Umana e in bilico, tra la voglia di morire per cessare questa vita di dolori e quella divivere e provare tante emozioni,in bilico tra la paura e la gioia di trovare un po' di cibo quando meno te lo aspetti,tra la voglia di fuggire e quella di restare,restare per me,che dopo tanto sono ancora in piedi,restare per i miei genitori a cui non è stato concesso di vivere,restare per le persone che da sole non riescono ad uscire da queste crudeltà,restare per avere un senso.E poi boom,un colpo di pistola sgretola i miei pensieri.
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The castle of illusions
Science FictionNel 3222 d.C i rapporti fra gli stati si stavano facendo sempre più tesi,c'è chi si stava armando,chi allenava i propri soldati,chi spiava i nemici e chi aveva un piano folle. Ad Esran infatti un team di scienziati scelti stavano svolgendo esperimen...