E con oggi sarebbero stati 31. 31 giorni lontana da casa. 31 giorni in una nuova città. 31 giorni che aveva ricominciato a vivere.
L'università le stava piacendo, certo, era ancora all'inizio, ma fino a quel momento niente le aveva fatto dubitare della sua scelta. Non aveva ancora fatto amicizia con nessuno, per ora parlava solo con le sue coinquiline e con qualche suo collega che chiedeva chiarimenti riguardo alle lezioni, ma nulla di più. Probabilmente non era ancora pronta a farsi nuovi amici e non aveva la testa per intrattenere conversazioni extracurricolari. Qualche ragazzo aveva provato in quei giorni ad avvicinarsi a lei e a cercare di attaccare bottone, ma lei aveva fatto capire subito che non ne aveva voglia. Ogni giorno, al massimo ogni due, cambiava posto nell'aula in cui faceva lezione proprio per non ritrovarsi sempre vicina alle stesse persone. Lei era fatta così, preferiva starsene in disparte, non le piaceva farsi notare e soprattutto non faceva niente per piacere agli altri. Non era sempre stata così, gli ultimi anni l'avevano cambiata, gli ultimi avvenimenti l'avevano trasformata, ma non aveva ancora capito se in maniera positiva o no. Lei era sempre stata una persona solare, allegra e espansiva, sapeva farsi amare e sapeva essere una buona amica. Il dolore l'aveva trasformata e resa apatica.
Stava percorrendo il corridoio dell'ateneo diretta alla solita aula pronta ad affrontare una nuova giornata di studio. Nella borsa che portava con sé aveva solo il suo computer e un paio di foglio, forse c'era anche qualche penna dispersa al suo interno ma di solito non scriveva a mano quindi non le sarebbero servite. Oggi però sentiva che c'era qualcosa di diverso, non capiva cosa o perché ma qualcosa stava cambiando. Forse il fatto che si era alzata con il sorriso e con la voglia di uscire di casa erano dei motivi, ma non lo sapeva neanche lei. Aprì la pesante porta dell'aula e subito un odore di chiuso misto sudore la pervase. Non si capacitava come anche di prima mattina quelle aule avessero quell'odore acre e fastidioso, probabilmente non se lo sarebbe mai spiegato. Si fermò un istante, guardò come erano disposti i suoi colleghi nell'aula e poi decise quale sarebbe stato il suo posto. Scese le scale e una volta giunta dove desiderava appoggiò la borsa sulla sedia di fianco. Si metteva sempre in posti che le permettevano di vedere chi entrava nell'aula e chi usciva, così da avere sempre sott'occhio cosa succedeva. Si tolse il giubbotto e lo adagiò dall'altra parte rispetto alla borsa, nessuno si sarebbe messo di fianco a lei. Accese il computer e si sedette, mentre dava al PC il tempo di accendersi si voltò verso la porta dell'aula. Da lì a poco sarebbe entrato il professore e tutti avrebbero preso posto. Si erano formati diversi gruppi di studenti dall'inizio delle lezioni, alcuni dei quali sembravano molto affiatati, altri invece davano l'impressione di essere "amici" solo all'interno di quell'aula. Una cosa in cui era brava, visto il suo poco socializzare, era l'osservazione. Lei osservava le persone che la circondavano e ad ognuna comparava un aggettivo in base ai loro comportamenti. Le dispiaceva solo che non avrebbe mai saputo se ciò che aveva intuito era corretto oppure no.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto bruscamente. Un paio di vans nere e una camicia dello stesso colore attirarono la sua attenzione. Aveva un bel fisico, probabilmente faceva palestra, i capelli ricci gli ricadevano sulla fronte e nel taschino della camicia aveva degli occhiali con la montatura scura. Chi era quel ragazzo? Non lo aveva mai visto prima in quell'aula, era nuovo? Non riuscì a darsi una risposta, gli occhi del ragazzo si incastrarono nei suoi e tutte le cose a cui pensava svanirono. Verdi, aveva dei bellissimi occhi verdi. Non poteva farsi vedere mentre lo osservava, fu costretta a spostare lo sguardo verso qualcun'altro e a privare il suo sguardo e la sua curiosità di quel nuovo individuo. Aspettò mezzo minuto e poi tornò a cercarlo, dov'era finito? Non lo vedeva più, in quei pochi secondi si era volatilizzato ed era scomparso. Pazienza, nel giro di qualche minuto si sarebbe dimenticata di ciò che aveva appena visto, peccato che però il professore non si era ancora fatto vedere e lei doveva fare qualcosa per intrattenere il tempo.
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Change
Short StoryUna ragazza in un'aula universitaria, un passato non troppo facile alle spalle e un incontro strano e inaspettato.