𝐈-𝑷𝒆𝒓𝒍𝒂 𝒏𝒆𝒓𝒂

43 10 16
                                    

Le onde leggere del mare si scontravano con un'estrema gentilezza contro la morbida sabbia, il sole si era alzato da circa 3 ore, i gabbiani si contendevano un posto privilegiato tra gli scogli baciati dai tiepidi raggi del primo mattino, e l'unico rumore che si sentiva era quello delle barche spinte dai pescatori verso l'acqua.

Come ogni mattina Gianira correva verso la spiaggia con i piedi scalzi che, spesso si incespicavano tra loro, la sua sacchetta e i capelli morbidi mossi dalla brezza che lei stessa creava con la sua corsa.

Era come una sorta di rituale farsi il bagno ogni mattina, escludendo ovviamente l'inverno dove invece si bagnava fino alle caviglie non negandosi il contatto con l'acqua salina.

Il mare era il suo "posto felice", il luogo dove lei poteva liberarsi da tutto e da tutti.

Arrivata in spiaggia e posando la sua sacca, si tolse la camiciola rivelando il costume giudicato da lei stessa infantile dall'alto dei suoi 14 anni, si ripromise di comprarsene uno nuovo.

I piedi erano bagnati dall'acqua cristallina dell'isola, chiuse gli occhi beandosi la sensazione calda del sole sulla sua pelle ed incominciò ad immergersi in acqua.

Andò sott'acqua diverse volte per inoltrarsi alla scoperta dei tesori sommersi: vi trovava sempre qualcosa, ma in particolare, lei andava fiera per le perle nere che solo lei stessa in tutta l'isola riusciva a scovare, una vera rarità. Infatti proprio quella mattinata era riuscita a trovare circa 9 perle: si mise di buona volontà per aprire ogni singolo guscio.

Le sue perle erano famose in tutta l'isola, solo lei riusciva a trovarle infatti quando le regalò alle anziane signore sotto forma di accessori vari, quest'ultime si meravigliarono non poco, avendo capito il loro valore poiché erano perle rarissime e la giovane le regalava anziché trarre una fonte di guadagno.

Si rese conto di essere in ritardo quando notò le piccole imbarcazioni dei pescatori locali fare ritorno a casa, si raccolse i capelli in una treccia sbadata e si inoltrò nel tranquillo centro del borgo marinaro.

Camminando per le viuzze ogni donna seduta fuori dalla porta la salutava con un sorriso che lei stessa cambiava con sincerità e scambiava qualche parola, gli anziani signori vestiti di tutto punto stavano giocando a carte nella piccola piazzola dibattendo sulla sorte dell'Italia divisa tra monarchia e repubblica con il prossimo ma decisivo referendum, sorrise alla scena anche perché poi la vera causa del dibattito era per chi aveva tirato l'asso per ultimo che decretava il vincitore della partita a briscola.


Strutturalmente il borgo marinaro dell'isola era verticale perciò era costituito da numerosi scalini che si riversavano in piccoli vicoli oppure nelle vie principali : Gianira abitava proprio all'angolo alla fine della scalinata ad ovest quasi vicino al molo;

Quando entrò a casa non poté non vedere che sul tavolo di legno della cucina c'era una torta con la scritta "Buon Compleanno" fatta di glassa presumibilmente al cioccolato, Gianira non esitò ad avvicinare il dito alla glassa e, quando stava per prenderne un po' senti un urlo di disapprovazione dietro di lei.

La buona Cristina si stava asciugando le mani nel grembiule blu legato in vita quando emise quel suono carico di avvertimento, si sistemò una ciocca bianca caduta pigramente dallo chignon fatto con noncuranza e si avvicinò alla ragazza abbracciandola calorosamente

"Cerchiamo di fare arrivare intera la torta che ho preparato con queste mani da fata! Ah, e tanti auguri di buon compleanno bambina mia"

Concluse la frase con un bacio sulla fronte della giovane e quest'ultima non ci pensò due volte ad affondare la testa nella spalla dell'anziana signora

"Non dovevi Cristina, ma grazie del pensiero" le disse stringendola ancora di più

L'anziana donna non poté che sorriderle teneramente e la spedì immediatamente a farsi un bagno liquidandola con la scusa di 'sentire un nauseabondo odore di pesce', quasi per prenderla in giro delle sue numerose ore trascorse in mare.



Occhi blu come il mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora