Quando si perde un amore dicono che lo si riveda dappertutto, perché la mancanza dell'amore fa in modo che il tuo cervello ne simuli l'esistenza. Forse le troppe droghe avevano reso questo impossibile a Effy, perché lei non rivedeva Freddie negli altri, né negli occhi di Cook che l'avevano odiato e amato fino alla follia, né in quelli di JJ che faceva i conti con una vita da affrontare senza un riferimento né in quelli di Caren che aveva perso la persona a cui voleva più bene al mondo. Effy restava immobile e succube del dolore, aveva smesso di drogarsi perché la faceva sentire se possibile più male quando passava l'effetto, ma con quello aveva anche smesso di fare praticamente tutto: mangiare, dormire, parlare. E Freddie non l'avrebbe voluto ma Freddie non c'era. Lei si ricordava tutto: il sesso, il sentirsi protetta, calda a contatto con un corpo umano, desiderata, amata e tutto ora se ne era andato via e lei era rimasta vuota, il suo cuore era vuoto e il ricordo dell'amore la divorava da dentro. Prima era diverso, prima col cuore pieno viveva in una bellezza sconfinata, forse precaria, ma comunque bellezza. E ora le mancava tutto: il suo respiro, il suo profumo, i baci improvvisi, le sue braccia che la circondavano e che erano state spezzate a colpi di mazza. Una mazza dura le aveva portato via tutto e la colpa era anche sua, perché se non avesse conosciuto lui Freds non sarebbe morto. Ora tutto ciò che gli rimaneva era un libro rosso pieno di nostalgia, Cook che era l'ultimo rimasto a provare a tenerla in piedi e un cuore vuoto.
Effy pensava a lui ogni giorno e ogni giorno si chiedeva se sarebbe riuscita a non pensarlo il giorno successivo, non perché volesse dimenticarlo, ma perché pensava che così, almeno per un po', sarebbe riuscita a sentirsi meglio. Accadde che un giorno, cinque mesi dopo la morte di Freddie, riuscì a non pensare a lui fino a sera, ma poi, voltandosi, sì ricordo del profilo di Freds, del labbro superiore che combaciava e chiudeva quello inferiore perfettamente, degli occhi scuri, la piccola gobba del suo naso e il sorriso grande che mostrava solo a pochi. Quel giorno riuscì a non pensare a lui fino alle 21:56.
Starà bene.