Neve
Ricorda un calore fanciullo, come l'attesa della notte di Natale. Vicino alla mezzanotte, mentre fuori il freddo penetra nelle ossa fino a gelare i pensieri, il ricordo acceso come una fiammella nel buio, le camere solo debolmente illuminate dall'intermittenza delle lucine dell'albero, un regno di tepore e quieta emozione. Il profumo dei dolci fatti in casa, il tuo piccolo pigiama e i calzini che scivolano sul pavimento – adesso vai a letto che è tardi, Babbo Natale non ti porterà i doni se non fai la brava -, sgranare gli occhi e sbalordirsi di tutto quanto, l'abat-jour che si spegne e le coperte calde, mentre vieni ferita da un languore che per tutta la vita vorrai ritrovare e che hai riconosciuto in un momento come questo.
Contatto
Mentre lo stringi forte a te. Il tuo petto contro il suo, il tuo seno che morbido si pone tra le sue costole... L'addome, il bacino, le cosce, i piedi, i corpi intrecciati, le tue braccia che lo afferrano e serpeggiano lungo la schiena e le sue che girano calde intorno al tuo collo e ti incatenano al suo potere.
Amore
Immersa nel liquido amniotico provi vampate di caldo e brividi di freddo allo stesso tempo, e sai che questa sensazione sintetizza la tua nascita e la tua morte insieme. L'amore che provi in questo istante potrebbe creare tutto e il contrario di tutto, potrebbe portarti tra le stelle o seppellirti all'inferno. E tu sai benissimo che entrambe le cose succederanno, ma non ti importa, non pensi neanche per un attimo a tirarti indietro. Non lo fai perché senti la sua testa che poggia fiduciosa sulla tua spalla, quel capo innocente – come di un animale appena venuto al mondo, ancora bagnato e tremante – e quegli occhi chiusi sono parte di te: senti di essere lui e lui in questo momento sta sentendo di essere te. In uno stato del genere la paura non può esistere, non può esserci timore di sbagliare, di vedere il tempo che passa e arrugginisce l'esistenza. Non hai bisogno di immaginare tutta la bellezza e le brutture che insieme sarete, e anche se le immagini non importa, non conta nulla. Non conta nulla se un giorno ci sarà un abbraccio simile a questo solo nelle apparenze, mentre i vostri occhi aperti guarderanno altrove. Ciò che conta ora sono questi due corpi che si stringono forte e non si curano di null'altro che di questo presente infinito.
Scisma
Ma poi succede qualcosa: il liquido nel quale siete immersi inizia a prosciugarsi, e più svanisce meno riuscite a respirare. L'aria che si sta facendo strada è un veleno per i vostri polmoni che invece cercano il tepore acquatico. Le intermittenze dell'albero di natale che hai evocato si fanno realtà e riempiono tutto il vostro spazio visivo. Buio e luce, buio e luce. Rimanete storditi, ma il vostro abbraccio non cessa. Il liquido si asciuga sempre più sulla vostra pelle nuda e tu ti senti risucchiata verso l'alto, sempre più intensamente. Lui invece ti sfugge, stanno cercando di separarvi. In breve la tensione si fa insopportabile, vi stringete forte, fate di tutto per non sciogliere l'abbraccio, ma chi tenta di separarvi è più potente di voi e la stretta che vi unisce si allenta. Prima i seni che si distaccano dalle costole, poi le gambe, i piedi, le braccia e le mani che sono l'ultimo avamposto delle vostre difese, che scivolano via dalle spalle al braccio e poi all'avambraccio. Per ultime restano le dita, che tentano ancora di afferrarsi tra loro, ma la tensione è troppo forte, si distaccano e i vostri due corpi schizzano via come due stelle cadenti, tu verso l'alto, lui verso il basso.
Mentre la tua corsa acquista sempre più velocità, senti tutto il dolore del mondo inondarti, le lacrime sgorgano dagli occhi come cascate, la bocca è aperta in un enorme grido silenzioso. La velocità è sempre più elevata, il tuo corpo trema e sembra esplodere. Poi la luce, sempre più vicina, sempre più intensa.
Inganno
Ti svegli con un urlo lacerante nel tuo letto, tuo marito dorme profondamente con i tappi ben calcati nelle orecchie. Quando sei andata a dormire eri incinta, ora il tuo ventre si è sgonfiato e davanti alle tue gambe divaricate c'è un bambino appena nato che si muove appena e non piange. Tu non sai se stai ancora sognando o se sei vittima di un'allucinazione. Tremando, cercando di vincere la paura, fai un movimento, ti avvicini cauta e prendi tra le braccia il neonato. Poi porti la sua testolina vicina alle tue labbra, la baci delicatamente e stringi il suo corpicino con delicatezza. Piangi debolmente e gli sussurri parole dolci. Lo stringi un po' più forte, ancora più forte. Senti sgorgare dalle tue viscere un violento desiderio di inglobare di nuovo in te quella creatura. Così lo avvinghi con maggiore energia e intanto piangi e farfugli che non dovevano separarvi, che non è giusto, che volevate solo amarvi per sempre nel vostro presente infinito.
Verità
La casa è silenziosa, le coperte sono calde, tuo marito dorme profondamente con i tappi ben calcati nelle orecchie.