Un Regalo Semplice E Perfetto - One-Shot

Un Regalo Semplice E Perfetto

Non appena rientrò nella propria Villa, nella sua testa cominciarono a ripetersi le parole di Alya riguardo alla festa di compleanno di Marinette, come un disco rotto. Adrien era stato invitato e aveva fornito alla ragazza un foglio, dove aveva appuntato i giorni che suo padre poteva liberargli, ma era qualcos'altro a preoccuparlo: il regalo per Marinette. Alya aveva detto chiaro e tondo che la sua sola presenza sarebbe stata un regalo meraviglioso, però secondo lui non sarebbe bastato, doveva fare un vero regalo a Marinette. Non era un esperto, lo ammetteva con facilità, però voleva lo stesso impegnarsi e farle un bel regalo, dopotutto stava parlando della ragazza più fantastica e incredibile della loro scuola. Doveva trovare qualcosa di perfetto per lei, un regalo speciale che, da quanto era inaspettato, l'avrebbe lasciata a bocca aperta.

«Adrien, ricordati che questo pomeriggio hai doppia lezione di cinese, per recuperare le ore del giorno libero concesso»
«Lo so Nathalie, vado a ripassare in camera...»
«Vostro padre vorrebbe scoprire il motivo di questo improvviso rimando»
«...C'è la festa di compleanno di Marinette, non posso mancare»
«Questa Marinette è vostra amica?»
«Certo! È la ragazza che ha vinto il concorso di mio padre con la bombetta, non te la ricordi?» le chiese con un'espressione abbastanza delusa, mentre con la mano stringeva la tracolla della cartella.

«Le chiedo scusa per la mia memoria»
«...Non fa niente, l'importante è che potrò andare alla sua festa. Adesso scusami, vado in camera mia.»
«Buono studio Adrien» gli augurò la donna con il tablet tenuto da entrambe le mani.

Lui cominciò lentamente a salire le scale, con il pensiero completamente rivolto sulla sua amica. Come poteva farle un regalo perfetto? Non la conosceva così bene da poterle regalare davvero qualcosa di spettacolare, ce l'avrebbe messa tutta certo, ma non era più così sicuro di riuscirci al cento per cento.

«Oh avanti, sei Adrien Agreste! Ti basterebbe uno schiocco di dita per avere un intero palazzo tutto tuo!» esclamò Plagg svolazzando per la sua camera, dopo che il portatore avesse posato la cartella vicino alla scrivania.

«...Che vuoi dire Plagg?»
«Sei un modello di fama mondiale e tuo padre è Gabriel Agreste, potresti regalarle anche una città intera!» gli rispose il kwami, appena uscito dal suo solito nascondiglio con una fetta di camembert tra le zampe.

Adrien sospirò pesantemente e si sedette sulla sua sedia da ufficio, appoggiando i gomiti sulla scrivania e il viso sui palmi aperti. Marinette non sembrava essere una ragazza a cui piacevano le cose esagerate, era alla mano, una ragazza normale come tante. L'unica cosa che la differenziava dalle altre, forse, era il suo carattere abbastanza particolare.

«Non lo so Plagg, stiamo parlando di Marinette...»
«E allora? È una ragazza, conosce te e tuo padre, potresti regalarle un autografo suo o tuo, oppure addirittura un incontro con tuo padre!»
«No... Non mi sembra una buona idea, soprattutto considerando la disponibilità di mio padre.»

Adrien fissava i propri schermi spenti, Plagg invece teneva la sua fetta di formaggio in equilibrio sulla testa, e lo sguardo rivolto sul proprio portatore. Lanciò in aria la fetta di camembert e la ingoiò al volo, guardando Adrien passarsi addirittura le mani tra i capelli.

«Che ne dici di un abito dell'ultima collezione di tuo padre? A quella tua amica sembra piacere molto la moda»
«Sì, lo so... Ma nemmeno quello mi sembra un regalo adatto»
«E allora, al posto che deprimerti, potresti anche provare a spremere quelle meningi! Ti vanti di essere uno studente modello, e lo sei, ma adesso che devi fare un regalo non hai una singola idea?!»
«...Non ho mai fatto un vero regalo a qualcuno, non so se regalarle qualcosa di utile nel quotidiano... Oppure altro, non lo so davvero.»
«Potresti anche proporre tu qualche idea, invece che continuare a bocciare le mie» lo spronò ancora Plagg, planando verso la scrivania per potersi sedere accanto alle sue braccia.