Il caldo stava dilaniando la mia sensibilissima cute, di vento nemmeno l'ombra e la giornata si prospettava ad essere la classica brodaglia riscaldata di un classico nerd adolescente. Mi dovetti ricredere quando Kevin si presentò davanti alla mia porta per mostrarmi un insolita scoperta fatta nel mio scatinato.
Ok, facciamo una pausa.
Kevin è il mio vicino di casa, il classico ragazzo che ha successo nello sport e ancor di più in amore. Gira voce che la sua prima volta sia stata a 11 anni. Ma comunque a me poco importa.
E' il mio esatto contrario a livello caratteriale e a livello d'interessi, ma siamo ancora "amici" per il semplice fatto che i nostri genitori sono a loro volta """amici""".
Non ho mai capito la loro amicizia (che a dirla tutta, sembra solo che mio padre sia lo schiavetto del padre di Kevin e che mia madre cerchi di copiare sua madre in tutto e per tutto, non riuscendoci mai).
Insomma, come famiglie non ci assomigliamo per nulla, ma come si suol dire: il mondo è bello perchè è vario.
Tornando a noi, Kevin ha accesso libero al nostro scatinato, perchè a quanto pare il suo è ormai colmo fino all'orlo. Di conseguenza mio padre ha messo a disposizione il nostro scantinato (che ora è pieno delle cose della famiglia di Kevin), facendo sì che non ci sia più spazio per le cose nostre, ma ciò poco importa, sono ormai abituato a questi tipi di azioni da parte di mio padre per piacere anche almeno un minimo al suo carissimo """amico""" Richard.
Comunque.
Kevin suonò alla porta, avevo intuito che fosse lui grazie al rumoroso squittio delle sue scarpe nuove.
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti un Kevin, stranamente entusiasta per qualcosa a me sconosciuto. Ero sorpreso che avesse quel espressione, di solito quando mi parlava, era sempre arrabbiato o schifato.
<<Hey Kevin!>> borbottai poco entusiasta della sua presenza. <<Che succede?>> aggiunsi ancor meno entusiasta sospirando scocciato.
Solitamente davanti un comportamento così mi avrebbe quanto meno lacerato la testa con un stuzzicadenti. Invece in questa occasione si era limitato semplicemente ad ignorarmi. <<Guarda pivello, ho trovato il tuo sperma nello scantinato, tu e tuo padre vi fate le pugnette a vicenda lì sotto, siete dei mostri>> parlava con tono irrisorio a metà tra l'accusatorio e il divertito.
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere alle sue imbarazzanti accuse che non mi ferivano in alcun modo. Mi lanciò una strana e gelatinosa sostanza addosso e se ne andò consigliandomi di usare un calzino la prossima volta come tutti e aggiungendo che mio padre doveva presentarsi alle 18:00 puntuale a casa sua per fare come al solito, un favore al suo.
Uno scherzo di cattivo gusto, questo pensai. Non risposi a cosa mi disse e dopo aver chiuso saldamente la porta mi diressi al bagno per ripulire lo schifo che mi aveva lanciato addosso. Quando mi guardai allo specchio fui indeciso se urlare o farmi venire un'attacco di panico. La sostanza era di un colore scuro verde foglia. Ricopriva completamente la faccia, anche se non lo percepivo al tatto . Mi sembrava di essere il protagonista de "l'invasione delle cavallette".
Iniziai a togliermi di dosso quella strana ed insolita crema e dopo essermi fatto passare l'ansia, accessi il NES per fare qualche partita.
Giocare a Donkey Kong era davvero bello ed entusiasmante, distoglieva la mia attenzione da tutte le preoccupazioni, ma quel pomeriggio non mi fece lo stesso effetto. Mi sentivo stranamente toccato da quel avvenimento, non certo per l'atto in sè, cose così mi capitavano continuamente e ormai in parte mi ci ero abituato facendo pace con l'idea di essere un perdente.
Per qualche motivo continuavo a chiedermi cosa fosse quella sostanza/gelatina/crema/, non sapevo manco che nome darle. Nel corso della mia corta adolescenza (iniziata 3 anni addietro) ricevetti le peggiori crudeltà. Dal strappa-mutanda al ruba-i-vestiti-allo-sfigato-mentre-si-sta-cambiando, dal ruba-i-soldi-per-la-merenda-allo-sfigato al prendi-a-calci-allo-sfigato-se-prova-a-rispondere. Insomma, ne avevo gia passate di tutti i colori e in qualche modo potevo dire di essermi fatto le ossa.
C'era qualcosa di strano in quello che era accaduto. Kevin non è mai entusiasta di nulla se io sono nei paraggi. E poi quella dannata sostanza, quella dannatissima gelatina. Non capivo cosa potesse essere e il pensiero mi tormentava ormai da ore. Il NES ormai l'avevo spento e stavo sul letto a fissare il soffitto.
YOU ARE READING
La storia di Thomas
Mystery / ThrillerThomas sta giocando nella sua stanza, quando ad un certo punto sente dei strani rumori provenire dal corridoio. Incurriosito il ragazzo, va a controllare salvo poi scoprire che a causare i rumori non era nessuno. Non ci fa molto caso, un episodio de...