school.

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12 settembre 2018

Yoongi, un ragazzino di 14 anni dalla pelle candida come la neve, che contrastava con i suoi capelli nero carbone, il viso dai delicati e dolci lineamenti ed il carattere, completamente diverso dal suo aspetto; introverso, spesso aggressivo, silenzioso, probabilmente anaffettivo.

era una giornata abbastanza serena, il solito freddo mattutino, il sole fastidioso negli occhi, gli sguardi dei passanti, l'ansia del primo giorno di scuola, la voglia di fare qualsiasi cosa, magari dormire, piuttosto di restare 6 ore rinchiuso tra quelle quattro mura, seduto, ad ascoltare quei quattro 80enni che non sanno nemmeno dove si trovano.
ed ogni volta, Yoongi tornava a casa col culo dolorante e le gambe indolenzite, probabilmente perché non si alzava mai dalla sedia, nemmeno all'intervallo.

era appena entrato in un lungo e stretto vialetto, diretto verso la sua nuova scuola, non ci passava mai nessuno, probabilmente lo prese proprio per quello, per stare solo, tra i suoi pensieri ormai divenuti il suo unico mondo.
mentre camminava fissava la ghiaia che ricopriva il terreno sottostante, poco più in là, un piccolo ciuffetto d'erba cresceva tra i sassolini e, in un certo senso, si rivedeva in esso, l'unico diverso, fra tante anime tutte uguali.

a cacciar via i suoi pensieri furono delle risate non distanti da lui che, velocemente, lo raggiunsero.
con la coda dell'occhio vide sei ragazzi alti, piuttosto robusti, si spintonavano e si scontravano tra loro come fossero bisonti, ridendo non si sa per quale motivo.
alcuni si spintonavano, altri salivano in groppa ad altri, altri ancora rubavano gli zaini dei compagni e correvano via, venendo poi rincorsi dai proprietari dell'oggetto.

il piccoletto aumentò il passo, pensando che non sarebbero stati una buona compagnia per iniziare bene l'anno e che quindi era meglio girare alla larga.
essendo un tipo silenzioso osservava molto, aveva già capito che tipo di persone erano.

per un secondo però, la forza abbandonò le sue gambe, le ginocchia si piegarono sotto il suo piccolo corpicino, incontrando poi i sassolini della stradina, che si conficcarono nella sua pelle delicata, strappandone leggermente i pantaloni.
sentì subito le risate dietro di lui aumentare e in pochi secondi tutti i sei ragazzi erano riuniti intorno al corpo di yoongi.

«ehi nanetto, ti sei inciampato sui tuoi stessi piedi?» lo prese in giro un ragazzo dai capelli scuri.

«cammini come una papera.» rise un ragazzo parecchio alto, imitandolo.

«zoppo o meno, ha un bel culo.» commentò completamente a caso un ragazzo dai capelli grigio cenere, guardando il culo di Yoongi che, inginocchiato a terra a 4 zampe era ancora intento a realizzare cosa stesse succedendo.

un ragazzo dai capelli castani diede un piccolo calcio proprio al centro del sedere di Yoongi, facendo fare uno strano verso soffocato a quest'ultimo, mettendolo ancora di più in imbarazzo.

altre risate si aggiunsero, persino quei pochi passanti si erano fermati a guardare la scena, ridendo del più piccolo.

«ci vediamo dopo, paperotto.» rise il castano facendogli l'occhiolino, allontanandosi poi, seguito dagli altri.

solo dopo che se ne furono andati, Yoongi realizzò cosa fosse appena successo.

eppure, era davvero convinto che nessuno passasse in quella stradina.

tenne la testa bassa, le ginocchia e le mani non gli bruciavano molto, o meglio, per nulla, in confronto a ciò che stava provando in quel momento.

aveva perso ogni minima voglia di andare a scuola. quel giorno si era sforzato di alzarsi dal suo amato letto solo perché era il primo giorno della prima superiore.

• 𝕤𝕥𝕒𝕪 𝕨𝕚𝕥𝕙 𝕞𝕖 • //YOONKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora