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era il 1944, i mariti partivano per la guerra, le mogli stavano a casa ad aspettare loro notizie. Le donne non avevano molto da fare in quel paesino dell'America;  per passare del tempo leggevano libri o cucivano.

Ad Hanna leggere le piaceva da impazzire, soprattutto gradiva le storie d'amore, così da poter immaginare come sarebbe stata la sua vita se suo padre non l'avesse costretta a sposare il generale dell'esercito americano. Certo nessuno altro uomo le sarebbe andato bene visto che preferiva le donne, ma uno migliore del generale esisteva sicuramente.

L'unica via di scampo di Hanna era Gerhild, lei era la vera donna che amava. La conosceva fin da piccola, era praticamente la sua migliore amica, o meglio dire unica. Le donne del villaggio erano una più cattiva dell'altra, sempre a puntare il dito e a giudicare chiunque. Quindi per comodità Hanna e Gerhild passavano il tempo da sole, certo questo non era buon visto dalle vicine, ma è la loro vita e a quelle due non importa più di tanto.

quel giorno c'era molto vento e i capelli rossi di Hanna svolazzavano dappertutto, «Cosa ne pensi di tornare a casa, qui fuori sto gelando» sussurrò a denti stretti per colpa del freddo, «si per favore, mi è anche venuta una certa fame» rispose Gerhild. Quando arrivarono a casa accesero la legna e si preparano qualcosa da mangiare, «allora...cosa facciamo?» chiese Gerhild «mh non so, potremmo giocare a carte o qualcosa del ge-» Hanna non poté completare la frase che qualcuno bussò alla porta, erano tutte e due un bel po' sorprese, mai nessuno del villaggio le aveva disturbate se non per del sale e cose del genere, sicuramente era di nuovo per del cibo pensò Gerhild, Hanna si alzò un po' sospettosa e andò ad aprire ma la sua reazione davanti l'ospite sorprese Gerhild ancora di più.

Hanna l'aveva salutata calorosamente, ma forse un po' troppo, certo era sempre stata una donna gentile con chiunque, riusciva a mantenere sempre la calma e aveva molta davvero molta pazienza. Eppure non invitava mai a bere qualcosa in casa sua, a eccezione di Gerhild ovviamente, ma questa volta lo fece.

La ragazza era seduta difronte a Gerhild, aveva lunghi capelli castani perfettamente lisci e un viso candido e roseo come le labbra, tutto il contrario di Gerhild bionda con capelli corti a caschetto sempre spettinati, labbra carnose e per niente fini ed eleganti come la fanciulla davanti a lei.

Nella stanza stava crescendo sempre più imbarazzo soprattutto Gerhild sentiva una strana morsa allo stomaco, ma Hanna ebbe la buona idea di interrompere quel silenzio «Allora questa è Adeline, lei è Gerhild. Sai l'ho conosciuta al parco, era tutta sola, proprio come noi non le piace la gente del paese» disse ridacchiando cercando di smorzare la tensione creatosi, «Piacere» squittì Adeline, tendendo la mano a Gerhild ma che levò poco dopo vedendo che non ricambiava.

«forse ora è meglio che vada» disse adeline con sguardo basso alzandosi dalla poltroncina, «sai sono già le sei devo preparare da mangiare per la cena, arrivederci Hanna, Gerhild è stato un piacere» disse facendole un cenno col capo. Chiusa la porta Hanna si girò irritata «ma si può sapere che ti prende?» quasi gridò, Gerhild la stava guardando come un cucciolo ferito non capendo nemmeno perché avesse fatto così, «vuoi almeno rispondermi?» «scusami» sussurò «non so cosa mi sia preso» e invece lo sapeva bene, quella era gelosia, ma lei non doveva essere gelosa, infondo era solo sua amica niente di più.

«mh si va bene, ora vedi di aiutarmi in cucina» ordinò dirigendosi verso la cucina.

per tutta la serata Gerhild aveva avuto un macigno che le attanagliava lo stomaco, non toccò quasi cibo tranne per qualche pezzo di pane. «Ti senti bene?» domandò Hanna preoccupata quando si spostarono nel divano, «cosa? sisi sto bene» Hanna la guardò sospettosa ma decise di rimanere in silenzio, gli era balenata in mente l'idea che forse era gelosa...ma no per favore, Gerhild gelosa di lei...non scherziamo sono solo amiche.

Ormai si era fatta tarda sera e Gerhild tornò a casa, aveva la testa piena di pensieri. Che le piacevano le donne già lo sapeva, infatti non si era sposata, ma Hanna...no impossibile che potesse amarla, l'amore è così spaventoso e grande, e poi è la sua migliore amica quindi non può essere, devo solo darmi una calmata e risposare pensò, ma la raffica di pensieri non voleva smettere di assillarla, non poteva certo non ammettere di non aver mai fatto nessun pensierino su di lei ma...arrivare ad amarla, sarà una cotta passeggiera si mise in testa, e con questa bugia si addormentò.

passò un mese da quel giorno e la cottarella, se così ancora si poteva chiamare, di Gerhild non era passata, anzi andava aumentando sempre di più, proprio per questo decise di fare una pazzia, non ce la faceva più a vivere con questo peso, e ormai la decisione era fatta, gli avrebbe detto che era innamorata di una donna, poteva esserci il rischio che l'avrebbe denunciata alle autorità ma meglio di una vita di bugie.

Era davanti a lei come ogni pomeriggio normale, e Gerhild decise di iniziare il discorso, «senti...devo dirti una cosa importante, e promettimi di rimanere in silenzio per tutto il discorso» sussurrò spaventata, Hanna si limitò ad annuire guardandola con compassione, «forse dopo questo mi denuncierai o peggio mi odierai e non vorrai più avere a che fare con me, ma devo dirtelo, io...c'è un motivo perché non mi sono mai sposata o interessata agli uomini» prese un respiro profondo e poi lo disse «mi piacciono le donne» ci fu un attimo di silenzio, Gerhild non si accorse se fossero passati secondi o secoli, ma non avrebbe desiderato risposta migliore,

Hanna le si buttò al collo abbracciandola per poi darle un leggero bacio a fior di labbra, Gerhild non avrebbe potuto sognare altro «Ti prego... dimmi che per te è lo stesso» quasi piagnucolò Hanna col fiatone, Gerhild annuì contenta senza staccare gli occhi dai suoi, e quello era sicuramente stato il giorno più bello della loro vita.

Passarono mesi e mesi dalla loro relazione segreta, andava tutto bene e loro si amavano di un amore così potente che neanche la strega più potente del mondo avrebbe potuto spezzare quel legame. Ma era arrivato il 45 o meglio dire la fine della guerra, il marito di Hanna era tornato a casa e il pericolo era aumentato, voleva un erede ed Hanna era obbligata a darglielo. Così Gerhild prese una decisione per evitare vittime, conosceva il generale e non si sarebbe fatto scrupoli ad uccidere Hanna e denunciarle, e a malincuore lo fece.

era un pomeriggio nuvoloso come se qualcuno lassù volesse farlo apposta a rendere grigio il tempo, Gerhild aspettò Hanna in una panchina del parco e con tutte le forze che aveva in corpo si trattenne dal piangere. Era arrivata: bellissima e aggrazziata come sempre, si sedette nella panchina accanto a Gerhild con un sorriso meraviglioso uno di quelli di un bambino che trova il regalo tanto desiderato sotto l'albero, ricevere mille pugni avrebbe fatto meno male di rovinarle quel sorriso, «ehi...cosa dovevi dirmi?» chiese contenta, Gerhild abbassò lo sguardo e pensò che più diretta fosse stata meglio sarebbe stato per tutte e due, «senti... dobbiamo farla finita, tuo marito... Jonh è tornato, e sai cose farebbe se scoprisse cosa c'è tra noi» lo sguardo che Hanna le rivolse era così ferito, deluso «ho sempre sognato la nostra storia, nemmeno per un secondo ho smesso, e ora che ce l'ho nella mia mano, vuoi distruggere tutto? Io ti amo ok? Sei tutto per me, possiamo scappare insieme» disse singhiozzando «la guerra è f-finita, non ce più così tanto pericolo, p-per favore non lasciarmi...ti prego» sussurrò le ultime due parole tra le lacrime Gerhild la guardò un ultima volta, non ci furono bisogno parole per esprimere il suo amore i suoi occhi dicevano di più, si avvicinò al volto di Hanna e le asciugò le lacrime poi le diede una carezza, una carezza dolce ma che faceva male come mille pugnali nel cuore, poi si voltò e non guardò mai più indietro, non accarezzò mai più quel viso, e non baciò mai più quelle labbra tanto amate



N/A
allora questa è una one-shot per il concorso di  Alex_Duchannes e ireonthmoon "Born To Shine"

spero che vi sia piaciuta e buona lettura

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